Libera getta le basi a Macerata
“Anche questo territorio
va salvaguardato dalla mafia”

Incontro con la coordinatrice regionale dell'associazione Paola Senesi: "C'è il bisogno di creare un presidio anche in questa provincia, visti anche gli ultimi episodi preoccupanti di cronaca"

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(da sinistra) Elena Loreti, Francesco Coltorti e Paola Senesi

(da sinistra) Elena Loreti, Francesco Coltorti e Paola Senesi

di Carmen Russo

“Si sente il bisogno di creare anche a Macerata un presidio di Libera, visti anche gli ultimi episodi di cronaca che hanno interessato la provincia”, queste le parole di Paola Senesi, la rappresentate regionale dell’associazione che si orienta nella lotta alla mafia attraverso campagne di sensibilizzazione, informazione e nella promozione di legalità e giustizia. “Dobbiamo addossarci la responsabilità di salvaguardare il nostro territorio con responsabilità e impegno morale – continua Paola Senesi – Con le nostre campagne stiamo attirando tante attenzioni sia positive che negative. Libera esiste perché vuole morire, nel senso che speriamo che un giorno non ci sia più il bisogno di combattere la mafia. La mafia delle Marche non è simile a quella delle altre regioni, non ci sono stabili organizzazioni, ma ponti e sistemi di corruzione organizzata”.

Tanta la partecipazione al primo incontro che si è svolto in via Verdi ieri sera a Macerata per ri-formare un presidio nella provincia. Rappresentanti di associazioni, liberi cittadini e la presenza della classe politica con il vice sindaco Federica Curzi e l’assessore provinciale Massimiliano Bianchini. Un primo appuntamento per gettare le basi di Libera Macerata, l’associazione voluta fortemente da don Luigi Ciotti che punta all’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l’educazione alla legalità democratica, l’impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo e le attività antiusura.
Un gruppo che raccoglie adesioni volontarie per conoscere e combattere, anche nel territorio marchigiano e nello specifico nel maceratese, le associazioni mafiose “che sanno come entrare nelle precarietà di un territorio. Chi fa libera non può far finta che qui non esista”, dice ancora la rappresentante regionale Senesi.

libera_incontro (2)All’incontro hanno partecipato anche il coordinatore dell’associazione nella provincia di Ancona Francesco Coltorti e la “futura” coordinatrice del presidio di Macerata Elena Loreti: “La nostra azione – spiega – partirà dal realizzare diverse iniziative culturali con la collaborazione con altre associazioni come ad esempio il primo passo potrebbe essere la visione del film La mafia uccide solo d’estate”.
Partono, dunque, i tesseramenti per far parte, attivamente di Libera nel territorio Maceratese.



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