di Enrico Maria Scattolini
MATEMATICI I PLAY-OFF se la Maceratese batterà il Sulmona ed il Fano nelle due restanti partite casalinghe (+). Quasi sicuramente la semifinale del girone sarà disputata in trasferta. Da verificare se a Matelica o a Termoli. Alleluja! Per il raggiungimento di un traguardo ambizioso (il secondo consecutivo della gestione Tardella), ma stizza presidenziale perché anche stavolta si giocherà lontano dall’Helvia Recina. L’anno scorso, comunque, fu trionfo a Roma con il San Cesareo. Ma allora c’era Melchiorri.
LA REGOLA DEL 10. Tutto ciò però a patto che, al tirare delle somme, lo spread fra la squadra di Di Fabio e quella assegnatale come avversaria diretta dalla combinazione dei piazzamenti finali di classifica sia inferiore a dieci punti. Diversamente si resterà a bocca asciutta (-).
PILLOLA DI ANSIOLITICO. Questo trascurabile particolare evidentemente non rientra nelle attuali preoccupazioni dei biancorossi, se si sono sentiti autorizzati a giocare, e perdere, con stupefacente tranquillità al “Tubaldi”, contro la Recanatese (—).
MA MALAMENTE IN TUTTI I SETTORI DEL CAMPO(—), come commentato, a fine derby, da Amaolo, il mister dei leopardiani. Che ha di conseguenza concluso: ”Abbiamo meritato di vincere.” (+).
CONCENDENDO COMUNQUE AGLI OSPITI l’onore delle armi: ”La nostra voglia di vincere e la conseguente aggressività (+) hanno sicuramente influito sul loro rendimento.” Un pizzico di generosità per il suo passato di tecnico biancorosso. Ormai lontano ma non ancora dimenticato. Almeno dal sottoscritto.
NON E’ PROPRIO COSI’(-), perché anche sette giorni prima, a Jesi, la Maceratese non aveva convinto. Nonostante il successo prodotto dalla prodezza di Santoni e poi difeso dalle parate di Ferrara, con il tangibile contributo degli errori nelle conclusioni dei “leoncelli”. Ivi compreso quello dal dischetto degli undici metri.
AMAOLO VS.DI FABIO. Vittoria per ko del primo (+). Tanto organizzata la Recanatese, quanto disorientata la Maceratese. Tanto generosa la prima, quanto asfittica sino alla rassegnazione l’avversaria. Perfino oltre il limite dell’imbarazzo.
ESPRESSIONE RICORRENTE NEL CLAN BIANCOROSSO, non esclusa la dottoressa Tardella (+). Lei, Mariella nostra, ha per la verità tentato di nascondere l’amarezza della sconfitta col sentimento che notoriamente la lega alla città di Recanati, per antica tradizione familiare. Ma sino ad un certo punto, perché per l’ingiustificabile non esistono alibi. Come invece ha tentato di fare Di Fabio (-).
LA MOSCEZZA CHE POI DIVENTA STANCHEZZA (-). Questo il suo esordio in sala stampa: “Abbiamo penato soprattutto a centrocampo. Siamo stati mosci.” Mi sono permesso di sottolineare: ”Sì, proprio molli…Perché?”. La sua immediata puntualizzazione: ”Io non mando in campo gente demotivata.” “Mollezza e motivazione non mi sembra che vadano d’accordo. Allora?”. “Diciamo che la stanchezza ha influito. C’è gente che tira carretta dall’inizio della stagione.”
L’INTERROGATIVO. Ma se così è, per quale motivo lasciare puntualmente in disparte giocatori certo non affaticati, perché ormai panchinari per destinazione, come Ruffini e Conti?; o utilizzarli (Ruffini) a giochi ormai fatti? (-). La panca del derby con la Recanatese somigliava ad un “parterre de rois” più che al bivacco di una formazione carente di soluzioni alternative. E boccheggiante.
COMPRESO QUEL GABRIELLONI che sicuramente sta patendo acciacchi, ma ha anche vent’anni e pertanto la virtù di metabolizzarli. Come ha dimostrato nei poco meno dei trenta minuti d’impegno (+), combinando da solo più di quanto sognato dall’impalpabile Ambrosini (che non ha più ritrovato la condizione dopo il rientro dall’infortunio) e dall’evanescente Cavaliere nell’intero arco dell’incontro. Se fosse riuscito ad anticipare d’un centesimo di secondo la scivolata davanti a Verdicchio, intorno alla mezz’ora della ripresa, l’ex jesino avrebbe probabilmente riaperto il derby. Ma forse era troppo.
