«Basta, non ce la facciamo più! Porteremo le imprese della nostra provincia a Roma il 18 febbraio non certamente per vedere le bellezze della capitale ma per dire che ci siamo, che esistiamo e che siamo stanchi». Renzo Leonori e Giuliano Bianchi (presidente e segretario di Confartigianato Macerata), Giorgio Ligliani e Silvano Gattari (presidente e segretario di Cna Macerata) così commentano l’adesione delle loro organizzazioni alla manifestazione organizzata da Rete Imprese Italia insieme alle altre associazioni (Confcommercio, Confesercenti e Casa) e lanciano la chiamata alle “armi” degli imprenditori della provincia.
Ma precisano: «Noi non agitiamo forconi. Siamo grandi organizzazioni con una storia, con una tradizione, con un futuro importante per l’Italia. Ma la decisione di scendere in piazza era ineludibile. Sono otto mesi – spiegano – che le piccole imprese, gli artigiani, i commercianti attendono dal Governo un’apertura al confronto sui temi cruciali per il Paese. Di tutto quello che chiedevamo è arrivato praticamente poco o nulla. A Roma debbono capire che le nostre imprese, soprattutto le piccole, sono allo stremo, non ce la fanno più. La stagnazione dei mercati con la conseguente chiusura di grandi industrie ha messo in ginocchio il sistema delle imprese italiane ed in particolare quello della nostra provincia, con moltissime aziende legate al conto-terzismo. E non si intravedono, al momento, segnali solidi di ripresa: tutto sembra rimandato, almeno, di un altro semestre».
Ed è per questo che i nostri imprenditori scenderanno in piazza. «Porteremo a Roma – dicono Bianchi e Gattari – la forza, il coraggio, la disperazione in molti casi, di decine di migliaia di piccoli imprenditori in rappresentanza di quattro milioni di imprese. Non abbiamo aderito alle manifestazioni, in molti casi strumentali, dei cosiddetti “forconi” perché le ritenevamo sbagliate nei modi e nella forma. Abbiamo contenuto il nostro dissenso con grande senso di responsabilità. Ma ora è venuto il momento di dire che ci siamo anche noi, che esistiamo, che questa forza sana ed attiva del Paese non ci sta ad essere ignorata. Non siamo per le barricate, i blocchi e le manifestazioni di violenza. Siamo per una protesta pacifica ma decisa, per chiedere con forza a Governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica».
Il coordinamento provinciale, che raccoglie le imprese di Cna, Confartigianato, Casa e Confesercenti, si sta organizzando per mobilitare le imprese ed organizzare una nutrita rappresentanza di imprenditori della provincia da portare nella capitale. Tanti, come visto, i motivi della protesta di Rete Imprese Italia : la crisi, la crescita allarmante della disoccupazione ed una pressione fiscale, locale e nazionale, che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, rischiano di prolungare i loro effetti sulle imprese, già stremate da forti difficoltà, e provocare un ulteriore impoverimento delle famiglie.
«Il tempo delle attese è finito, – concludono Leonori e Ligliani – per questo chiediamo un deciso cambio di rotta. Il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato rappresenta il tessuto produttivo dell’Italia. Dal futuro di questo sistema d’imprese dipende il futuro del Paese. Per questo le imprese vogliono esprimere il profondo disagio per le condizioni di pesante incertezza in cui sono costrette ad operare ma anche avanzare concrete proposte di rapida attuazione che possano evitare il declino economico e ripristinare un clima più positivo e di maggior fiducia nel futuro».
Le Associazioni Confartigianto e C.N.A. stanno organizzando dei pullman per il 18 febbraio. Per adesioni telefonare a: 0733.3661 – 0733.27951
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Finalmente la sveglia è suonata anche per loro! Dovevano trascorrere sei anni di crisi e morire centinaia di imprese per far svegliare i padroni di queste associazioni (di che)? Però meglio tardi che mai, almeno così possono servire ancora a qualcosa. Comunque sarebbe meglio che Bianchi restasse a casa a godersi il neo-cavalierato, di danni ne ha fatti fin troppi per potersi levare a paladino della protesta, oggi. Oppure si è pentito?
La globalizzazione ha condannato a morte parecchie piccole imprese e parecchi artigiani.
Se andate a Roma fate come a Serajevo. Ormai questo è il solo modo di agire….
A meno che non rivotiamo M5S alla grande…
Non capisco il perchè, ma che dobbiamo fare? Votare per Renzi, o per Berlusconi?
Come sempre le cose si capiscono troppo tardi, non hanno mai protetto le piccole imprese artigiane tanto è vero che sono scomparse ed anche gli artigiani patrimonio dell’umanità, oggi a parte la crisi non abbiamo più il tessuto sociale che ci ha fatto sopravvivere per millenni, quindi oggi le parole non servono servono persone capaci di andare contro il sistema perché, o sono complici o non si rendono conto in entrambi i casi, devono cambiare lavoro. E senza polemiche i fatti sono quelli che si vedono un disastro.
Faccio presente al signor Leonori che se l’economia è a questi livelli è grazie alla politica che si è occupata solo di se stessa e non degli Italiani; i c… attaccati alle poltrone per 10/20 anni, sempre le stesse facce che girano, fanno parte di questo giocherello che mi sembra funzionasse bene no?! Adesso è diventato un problema?? come mai????
Provate a leggere il curriculum dei tipi, occupano poltrone da 25/30 anni. Ma sapete quale è la cosa carina? dovrebbero cercare di essere invisibili, non farci pensare che esistono, e invece no, hanno pure da discorre, da lamentarsi, di spiegarci perchè e percome. Sono indecentemente incredibili, quasi mitici.