Sanità, medici con il contagocce
Il piano dell’Asur non piace alla Cgil

Il sindacato lancia l'allarme: all'appello manca un sostanzioso numero di operatori socio-sanitari per garantire i servizi di base, infermieri, psicologi ed assistenti sociali
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Personale col contagocce e servizi per i cittadini a rischio proprio nel periodo estivo. E’ il campanello d’allarme agitato dai rappresentanti sindacali della Cgil Orlanda Rampichini e Matteo Pintucci dopo il summit con i vertici dell’Area Vasta n. 3.

Matteo Pintucci (Fp- Cgil)

Matteo Pintucci, Cgil

“Il direttore dell’Area Vasta 3 Pierluigi Gigliucci, nella seduta del 5 giugno scorso, ci ha presentato il piano ferie e il nuovo piano delle assunzioni anno 2014 – sostengono in una nota – . Non è quanto ci aspettavamo. Seppur sostenibile non è esaustivo: si tratta di un piano di assunzioni annuale, contrariamente a quanto si era operato in precedenza con piani quadrimestrali. Sono state accolte le richieste di parte sindacale di proroga dei tempi determinati e dell’implementazione di infermieri e degli operatori socio sanitari, dei tecnici di radiologia medica e i tecnici di laboratorio; per l’anno 2014 le unità messe a disposizione sono circa 160 contro le 250 richieste dalla direzione Area Vasta 3 all’Asur. Pertanto all’appello manca un sostanzioso numero di operatori socio sanitari per garantire i servizi di base, gli infermieri, l’assistenza domiciliare, gli psicologi, le assistenti sociali. Sono inoltre sottostimati i tecnici della prevenzione nei luoghi di lavoro, dove si sta verificando una vera emergenza sopratutto nel territorio di Camerino; sul fronte dei lavoratori amministrativi mancano inserimenti per i servizi di front office e della medicina legale di Macerata.Per tutta la durata del periodo feriale si prevede la diminuzione delle attività nei vari reparti del territorio, come ad esempio le chirurgie e l’assistenza domiciliare. Rimane la nostra convinzione che l’Area Vasta 3 è chiamata ancora una volta a pagare il prezzo del ripiano economico chiesto dal governo centrale alle regioni; la Regione con i conti a posto e l’Asur con un bilancio sul personale tra i migliori, dimenticano di dire che l’Area Vasta 3 ha dato 600 posti di lavoro persi negli ultimi 3 anni. Non sono state sostituite

Secondo la Cgil “l’obiettivo raggiunto dalla Regione sul costo del personale ha causato accorpamenti di unità operative, chiusura di reparti, diminuzione dei livelli di assistenza e aumento delle liste di attesa; mancano gli investimenti sulla strumentazione e sulle strutture, basta pensare all’ospedale di Macerata dove da anni si trascinano le opere di ristrutturazione e di qualificazione. Mancano medici e tecnici in tutti i servizi di Radiologia, stessa cosa per l’Emodinamica che lavora ancora solo 3 giorni a settimana, mentre il dibattito sulla sanità regionale è volto esclusivamente agli ospedali, ci si dimentica dei servizi di base come i Distretti, l’assistenza domiciliare, i Consultori: il progetto di riorganizzazione della sanità, ormai ben definito sulla carta, stenta ad essere realizzato concretamente”.

(Cla. Ro.)



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