Fiamme ci avvolsero
sotto i nostri passi si spalancò l’abisso
un silenzio di latte di gelo d’ossa
ci avvolgeva in un alone
tu sei la trasfigurata
il mio destino ti ha spaccato i denti
il tuo cuore è un singhiozzo
le tue unghie hanno incontrato il vuoto
tu parli come si ride
i venti sollevano i tuoi capelli
l’angoscia che stringe il cuore
precipita la tua insolenza
le tue mani dietro la mia testa
non afferrano che la morte
i tuoi baci ridenti non si aprono
che alla mia povertà d’inferno
sotto il baldacchino sordido
dove pendono i pipistrelli
la tua stupenda nudità
non è che menzogna senza lacrime
il mio grido t’invoca nel deserto
dove non vuoi venire
il mio grido t’invoca nel deserto
dove i tuoi sogni si compiranno
la tua bocca sigillata alla mia bocca
e la tua lingua nei miei denti
l’immensa morte ti accoglierà
l’immensa notte cadrà
G.Bataille, da L’arcangelico, Firenze, Le Lettere, 1995
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