di Monia Orazi e Sara Santacchi
(foto-servizio di Guido Picchio)
Scende dal furgone per andare ad aprire la sbarra all’ingresso della sua azienda, ma il mezzo si sfrena, gli piomba addosso e lo travolge uccidendolo. E’ il dramma di Vincenzo Palumbo, 64 anni, che si è consumato questa mattina, poco dopo le 11, a Camerino.
Vincenzo Palumbo, quell’azienda agricola, l’aveva immaginata per anni. Era il sogno della sua vita, ed era riuscito finalmente a realizzarlo cinque anni fa, aprendo la sua attività in contrada Colle Altino. E anche questa mattina il 64enne era uscito di casa, come ogni giorno, per andare a lavorare nella sua azienda e curare i suoi animali. Dopo aver percorso, al volante del suo furgone Iveco Daily, la strada sterrata che porta alla sua impresa, Palumbo è sceso dal veicolo per sollevare la sbarra all’ingresso dell’azienda, lasciando il furgone alle sue spalle. E’ allora che si è consumata la tragedia. L’Iveco, per cause in fase di accertamento, si sarebbe sfrenato e Palumbo è stato travolto mentre stava alzando la sbarra. Un impatto violentissimo. Palumbo ha fatto un volo di tre metri giù per la scarpata che si trova a lato della strada. Il furgone è finito lungo la strada, rovesciandosi su di un lato. Ad accorgersi di quanto era successo è stato un agricoltore, che dalla collina di fronte ha notato l’Iveco ribaltato. Così con la sua auto l’uomo ha raggiunto l’ingresso dell’azienda di Palumbo per controllare cosa fosse successo e dove fosse l’uomo. Arrivato lì, poco distante dal mezzo, ha trovato il corpo di Palumbo, ormai privo di vita. Sul posto sono giunti gli uomini della polizia stradale di Camerino, i carabinieri di Camerino, gli operatori del 118 e i vigili del fuoco. Da chiarire la dinamica dell’incidente che resta al vaglio degli inquirenti. Vincenzo Palumbo, originario di Camerino, lascia la moglie Andrea, di nazionalità cilena, e i tre figli. Amante da sempre dell’agricoltura, fin da giovane, quando lavorava per l’Alitalia come steward, sognava di fare l’agricoltore. Proprio durante uno dei suoi viaggi in Patagonia, nel ’92 conobbe sua moglie, nell’agenzia viaggi in cui lavorava, la portò con lui a Roma, dove hanno vissuto con i loro figli fino alla pensione. Dal loro matrimonio sono nati tre bambini, un ragazzino di 14 anni, il maggiore e due bambine. Ma anche quando viveva a Roma, Palumbo tornava sempre volentieri nelle Marche, a Collemese di Fiastra, paese dell’entroterra maceratese, dove abitava sua madre, per una visita ai familiari e alla terra che tanto amava. La stessa terra in cui decise di trasferirsi con la sua famiglia, appena andato in pensione, per provare finalmente a realizzare il sogno di una vita.
Sul corpo del 64enne è stata disposta l’ispezione cadaverica, il funerale non è ancora stato fissato.
(servizio in aggiornato alle 17,30)
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Che disgrazia…
Era assiduo frequentatore del corso per tecnici ed imprenditori agricoli organizzato dalla Fondazione Giustiniani Bandini all’Abbadia di Fiastra. Lo ricordiamo tutti come persona garbata, gentile e molto appassionato del settore agricolo. Sentite condoglianze alla famiglia. R.i.P.
Era un amico, ciao Enzo. Condoglianze alla famiglia.
Desde Argenina, lo recuerdo como una persona que amaba su “tierra”. En sus sueños estaba el de criar animales vacunos de origen sudamericano. Un apasionado por la naturaleza!!! Mis condolencias a su familia: Andrea, Esteban y sus dos hijas.
Ti ricorderemo sempre con tanto affetto per la semplicità e naturalezza con cui sapevi comunicare, per la concretezza delle tue scelte di vita, per il senso di amicizia che sapevi trasmettere.
Siamo amici da lunghissimi anni, ci uniamo a Voi: Andrea, Esteban, Maori ed Indi( eravate l’orgoglio di papà, quando parlava di voi gli si illuminava il viso !) standovi vicini e stringendovi in un unico e forte abbraccio.
Gli amici Giovanni, Franca, Emanuele e Gabriela
Lo ricordo dai tempi del Green Paradyse di Camerino, un amico appassionato di agricoltura e di Padagonia, un abbraccio alla famiglia. Condoglianze
Vorrei dire tante cose ma non ci riesco, vorrei raccontarvi tante cose ma non ce la faccio.Caro Enzo amico mio carissimo mi mancherai ,mi mancherà il tuo sorriso, la tua gentilezza,i tuoi modi e soprattutto i tuoi racconti di viaggi , di caccia e pesca in paesi lontani e affascinanti come tu solo sapevi descrivere.Andrea,Esteban,Indi,Maori vi stringo tutti in un forte abbraccio. Adios Enzo!!