Estorsione e racket nella comunità cinese. Gli uomini del commissariato di Civitanova al termine di una lunga indagine hanno arrestato ieri sera 5 persone tra uomini e donne tutti di età compresa fra i 33 e i 40 anni. Il blitz è scattato all’interno di un bar nella zona commerciale Aurora. Si tratta di Chengjian Zhou (detto Jemi) di 37 anni, Maoti Chen (detto Lao Mao) di 39 anni, Guang Yong Jiang (detto A Yong) di 36 anni e Litang Huang di 33 anni. Nel gruppo anche una donna Cha Ping Ye di 40 anni. Le indagini erano partite a gennaio quando una giovane coppia cinese aveva segnalato un’estorsione da parte di alcuni connazionali. La coppia aveva infatti denunciato alla polizia una consistente e continua richiesta di denaro a fronte di minacce gravi, lesioni personali e addirittura un caso di violenza sessuale. La notizia di reato è stata immediatamente comunicata al procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, che ha dato disposizioni al dirigente del commissariato Roberto Malvestuto di proseguire le indagini. Nella serata di ieri, alle ore 19.00 circa, all’interno del bar situato nel complesso del Megauno i poliziotti hanno arrestato la banda criminale in flagranza di reato, proprio mentre stava intascando 500 euro in banconote provento dell’ estorsione perpetrata ai danni della coppia di connazionali che in città gestisce un’attività commerciale. Gli agenti, appostati dentro e fuori il bar hanno potuto assistere alla consegna della somma di denaro che era stata riposta secondo l’usanza cinese in una busta di colore rosso. Ma all’apertura della busta, visto che la somma consegnata era inferiore rispetto a quanto pattuito, è scoppiata la rissa culminata in una violenta aggressione. A quel punto gli agenti di polizia hanno fatto irruzione per salvaguardare l’incolumità non solo delle persone coinvolte nella vicenda ma anche di tutti i clienti presenti. Nel corso dell’intervento sia la vittima dell’estorsione che alcuni agenti di polizia hanno riportato lesioni per la resistenza opposta. Condotti in ufficio, i componenti della banda sono stati tutti fotosegnalati, identificati e, quindi, arrestati per estorsione, lesione, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Successivamente su disposizione dell’autorità giudiziaria gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Camerino in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.
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e dopo dicono che i cinesi non pagano le tasse….
Bravi ragazzi…questa si che è professionalità. Congratulazioni.
Che i cinesi non fossero dei santi non è una novità, ora si aprono le scommesse tra quanti giorni li rivedremo di nuovo per le strade a continuare con queste attività illecite?
@ Stefano Morelli: Non li rivedremo MAI stai tranquillo, semplicemente perchè non li riconosci ! Sono tutti uguali !!!
Fuori.