di Claudio Ricci
Una petizione per diminuire il numero delle forze di polizia, razionalizzando gli apparati organizzativi allo scopo di contenere la spesa ottimizzando l’impiego del personale. Continua la raccolta firme dei sindacati autonomi di polizia corpo Forestale, Vigili del Fuoco e Polizia Penitenziaria al fine di accorpare le strutture delle 7 forze di polizia dello Stato per diminuire i costi che gravano sulla voce difesa nel bilancio dello Stato. Dopo la nutrita adesione registrata al presidio allestito a Porto Recanati nei giorni scorsi (leggi l’articolo) oggi è stata la volta di Macerata. “ Si potrebbe partire da un centralino unico – suggerisce Gianluca Romagnoli del sindacato provinciale Sap – considerando che l’attuale sistema di raccolta delle chiamate d’emergenza è ormai obsoleto e siamo a rischio sanzioni da parte dell’unione Europea. Da oltre un mese raccogliamo firme in tutte le piazze d’Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che determinati accorpamenti possono produrre ulteriori risparmi”.
Quali sono nel concreto le proposte avanzate dalla petizione, che saranno portate al prossimo incontro del 7 ottobre con il premier Matteo Renzi? “Con la Consulta sulla Sicurezza Nazionale abbiamo fatto delle proposte al governo – spiega Michele Cicarilli del comitato provinciale Conapo, sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco – una serie di misure che se attuate potrebbero portare un risparmio per le casse statali da 4 a 8 milioni di euro. Le proposte riguardano in primis l’accorpamento dei dipartimenti dei vigili del fuoco e della polizia con tagli alla dirigenza e ai superstipendi. Il risparmio così generato si potrebbe reinvestire in rinnovamento delle strutture e impiego di personale giovane, favorendo le assunzioni e ripristinando il turn over dei pensionamenti”.
Intanto domani a Roma è prevista la manifestazione dei sindacati autonomi e la relativa astensione dal servizio per protestare contro i tagli prospettati dal governo, che prevedono la riduzione in tre anni di circa 270 presidi di polizia sul territorio. “Non si può impostare una politica di difesa incentrata sul controllo del territorio – commenta Romagnoli – e allo stesso tempo prevedere una riduzione di centinaia di posti di Polizia, tra cui il presidio della stradale di Porto Recanati, e circa 40 mila uomini in meno in tutta Italia. Siamo già al collasso numerico di uomini e di mezzi e chiediamo solamente una gestione delle risorse più oculata perchè questa tendenza di spreco delle risorse da una parte e tagli sbagliati dall’altra non diventi irrecuperabile. Un appello che assume maggior senso se mosso qui da Macerata dove la buona pratica di coordinamento delle forze di polizia giudiziaria condotta in maniera precisa e puntuale dal procuratore Giovanni Giorgio dimostra come le vecchie logiche siano ormai superate e superabili in ordine di una gestione coordinata più efficiente ed economica”. La logica è quella di fornire spunti di riflessione al governo centrale grazie all’esperienza maturata sul campo nell’ottica di ripristinare quelle risorse messe a rischio da un accavallamento delle funzioni tra i sette corpi di polizia. “Come operatori di forze di polizia cerchiamo di dare spunti al governo centrale dice Luca Bartolini, segretario regionale Sap e presidente della consulta sicurezza delle Marche Il premier sentite le nostre proposte ha preso spunto da noi. occorre adesso discutere sulla logica dei tagli e valutare se è il caso di smantellare 267 posti di polizia sul territorio o orientare la forbice verso spese superficiali ed evitabili che sono il vero fardello per lo stato e le tasche degli italiani”. L’adesione alla petizione si può sottoscrivere all’indirizzo: www.poliziaunita.it.
(foto di Lucrezia Benfatto)
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