COSI’ COME TROPPO TARDI(-) si è rivitalizzata la manovra biancorossa per i tre cambi decisi da Di Fabio a frittata già cotta e… divorata dalla Recanatese, che ha concluso sotto ritmo, dopo il raddoppio di Palmieri, non avendo più nulla da pretendere da un pomeriggio di ampia soddisfazione(+).
PRIMA SOLO SOFFERENZE PER LA MACERATESE(-), salvo un po’ di ossigeno nella seconda metà della frazione d’avvio. Ma poca cosa, per l’inconsistenza del centrocampo e l’impalpabilità del tridente che, al massimo, potrebbe aver intintimorito Amaolo ed i suoi solo sulla carta, ma che nella realtà si è poi rivelato velleitario. Come accaduto (e scritto) a Jesi.
PROPRIO L’USURA ATLETICA(-) avrebbe invece dovuto consigliare a Di Fabio una maggior copertura nella zona intermedia, sin dall’inizio o comunque dalle prime battute, visto l’andazzo.. In modo da gestire la fatica, contrapponendo linee serrate e la minaccia delle ripartenze all’omologo reparto avversario, il cui triangolo era sostenuto sulla fascia sinistra dalle ribadite incursioni long-line di Brugiapaglia. Che aveva gamba e libertà per arrivare al cross dalla linea di fondo. Sfruttando la modesta copertura di Santoni nel non possesso e prendendo di mezzo l’esordiente Cervigni (comunque bravo!) con la sponda di Candidi e sovente di Palmieri. Ma attendersi la rinuncia ad una (inutile) punta dal tecnico abruzzese, è come chiedergli di far peccato. Giammai!
STORIE DI UNDER: a) CERVIGNI: classe 1996, bel fisico ”Forse più da difensore centrale che da terzino”, ha subito preconizzato Marco Cagnoni, mio fedele opinionista ed esperto allenatore. Nessuna parentela con i Cervigni della storia maceratese; provenienza settempedana..Sicuramente l’unica nota positiva di una giornata storta, per il buon esordio.
b) PALMIERI: classe 1995. Nulla da scoprire perché e’ da un paio d’anni una splendida realtà della Recanatese. Salvo la sua origine appignanese.”Perché alla Recanatese e non alla Maceratese?”Gli ho chiesto, temendo la risposta. Puntuale: ”Io ed i miei genitori un pensierino ai biancorossi l’abbiamo fatto; ma i dirigenti recanatesi sono stati più rapidi e decisi.” Il ragazzino si è vendicato procurando un calcio di rigore nel derby del girone di andata, vinto dai giallorossi all’Helvia Recina, e segnando ieri il raddoppio che ha definitivamente condannato alla sconfitta la squadra (forse) dei suoi sogni.
IL POST DERBY DELLA TARDELLA. In attesa delle interviste, ha incrociato Aquino all’uscita dagli spogliatoi. Neanche la cortesia d’un saluto è spuntata spontanea sulla bocca dello stopper per la presidentessa. Che l’ha fulminato con un’occhiataccia e con l’ironico commento del caso. Aquino ha raccolto e se n’è andato in silenzio. A differenza di Cavaliere, che ha invece visibilmente mostrato di non gradire una battuta scherzosa della medesima un attimo prima di salire nel pullman biancorosso. I suoi compagni l’hanno visibilmente dissuaso dalla replica. Verbale, immagino.
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Ciao Enrico. Aquino, Borrelli, Ruffini, Gabrielloni e Conti in panchina. Giocatori che avrebbero dovuto far fare il salto di qualità alla Rata. Di due una: li facciamo riposare per gli inutili playoff o Di Fabio è un autolesionista. Ricordati sempre che il treno è passato e non passerà più!!!
Bella domanda,Carlo.Partiamo dalla premessa che Di Fabio conosce il suo mestiere e non è certo un masochista.
Avrà quindi i suoi motivi per lasciare in panchina giocatori che sarebbero titolari in altre squadre.Probabilmente si tratta di condizione fisica non ancora idonea,soprattutto per chi è reduce da infortuni(Borrelli ed Aquino),o atletica/ritmo gara per chi ha subito pesanti squalifiche(Conti) o ha desuetudine all’impegno(Ruffini).
