“Favoloso” o falso? Un quesito, quello sull’autenticità del manoscritto dell’Infinito di Leopardi, cui dovrà dare risposta il grafologo che sarà nominato dal gip il prossimo 5 novembre. In quella data è stata fissata l’udienza per il conferimento dell’incarico per svolgere la perizia sulla terza copia del manoscritto della più conosciuta tra le poesie del giovane favoloso (così come Leopardi viene ribattezzato nel film del regista Mario Martone, uscito nei cinema in questi giorni). La perizia dell’esperto sarà svolta in incidente probatorio, come chiesto dalla procura di Macerata, e dunque alla presenza di tutte le parti. Perché in questa vicenda, nata da un parere di una funzionaria della Soprintendenza dei Beni culturali di Roma che ritenne essere un falso il manoscritto, ci sono due persone indagate. Si tratta del proprietario, Luciano Innocenzi, e di Luca Pernici, direttore degli istituti culturali di Cingoli, che aveva scoperto il manoscritto. Ad entrambi viene contestato il reato di aver detenuto al fine di farne commercio di un manoscritto risultato essere un calco o un perfetto fac simile.
(Gian. Gin.)
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