Sono 33.621 gli stranieri maceratesi
“Giovani, istruiti e lavoratori”

RAPPORTO DATI ISTAT - Presentato in Prefettura lo studio sulla presenza di immigrati in provincia di Macerata: rappresentano più del 10% della popolazione totale e il 23% sono minori. Marocco, Albania, Macedonia e Cina le principali nazioni di provenienza. Pioraco, Porto Recanati e Sefro i Comuni con il più alto indice di stranieri. Il direttore regionale Istat, Marco Ricci: "Ormai questa realtà è una parte integrante della nostra società e si intreccia saldamente con i nostri tessuti economici"

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Il direttore dell’Istat di Ancona Marco Ricci e il prefetto di Macerata Pietro Giardina

 

di Carmen Russo

(foto di Lucrezia Benfatto)

Giovane, più istruito e orientato sul lavoro: questo l’identikit dello straniero residente nella provincia di Macerata secondo i dati Istat. E’ stato presentato, questa mattina nella Prefettura di Macerata, alla presenza, oltre che di numerose autorità, del prefetto Pietro Giardina e del direttore Istat dell’Emilia Romagna e Marche, Marco Ricci, la quinta edizione del rapporto sulla presenza straniera nel territorio della provincia.
«E’ essenziale conoscere il fenomeno dell’immigrazione e che sia utile per tutti coloro che sono chiamati a dare direttive e normative- ha affermato il prefetto Giardina – Citando Giorgio Napolitano che quando incontrò gli stranieri disse “Vogliamo accogliere nuovi cittadini consapevoli, che siano riconosciuti e si affermino come tali. Ma il punto di partenza non può non essere una presa di coscienza collettiva”. Il nostro scopo è dunque fornire alle istituzioni degli strumenti validi di conoscenza e per scelte amministrative efficace».
Prefettura_Dati_Immigrazione (2)Da quanto è emerso dallo studio, curato da Sergio Pollutri dell’Istat regionale, sono 33.621 gli stranieri residenti nella provincia di Macerata, più del 10% della popolazione totale. Ma la provincia di Macerata si classifica all’ultimo posto per presenza straniera femminile, pari al 52,4%. Altissima la presenza minori, ben 7.776, pari al 23% degli stranieri. L’età media dei residenti extracomunitari si aggira attorno ai 30 anni, racchiudendo la fascia di popolazione attiva e lavoratrice. Un dato che rispecchia e compensa quella che sembra essere l’emigrazione dei giovani italiani all’estero e dunque che lascia spazio alla forza lavoro degli immigrati.

I permessi di soggiorno che, al 1 gennaio 2013, non sono stati rinnovati o sono scaduti ammontano a 2038, pari all’8,2% dei permessi rilasciati e/o rinnovati al 1 gennaio 2012. Sono tornate ad aumentare le acquisizioni di cittadinanza italiana: 1.104 persone, con un aumento rispetto al 2011 di quasi il 50%. La presenza di minoranze ha una forte incidenza sul totale della popolazione, primo comune per il rapporto tra italiani e stranieri è Pioraco, seguito dai comune di Porto Recanati e Sefro
, mentre ultimo classificato è Acquacanina dov’è presente solo una donna di nazionalità marocchina.

E’ proprio il Marocco a primeggiare, con l’Albania, la Macedonia e la Cina tra le nazioni di provenienza. Le prime tre comunità di stranieri a Macerata (rumeni, macedoni e albanesi), nel complesso, costituiscono il 38,3 per cento del totale degli stranieri, con una preminenza della componente femminile, ma se si aggiungono le tre successive in graduatoria (pakistani, cinesi e marocchini), la quota arriva al 61,9%, con una prevalenza degli uomini.
Prefetto_GiardinaUn dato significativo, che si collega anche all’integrazione – progetto intrapreso per il primo anno dall’osservatorio Istat – ed emerge anche dai dati sul livello culturale conseguito dagli stranieri. In crescita l’integrazione linguistica: su 2872 test eseguiti al 31 gennaio 2013, il 92% sono stati superati. L’istruzione che aumenta, non solo dal punto di vista linguistico, anche nelle scuole il numero di iscritti alle scuole primarie (2.233 unità), ma che, per la prima volta, diminuisce nelle scuole secondarie (una diminuzione del 4,6 per cento degli iscritti stranieri). L’incremento, però, è evidente nei dati delle due università del territorio. Molto alto, pari al 7,8% degli iscritti è quello dell’ateneo di Camerino, che prediligono le facoltà di Farmacia e Scienze e Tecnologie, ma discreto anche il numero per l’Università di Macerata, con 135 studenti stranieri distribuiti maggiormente nelle facoltà di Giurisprudenza, Scienze della Formazione e Lettere e Filosofia.
Prefettura_Dati_Immigrazione (1)Sono soprattutto gli argentini a usufruire delle cure ospedaliere, seguiti dai nigeriani e in particolare dalle donne in gravidanza.
Forte risulta essere l’incidenza dell’imprenditoria straniera sul territorio, dove a primeggiare sono i cinesi, seguiti dai marocchini, rumeni e macedoni. Per l’imprenditoria straniera sono molto importanti anche i settori della fabbricazione di articoli in pelle e simili (8,1 per cento), del commercio 163 all’ingrosso (7,4 per cento) delle attività dei servizi di ristorazione (6,6 per cento) e dell’industria di confezione di articoli di abbigliamento (97, pari al 2,2 per cento); notevole il contributo del settore primario (agricoltura, pesca e attività di trasformazione primaria di questi prodotti), pari al 2,9 per cento. Che conseguentemente porta anche un’introito fiscale: nell’anno d’imposta 2011 (dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche presentate nell’anno 2012) gli stranieri hanno redatto 23.802 dichiarazioni, delle quali il 20,3 per cento di modello Unico, il 31,3 per cento di modello 730 e il 48,4 per cento di modello 770.
Prefettura_Dati_Immigrazione (3)Un particolare studio, curato da Barbara Vallesi dell’Istat di Ancona, è stato fatto sulle patenti e sulle immatricolazioni di veicoli da parte di stranieri. Il 7,7 % dei veicoli immatricolati al 31 gennaio 2013, sono stati fatte da stranieri, in particolare albanesi, romeni e marocchini. Su 7.117, 241 sono le patenti da non comunitari fino al 20 settembre 2013 e in maggioranza le patenti di tipo B.
“Si evidenzia che tra le province marchigiane c’è un maggiore sviluppo – ha commentato il direttore dell’Istat, Marco Ricci – Un’importante dimostrazione di crescita e un consolidamento della presenza straniera. Ormai questa realtà è una parte integrante della nostra società e si intreccia saldamente con i nostri tessuti economici”

 



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