Dopo l’avviso di evidenza pubblica di gennaio per cercare dei professionisti che realizzino la mostra del Cinquantenario della stagione lirica di Macerata, si è insediato il comitato scientifico che porterà avanti il progetto.
Il gruppo di lavoro, definito dal CdA dell’Associazione Arena Sferisterio, è composto da Francesco Micheli in qualità di direttore artistico Macerata Opera Festival, dall’assessore alla cultura Stefania Monteverde per il Comune di Macerata, dalla direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Macerata Paola Taddei, dal prof. di Filosofia del linguaggio Marcello La Matina per Unimc, dalla responsabile dell’ufficio stampa Egizia Marzocco per Unicam, da Patrizia Mozzoni per la Fondazione Carima e da Emanuela Balelli per il Centro Studi Balelli. Inoltre per l’Associazione Arena Sferisterio sono state nominate altre due persone: Patrizia Sughi, responsabile dei progetti speciali per il Cinquantenario, presentata in occasione della conferenza stampa di Ancona, e Paolo Besana, capo ufficio stampa nazionale e internazionale.
Il CdA ha anche indicato Micheli come presidente del comitato in quanto direttore artistico del Festival e autore del progetto legato a questo importante anniversario per lo Sferisterio. Alla riunione il comitato, dopo la valutazione dei curricula giunti per l’avviso pubblico di gennaio, ha nominato Antonello Di Geronimo come curatore della mostra.
Per questo progetto l’Accademia di Belle Arti di Macerata si occuperà della progettazione dell’allestimento, la gestione scenografica degli spazi espositivi, le luci, la scelta e la ricostruzione dei costumi. La Fondazione Carima, per la mostra del Cinquantenario, ha stanziato 50mila euro di contributi, mettendo a disposizione le location. Le due Università del territorio si occuperanno dei contenuti, della parte informatica e di quella multimediale, mentre il Centro Studi Balelli sarà importante per il materiale di archivio a sua disposizione, soprattutto per quanto riguarda la prima Aida storica del 1921. “Abbiamo scelto attori istituzionali della città – ha affermato il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini – per far emergere la collaborazione cittadina. Partiamo con grande spirito di squadra, questa è la mostra per tutto il territorio”.
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LA PERSONA PIU’ SBAGLIATA DEL MONDO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
non so se scrivere in italiano o in dialetto, forse questo esprime meglio il pensiero. ma postà che a Macerata non se ne vede mai una justa ! quarcuno de lu cumune je la fa a capii la differenza tra curatore e grafico ??? do se visto mai che un graficu cure le mostre !!!io agjio sempre pensato che na mostra la curava un critico d’arte o nu storicu dell’arte individuatu tra le maggiori personalità del territorio…. che nun ce manca !!! e che la parte grafica fosse assegnata con un appositu bando di gara rivoltu a li migliori studi di grafica che stà in provincia …. e nun ce manca anche de carattere internazionale !!! chiedo scusa se il dialetto non era perfetto . paolo
Egregia signora La Messa per essere grafici penso che sia opportuno un percorso scolastico attinente alla professione che si andrà a svolgere. Il Dott. Di Girolamo ha una laurea in medicina , quindi io non so come poter chiamare grafico una persona che ha studiato per tutt’altro. Ma a parte questa inezia gli si dà anche l’incarico come curatore, a questo punto vedo molto più adatto il Cav. Franco Prato ( allestitore dello scempio accanto alla ferrovia di Collevario) ma, sa in questa città la politica , le parentele e gli agganci politici servono per riuscire a prendere questi incarichi, che guarda caso sono affidati sempre alle stesse persone. Evviva le persone meritevoli che non lavoreranno mai !!!!!!!
Spending rewiew
Perza ch’ebbe la lite, er zor Marchese
disse a la mojje: «Cqua, Mmarchesa mia,
bbisogna fà un po’ ppiú de colomia,
mette ggiudizzio, e arisegà le spese».
De fatti, cominciorno a ccaccià vvia
li maestri der fijjo: poi s’intese
ch’aveveno calato un tant’er mese
a le paghe de sala e scuderia.
Doppo de questo scassorno dar rollo
tutti li famijjari ggiubbilati,
ch’uno s’annò a bbuttà da ponte-mollo.
Inzomma, poverelli, e striggni e strozza,
de tanti sfarzi nun ze sò llassati
ch’er casino, er teatro e la carrozza.
Oggi non protesto; Antonello Di Geronimo è, ovviamente secondo me, una persona competente per l’incarico che deve ricoprire e soprattutto è una persona per bene, che non è una cosetta così banale come potrebbe sembrare.
Orfeo no,
dissento,
è amico di questo e di quello… sappiamo che cosa c’è sotto… e dico BASTA! NON VI SIETE STANCATI? QUESTA mostra è da boicottare!!!!
Micheli e Carancini sono da mandare a casa… e assieme a loro molti altri…
Questa Amministrazione non mi piace,ma trovo la scelta di Di Geronimo quanto mai azzeccata.E’ una persona valida , capace e idonea per il ruolo.
Quello che non capisco è la frase del Sindaco:”Abbiamo scelto attori istituzionali della città”.Proprio non la comprendo.Beato lui,se voleva dargli qualche significato!
Secondo me non è nemmeno bravo…
@ Lib Lab
Forse e sottolineo forse si è fatto uno scatto in avanti e, dalle comparse, siamo passati agli attori… Forse se siamo fortunati tra poco riusciremo ad avere anche qualche stall.. pardon stella…
Cristo creò le case e li palazzi
p’er prencipe, er marchese e ’r cavajjere,
e la terra pe nnoi facce de cazzi.
ah regà qua nun c’è trippa per gatti… le istituzioni sono il pd e il pd è ogni istituzione… ringraziamo il nostro barocco sindaco d’avercelo ricordato…
Pavoni non sia ingiusto, con quel Belli, ultimamente pe nnoi sono state create anche le primarie del PD.
Giorgi non sia patetico, ogni Chiesa ha le sue liturgie: la Cattolica con offerta libera, il PD con offerta d’armonia prestabilita a 2 euro…
Esatto Pavoni, l’importante è salvarsi l’anima da ambedue le liturgie.
@ Massimo Giorgbi
E per le anime tutti coloro che vorrebbero riempire tutte le chiese di grano?
@ Gianfranco Cerasbi
«Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».
(Matteo, 13-30)