di Marco Cencioni
“Dopo cinquanta giorni non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione pubblica da parte delle due amministrazioni: tutto ciò è inaccettabile”. I rappresentanti del “Comitato per Colbuccaro” sono davvero indignati. Hanno raccolto 500 firme e hanno inviato una lettera alla Provincia di Macerata e al Comune di Corridonia, nella quale richiedono una assemblea pubblica per conoscere il reale futuro del ponte sul fiume Fiastra, lettera che, però, non ha ancora avuto una risposta. “Date le disagiate condizioni, sia economiche che organizzative, che stiamo subendo per la chiusura della viabilità sul fiume Fiastra chiediamo cortesemente di avere un colloquio pubblico, possibilmente a breve scadenza, per conoscere realmente il vero futuro che è stato programmato per risolvere questa precaria situazione”. Questo il testo inviato alle due amministrazioni che, a quasi due mesi di distanza dall’invio della richiesta, non hanno ancora risposto.
“Le notizie che abbiamo sono chiacchere da bar – dicono i portavoce – . Qualcuno ha avuto il tempo di venire a vedere una partita di calcio fra scapoli e ammogliati, ma non si è minimamente preoccupato di comunicare alla popolazione di Colbuccaro, che sta subendo enormi disagi, il futuro sulla viabilità del fiume Fiastra. Disagi come quelli che alcuni di noi sono costretti a subire e stiamo parlando di quelli che abitano proprio nei pressi del fiume. Per evitare di triplicare il tempo del viaggio per raggiungere il posto di lavoro, alcuni di noi sono costretti ad attraversare il fiume con gli stivali, quando l’acqua lo permette, per poi salire a bordo della macchina lasciata dall’altra parte la sera precedente – sottolineano i portavoce del comitato – . Tutto ciò è inammissibile, siamo nel 2014. E’ da poco anche arrivata la scadenza della Tasi: di servizi che paghiamo non ne vediamo. Di questa situazione la popolazione di Colbuccaro se ne ricorderà a tempo debito”.
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Il Comune di Corridonia e’ sicuramente corresponsabile della situazione, ma è del tutto evidente che la colpa principale e’ della Provincia che in questa circostanza ha dimostrato incapacità di gestione e incompetenza tecnica. La scusante del patto di stabilità non è una giustificazione.
Dal 27 marzo giorno in cui è stato chiuso il ponte portato via dalla piena del torrente Fiastra sia i buffoni della provincia che il nulla dell’amministrazione comunale di Corridonia sono stati capaci di fare o dire qualcosa di concreto …!!! Solo chiacchiere. .!! Vergogna.
Aspetta e spera
presto l’ora savvicina. poveri noi
se era una guerra il genio civile costruiva un ponte in due giorni di ferro , se il comune vi crea disagi non pagate le tasse .
tutte le persone che hanno avuto un danno economico, anche piccolo, a causa della strada interrotta, dovrebbero unirsi e assumere un avvocato con gli attributi per presentare il conto al Comune di Corridonia e alla Provincia.
in questo modo si potrebbe creare un precedente che costringerebbe tutti gli amministratori a preoccuparsi maggiormente della viabilità e delle problematiche causate da eventi atmosferisci disastrosi.