Molto dibattuta è la notizia, risalente a pochi giorni fa, dell’approvazione del provvedimento che prevede la confisca delle elemosine ai questuanti nel comune di Matelica. Dopo le parole soddisfatte di Canil: “E’ una misura per la sicurezza dei cittadini” e il botta e risposta tra i sindaci di Gagliole (Riccioni) e Matelica (Sparvoli), anche il segretario comunale del Partito Democratico Bianca Verrillo si pronuncia sulla questione:
«Quando mancano gli argomenti, si usa la prepotenza – scrive Verrillo – E’ questo quanto accaduto con la modifica al regolamento comunale che consente ai vigili del comune di Matelica di andare a sequestrare somme di denaro a chi vive nella miseria. Con un solo atto si è consumata tutta l’essenza dell’insipienza politica, tra decisionismo celato e pressapochismo velato. Solo quattro anni fa ci trovavamo a discutere dello stesso problema di oggi, un’amministrazione incapace di fare prevenzione e tutela sul territorio che ha bisogno di fare azioni populiste per alimentare il consenso in crisi. In campagna elettorale, dunque, è lecito affidarsi anche a piccoli mezzucci per farsi vedere dalla parte dei cittadini. Cosa importa poi se l’azione fatta non è legittima? Lo abbiamo già visto quando si volle imporre sanzioni a chi chiedeva l’elemosina; ci volle la Corte Costituzionale a far capire alla Giunta Sparvoli-Canil l’illegittimità di certi provvedimenti. Risibile, perciò, l’affermazione del sindaco che dichiara di non poter prevedere multe perché non sarebbe stato possibile riscuoterle. In realtà non era possibile farlo perché illegittimo. Così come risibile è l’intento di voler garantire più sicurezza, come dichiarato dal vice sindaco, andando a “prelevare” nelle tasche dei mendicanti, l’ultimo anello della catena. Sembra difficile capire che chiedere l’elemosina non è reato e chi dona anche un solo centesimo lo fa in piena liberalità?
Un amministrazione capace, che davvero vuole garantire più sicurezza ai propri cittadini lo fa con la prevenzione e coinvolgendo organismi ed istituzioni a ciò preposte. Se le persone che chiedono soldi davanti ai supermercati sono percepiti, non un semplice fastidio, ma come un problema di sicurezza è dovere di questa amministrazione farsi parte diligente ed attivarsi con gli organismi superiori per accertarsi che non si tratti di racket delle elemosine, dato che non è un fenomeno esclusivamente matelicese.
Rammarica profondamente il fatto che ancora una volta l’amministrazione uscente si sia dimostrata capace di essere forte con i deboli e debole con i forti, ma dispiace ancor di più che quest’ultima nefandezza politica sia avvenuta con il voto unanime di tutto il consiglio comunale; a quanto pare, anche l’opposizione ha la memoria corta, dato che ha dimenticato perfino quali battaglie ha condotto in passato. A questo punto i matelicesi sembrano tutti (o quasi) accontentati, qualcuno avrà qualche centesimo in più in tasca, qualcun altro qualche voto in più nelle urne e qualcun altro ancora qualche altra riflessione da fare».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Abbiamo toccato il fondo!!!
povera illusa…………se pensa che siano senza soldi……..eccome se li hanno!!!!!!
A casa loro!!
Partendo dal fatto che non si può sapere se hanno oppure no i soldi, resta il fatto che in Italia non esiste da anni il reato di accattonaggio, quindi se una persona sia esse immigrata, e fra poco anche molti italiani chiedon o l’elemosina e altri cittadini gliela danno, il comune nelle vesti del vigile o altre forza dell’ordine non hanno il dirutto di andare a prendere questi soldi. Allora eliminiamo il problema dall’inizio, evitiamo sbarchi di profughi immigrati nelle nostre coste, usando qualsiasi mezzo possibile!!!!
Ci riprovano,
ancora
e ancora.
Vogliono sequestrare anche la “Carità” dei nostri “Padri”