Donatella Donati
di Donatella Donati
La famosa frase di Renzo, che si rivelò poi una fallace speranza, potrebbe seguire da guida a questo articolo, che rimanda alle prime pagine dei giornali nazionali, in cui si dà notizia della condanna inflitta dall’Antitrust italiano alle case farmaceutiche Roche e Novartis, accusate di un accordo “per spartirsi i miliardi della vendita di due farmaci identici” per la cura della maculopatia: Avastin e Lucentis. Negli articoli si riferisce anche della multa esemplare di 180 milioni di euro loro comminata.
I nostri lettori ricorderanno gli articoli che Cronache maceratesi hanno pubblicato sulla battaglia sui due farmaci, e in particolare l’articolo Vedo nero (leggi) in cui con molta precisione si denunciavano i danni che l’uso obbligato del Lucentis, dieci volte più costoso dell’Avastin, secondo una direttiva del Ministero della Sanità recepita anche dalla regione Marche, ha comportato, falcidiando il numero dei pazienti che avevano diritto alle cure.
A Macerata è molto diminuito il numero degli interventi a causa dei finanziamenti annuali che l’uso del Lucentis assorbe in brevissimo tempo. Dalla Regione come si è detto chiaramente nell’articolo citato era stato aperto un varco anche all’uso dell’Avastin affidandolo alla competenza e alla valutazione degli operatori. Ora però è necessario che la Regione sulla base della recente sentenza, modifichi le sue disposizioni troppo salomoniche per essere efficaci e dia agli operatori del settore, delle indicazioni chiare e senza equivoci. Il reparto di oculistica di Macerata è molto impegnato nella cura delle maculopatie con grande attenzione ai pazienti, alcuni dei quali ancora giovani e ostacolati dalla maculopatia nel continuare il lavoro e nell’essere autosufficienti.
La regione dovrebbe preoccuparsi di fare in brevissimo tempo delle statistiche che orientino le scelte e di non aspettare per prendere nuove decisioni i gradi di giudizio successivi alla sentenza, dato che , come è ovvio, le lobby farmaceutiche si sono subito mobilitate per sospensioni e ricorsi. La tempestività delle cure è l’unica garanzia del controllo delle malattie e la grande quantità di anziani affetti da maculopatia può diventare un peso insopportabile , quando raggiunta la cecità dovranno ricorrere al sostegno economico dello stato. Teniamo acceso l’interesse sui temi qui presentati e ce ne occuperemo con successive inchieste.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ottima notizia, ma purtroppo ho l’impressione che queste cifre così alte non le pagherà mai nessuno.
A parte le critiche non qualificate o la sorfa sulla cattiveria, il cinismo, l’avidità, l’ingordigia, la sete di profitti e chi più ne ha più ne metta che secondo alcuni caratterizza l’attività delle grandi case farmaceutiche c’è secondo me da dire una cosa: se c’è una speranza per i tanti malati attuali e futuri, questa è data dalla ricerca scientifica che le grandi case farmaceutiche mettono in campo tutti i giorni. Lo fanno per profitto è vero, e con questo? Ogni hanno spendono decine di miliardi di euro, danno lavoro a centinaia di migliaia di laureati e persone preparate e competenti nel loro campo (loro sì) con la prospettiva di brevettare e guadagnare, e quindi? Che c’è di male? A differenza dell’Italia dove i ricercatori montano sul primo treno verso Nord Europa o il primo volo per l’America e non aspettano un minuto in più in questo Paese falso moralista e mediocre che li mortifica come persone e come professionisti dopo una giovinezza di sacrifici.
Mi associo a Ricucci.
Purtroppo al solito in Italia accadrà che dopo la megamulta (chissà “sparata” così forte anche per fare rumore) ci sarà l’opposizione, il ricorso, i bastoni fra le ruote…
.
E poi non dimentichiamo che arriverà giustappunto lo sconto, la diminuzione, il salvacondotto, la trattativa positiva, lo scorporo, il balletto delle cifre, il rito abbreviato, i giochi di prestigio, la scandeza impellente, le scatole cinesi, qualche “tombale”, le società responsabili offshore…..
.
…. E la grande multa purtroppo diventerà probabilmente un piccolo toplino…