Oppure è ,la sua,è una valutazione tattica,nel senso che il suo proverbiale triangolo di centrocampo non possa attualmente avere vertici migliori di Romano,Lattanzi e Belkaid.
Fin qui tutto comprensibile.
Non lo è più ,però,quando Di Fabio stesso-come ho detto sopra-dichiara che la squadra è stanca e,ciò nonostante, si ostina a non cambiarla. Ovvero non cambia il dispendioso modulo dei 3 a centrocampo e dei 3 in attacco.Non dico “ante”,ma”durante”,come a Recanati -dopo l’esperienza,seppure vincente ma solo per episodi,di Jesi-,in un derby dove si sono intuiti subito i pericoli di una zona intermedia così leggera contro l’aggressività degli avversari,e l’inutilità dello sfoggio offensivo.
In questo senso Di Fabio ha sbagliato sicuramente.probabilmente dimenticando che quest’anno non ha più il Melchiorri capace di risolvere qualsiasi situazione.Anche la più disperata.Spero recuperi la memoria ,o comunque rinsavisca.
Tu parli del treno perduto.In riferimento sicuramente alla decisione della Tardella di rinunciare al ripescaggio alla fine della scorsa stagione.E’ un’antica polemica ,fra noi. Tu sai quindi che io giudico ancora sensata quella decisione;ha evitato un salto nel vuoto ed un campionato severissimo.
Ho già assicurato che la Presidentessa affronterà con ambizione il prossimo campionato.So già che sta pensando all’allenatore.A tal proposito,mi permetto di consigliarle un nome diverso da quello che mi ha confidato.Nessun volo pindarico per il DS: tutto in famiglia.
Ma con Mariella nostra non si sa mai.
Tu
Caro E.M Scattolini, Di Fabio ha il vizietto di molti allenatori, è orgoglioso!! preferisce perdere ma avere sempre dalla sua parte i “suoi” uomini, vedi Lattanzi(sparito con Favo), Arcolai(messo un pò da parte)Benfatto e Belkaid.
Ruffini non gioca perchè deve pagare il fatto di non esser voluto scendere in campo a Civitanova nella partita pre-esonero, stesso discorso per Borrelli.
E mi domando, ma si pensa davvero alla squadra oppure ognuno pensa per sè??
Per il futuro siamo tutti fiduciosi della voglia di Mariella di fare una grande squadra, anche se, ahimè, con giannanegli mister ( manca solo l’ufficialità) ed un ds interno, temo che si verificheranno telefonate strane durante le partite ad indicare cambi e formazioni…
Tempo addietro fui proprio io a fare il nome di Giannangeli.Anzi,non lo feci;mi limitai a indicare la consonante iniziale e la vocale finale del cognome del probabile(in quei giorni)futuro allenatore della Maceratese. Mi sembra che fu proprio lei,caro vandesfroos,a capire al volo ed a individuarlo subito.
Ora però le possibilità di Giannangeli si sarebbero notevolmente ridotte,anche se il mister di Chiaravalle conserverebbe il gran dono di portare con sè interessanti sponsors.
Abituato a non tradire le confidenze,se non costretto,non posso dire quale sia l’attuale preferito dalla dottoressa Tardella.Neanche ricorrendo al giochino dell’altra volta.
Piuttosto le chiedo:come si spiega il calo d’interesse da parte degli opinionisti dopo queste ultime partite?Forse la paura di querele-certamente non da parte mia-che pare siano già in corso o seriamente minacciate? E giustamente quando si superano certi limiti.
Si! fui proprio io ad indovinare e già a quel tempo a criticare. Ma se porta sponsor….
A parte gli scherzi ci trovammo d’accordo anche in quell’occasione, ad entrambi piacerebbe Magi della Vis Pesaro, ma credo che non sarà lui a guidare la Rata.
Se si vuole andare su di un giovane spero Bacci della Jesina, ma se lei vuole farmi il regalo di dirmi l’iniziale del preferito della Tardella vedrà che indovinerò anche quello. ( Credo sia Mobili).
Per il calo di ascolti le dico che legato alle querele c’è sicuramente il fatto che nel silenzio c’è il rumore del dissenso per una stagione che non è andata giù a molti.
No,non posso per le ragioni che le ho spiegato ed anche perchè sono convinto che lei indovinerebbe immediatamente.Le posso solo dire che non è Mobili. La ringrazio dell’attenzione.Cordialità