Aumento delle tasse, Lacchè:
“Ad Unimc le più basse delle Marche”

MACERATA - Il rettore maceratese risponde alle dichiarazioni dell'onorevole Ricciatti : " La invito a Invito ad informarsi meglio e a presentare una bella interrogazione parlamentare sugli Atenei statali che hanno abbondantemente superato il 20% di contribuzione studentesca rispetto al Fondo di finanziamento ordinario. Officina Universitaria: " Lavoriamo insieme per la riforma"

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Il rettore dell'Università di Macerata, Luigi Lacchè

Il rettore dell’Università di Macerata, Luigi Lacchè

Il rettore Luigi Lacchè replica alle dichiarazioni di Lara Ricciatti, deputata di Sel che ieri con una nota alla stampa si era espressa in merito alla riforma della tassazione proposta dagli uffici d’ateneo, che dovrà essere votata entro luglio e che aveva sollevato le proteste degli studenti (leggi l’articolo).
«Ho letto ieri su Cronache Maceratesi alcune dichiarazioni attribuite all’onorevole Lara Ricciatti,   deputata fanese di Sel sotto il titolo “Unimc aumenta le tasse, Ricciatti: ‘Scelta contraria all’equità’”. Ma l’Università di Macerata non solo non aumenta le tasse (da anni), ma al  contrario le diminuisce proprio nel segno dell’equità. Il nostro Ateneo infatti rinuncia, in assoluta autonomia, a qualche milione di euro all’anno perché riconosce cospicue esenzioni per reddito ISEE, per situazioni legate alla disoccupazione, alla cassa integrazione, alla mobilità, per fatti eccezionali come l’alluvione di Senigallia, per merito. Consente l’iscrizione part time, ha ampliato la rateizzazione (3 rate), interviene a favore degli studenti disabili, al di là degli obblighi di legge. Addirittura quest’anno, proprio in accordo con gli studenti, abbiamo dedicato la campagna immatricolazioni 2014-2015 all’art.34 della Costituzione con lo slogan “Prego, #dica 34”, richiamando appunto il valore costituzionale del diritto allo studio che, in Italia, è   purtroppo un malato cronico. Giusto ieri – che caso! – ho consegnato di persona al ministro Giannini i materiali che gli studenti hanno prodotto per rafforzare questa campagna a favore del diritto allo studio, ricevendo ampi e graditi apprezzamenti. La morale della favola è che la contribuzione studentesca è a Macerata la più bassa delle Marche (dati Sole 24 ore e MIUR) e figura ben oltre il 30°posto in Italia. Ma allora di che parla l’on. Ricciatti, evidentemente malinformata? Parla forse (?) del lavoro che ogni anno l’Ateneo fa insieme al Consiglio degli studenti per monitorare il sistema di contribuzione affinandolo, per quanto è possibile, in termini di maggiore equità. A noi sta a cuore che la contribuzione   studentesca sia anzitutto la più bassa possibile per i capaci e meritevoli privi di mezzi, come prevede la Costituzione. Ci mettiamo al fianco del diritto allo studio, di competenza regionale, per ampliarne la portata verso gli studenti che provengono da famiglie che hanno redditi medio-bassi. Le fasce di contribuzione servono proprio a questo, a far pagare in proporzione un po’ di più secondo gli scaglioni. Trovo singolare che un rappresentante di Sel metta sullo stesso piano chi ha un reddito familiare formato da due buoni stipendi, un paio di case, un   cospicuo conto in banca (il che vuol dire andare sopra i 35000 euro di reddito ISEE ) e chi, invece, proviene da una famiglia monoreddito (quando va bene), senza altri beni. Sono proprio gli studenti – in questo davvero sensibili al tema dell’equità sociale – ad auspicare un abbassamento, ancorché limitato, delle riduzioni ai redditi più alti per redistribuirli agli studenti da 0 a 14.000 euro di reddito ISEE. Altro che aumento delle tasse! E’ una convinta politica di coesione e di solidarietà al servizio delle famiglie realmente in difficoltà. La contribuzione studentesca non è una leva speculativa – l’Università di Macerata non ne ha bisogno – ma lo strumento per sostenere i principi costituzionali. L’Ateneo, inoltre, ha rafforzato il rapporto con la Guardia di Finanza per effettuare i controlli sulle autodichiarazioni proprio perché le risorse devono essere indirizzate verso chi ha veramente di meno ed è meritevole. Invito pertanto l’on. Ricciatti ad informarsi meglio e a presentare una bella interrogazione  parlamentare sugli Atenei statali che hanno abbondantemente superato il 20% di contribuzione studentesca (Unimc è al 16%) rispetto al Fondo di finanziamento ordinario. Per farlo non dovrà andare molto lontano dalla sua bella città.

