di Marina Verdenelli
Era nato a Napoli e tre anni fa si era trasferito per raggiungere la famiglia a Corridonia dove vivono anche gli zii. Simone De Stasio era il figlio dei titolari della tabaccheria “Viviantica”, in piazza del Popolo, Lidia Penza e Pasquale. I genitori l’avevano rilevata quattro anni fa, appena trasferiti e lui dava loro una mano in attesa di trovarsi un impiego tutto suo. Un giovane pieno di sogni che aveva lasciato la sua città per costruirsi un futuro sereno. Alle 4 aveva lasciato a casa il cugino Federico, 16 anni, dopo una serata trascorsa insieme nell’abitazione di amici, a vedere un film, nella zona industriale. «Ciao Fede, ci vediamo domani». Un saluto e anche Simone sarebbe dovuto andare a dormire, nella casa di via Sibillini, vicino a quella degli zii. Ma una volta a bordo della Ford Focus, l’auto del padre, ha preso per l’autostrada in direzione di Porto San Giorgio. I familiari non sanno spiegarsi il perché. «Aveva detto che tornava a casa – racconta Alessia Tombetta, la cugina – ha lasciato mio fratello e poco dopo abbiamo saputo la terribile notizia. Porto San Giorgio non era una meta di uscita serale, forse ha ricevuto la telefonata di qualche ragazza».
Alle 5 l’incidente in autostrada (leggi l’articolo) in direzione di Pescara. Dopo l’urto il 24enne è sceso dall’auto nel tentativo di chiedere aiuto. Stordito ha camminato lungo la carreggiata dove poi è stato investito. Il buoi e la presenza imprevista del pedone hanno impedito al conducente della Bmw di evitare il giovane che è stato preso in pieno. Una morte sul colpo quella del 24enne. Anche a Napoli aiutava nel lavoro i genitori che gestivano una tabaccheria poi venduta. Quando la famiglia si è trasferita a Corridonia lui per un altro anno è rimasto nel capoluogo campano dove lavorava in un negozio di sigarette elettroniche. Ma non c’era molto lavoro a Napoli. Così la decisione di seguire la madre e il padre che nel frattempo si erano sistemati a Corridonia aprendo la tabaccheria che porta il soprannome della nipotina di Simone, la figlia del fratello Francesco, più grande, sposato, anche lui residente in paese. La famiglia De Stasio, molto conosciuta a Corridonia, quattro anni fa aveva deciso di trasferirsi dalla Campania nelle Marche perché in paese vive la sorella della madre del giovane, Linda Penza, sposata con Nazareno Tombetta, dipendente della “Santoni Shoes”. Due famiglie sono piombate nella disperazione. I genitori e gli zii hanno raggiunto la salma del ragazzo all’obitorio dell’ospedale di Fermo ma non è stato possibile per loro vedere il corpo perché è stato posto sotto sequestro in attesa di sapere se la Magistratura disporrà l’autopsia. Tornati a Corridonia si sono chiusi in casa. Alle 17 i genitori del 24enne sono stati richiamati all’obitorio di Fermo per il riconoscimento del corpo. La notizia si è subito diffusa in paese dove non sono mancate testimonianze di affetto e vicinanza ai familiari. Simone, iscritto a Napoli all’università di Psicologia, stava portando diversi curriculum nelle aziende del maceratese e voleva riportare la sua candidatura anche da “Santoni Shoes” dove già in precedenza aveva provato a chiedere lavoro. «Un nipote dolcissimo e affettuoso – lo ricorda la zia Linda Penza – che quando vedeva me o i cugini ci riempiva sempre di baci e coccole ». Il funerale che si terrà martedì alle 16 a Corridonia nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo.
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povero ragazzo 🙁
Un giorno conobbi il padre Pasquale, con cui parlai a lungo di problemi e speranze: Pasquale è una persona molto etica ed umana. Poiché nulla avviene a caso, altrimenti scomparirebbe la Causa Prima, mi chiedo il perché questa tragica casualità che in un attimo ti priva di un figlio…
Il funerale sarà celebrato domani (martedì) alle 16 nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Corridonia
Riposa in pace Simone
Non ci sono parole per commentare una mancanza del genere,condoglianze a Pasquale e a tutta la famiglia.Riposa in pace Simone.
In questo mondo non c’è più un età per rimanere in terra o andare in cielo.
Da oggi in cielo c’è un angelo in più che protegge tutti noi.
R.I.P. Simone