di Claudio Ricci
Si usa dire “mi faccio in quattro” per indicare un grande impegno profuso in un’attività. Stavolta la ricetta è capovolta secondo le risultanze dell’assemblea congressuale della Flc Cgil di Macerata che ha accolto le valutazioni del segretario generale Giampaolo Cingolani per un modello universitario marchigiano: “E’inderogabile la necessità che i quattro atenei di Urbino, Ancona, Macerata e Camerino facciano rete, facciano sistema, per costruire un’offerta formativa regionale coordinata, in grado di contrastare il pericolo di un ridimensionamento dell’intero sistema universitario marchigiano, che pur vantando antiche e prestigiose origini, qualità e specificità, presenta nelle sue singole componenti evidenti problemi di tipo dimensionale se confrontato con le altre realtà nazionali”.
La critica alla situazione esistente va alla duplicazione di corsi e alla mancanza di programmazione degli organi regionali: “A tutt’oggi gli atenei marchigiani, – si legge nel comunicato del sindacato – in maniera unilaterale e al di fuori di ogni pur minima programmazione regionale, attivano e duplicano corsi di studio già esistenti nell’offerta formativa accademica regionale, e questo nella più assoluta indifferenza degli organi di governo della Regione Marche che nulla hanno tentato per contrastare questa impostazione, dando quindi l’impressione di assecondarla. Tutto ciò alimenta atteggiamenti campanilistici ed autoreferenziali che creano diffidenze ed esasperata concorrenza tra gli atenei, impediscono di affrontare razionalmente la frammentazione e la duplicazione dell’offerta formativa, cui conseguono frammentazione e disomogeneità dei servizi e la incomunicabilità degli apparati di supporto tecnico e amministrativo. Il risultato è che l’intero sistema dell’alta formazione regionale corre gravi rischi, con inevitabili ricadute negative sul piano occupazionale (all’interno e all’esterno degli stessi atenei) e sull’intero tessuto economico sociale, che ora più che mai, invece, avrebbe bisogno di tutte le sinergie possibili per valorizzare e ottimizzare ogni risorsa investita nella formazione, nella ricerca e nell’innovazione”.
L’assemblea ha poi assunto un impegno formale farsi parte attiva nei confronti degli organi regionali e nazionali del sindacato e delle forze politiche e istituzionali per arrivare ad un progetto che “partendo dalla valorizzazione delle competenze e dalla ottimizzazione delle capacità dei quattro atenei marchigiani, salvaguardando le specificità, le eccellenze e le peculiarità di ognuno, permetta di rilanciare con caratteristiche fortemente innovative il sistema universitario regionale”.
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