 

officina_universitariaAd avanzare interrogativi in merito al rettore Lacchè e al direttore amministrativo Mauro Giustozzi arriva puntuale la lettera degli studenti di Officina Universitaria, associazione studentesca che aveva espresso perplessità sulla riforma in via di approvazione e sulla mancata tempestività della comunicazione da parte degli uffici al consiglio degli studenti (leggi l’articolo).

«Gentile Rettore e gentile direttore amministrativo,   ancora una volta ci ritroviamo a parlare dell’aumento delle tasse a luglio, quando gli studenti sono alle prese con gli esami, lontani da Macerata. Decisioni come quella che state per prendere, diminuire le fasce Isee, sono il frutto di una lunga programmazione, eppure ancora una volta veniamo informati all’ultimo momento. Ce ne dispiaciamo, dato che è successa la stessa cosa due anni fa: l’aumento delle tasse venne approvato a fine luglio, e gli studenti si resero conto delle modifiche ricevendo il mav per il pagamento l’anno dopo. Ovviamente non pretendiamo di decidere con voi, sappiamo che chi amministra ha il dovere di prendere delle decisioni. Ma riteniamo che sia necessaria una maggiore partecipazione di tutta la comunità accademica (compresi gli studenti) alle decisioni che riguardano da vicino le nostre famiglie ed il nostro futuro.  Noi di Officina Universitaria non vogliamo essere fraintesi. Il nostro obiettivo è uguale al vostro: rendere questa Università migliore nella didattica e nei servizi. Conosciamo i problemi che deve affrontare oggi l’Università di Macerata: l’accordo con Camerino ha permesso all’Unimc di crescere e sentire meno i tagli lineari all’istruzione, ma molto probabilmente non verrà rinnovato. Gli studenti per la prima volta negli ultimi cinque anni sono scesi sotto alla soglia psicologica di diecimila unità. Tutto questo in un periodo in cui il sistema universitario italiano è caduto in una grave crisi non solo di fondi, ma anche di progetti e di identità.  Ed è proprio in questo spirito di collaborazione che vi esponiamo la nostra opinione sulla rimodulazione della tassazione: si tratta di un clamoroso autogol. Riteniamo infatti che diminuire le fasce Isee da nove a quattro, ed abbassare il massimale da cinquantanovemila a venticinquemila sia un grave errore. Non solo perché sarebbe un sistema iniquo, che tiene in scarsissima considerazione il reddito delle famiglie e produce aumenti indiscriminati, ma soprattutto perché avrebbe come unico effetto quello di scoraggiare nuovi studenti nello scegliere Macerata come meta dei propri studi. Per tassare maggiormente gli studenti già iscritti, se ne perderanno di nuovi, che decideranno di studiare altrove.  Prendiamo l’esempio delle Marche: ad Ancona le fasce Isee arrivano a settantamila, ad Urbino a sessantamila ed a Camerino fino a quarantamila. Macerata diverrebbe l’unica università delle Marche ad avere un massimale così basso. Crediamo infatti che la progressività della tassazione sia un valore che non vada accantonato, ma implementato. Ovviamente non pensiamo che le fasce più alte debbano pagare per tutti, ma crediamo che gli eventuali sacrifici debbano venire distribuiti equamente.  Infine, non riusciamo a comprendere il motivo di tale decisione dato che l’Università ha concluso il proprio bilancio in attivo. Perché questa scelta?  Grazie».

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