di Filippo Davoli
Cari lettori,
è già passato più di un mese da quando Quid Culturae ha visto la luce. Quattro settimane volate letteralmente via tra gli aggiornamenti quotidiani, le incursioni nei vari ambiti della nostra quotidianità (dai libri ai dischi, dai ricordi alle interviste, dall’arte allo spazio per i vostri inediti, dala televisione alla storia, da una finestra all’altra).
Questa settimana registriamo tre novità: la prima è la rubrica direttonotte.
Una poesia ogni notte, con la quale ci piace l’idea di poter far compagnia a chi è insonne o lavora quando gli altri riposano. Certo: QC si può leggere in qualunque momento della giornata; ma il pensiero di una dedica notturna a chi magari si sente in quel momento più solo, oppure – al contrario – a chi felicemente affrancato dai rumori diurni, ci intrigava particolarmente. E su questo presupposto abbiamo ideato direttonotte: ogni notte ci piacerà regalarvi una poesia secondo il nostro gusto.
Finalmente, poi, vede la luce in QC un articolo di architettura. Ho imparato nella giovinezza, frequentando il mio migliore amico (oggi architetto), i numerosi e forti punti in comune che esistono tra la costruzione di un verso e quella di una casa; mi sono anzi convinto, strada facendo, che una rivista che voglia dirsi culturale non possa prescindere da un’attenzione seria nei riguardi dell’architettura. Sarà il nostro Davide Tartaglia, a dare il via, con un suo articolo dedicato alle case coloniche disseminate nelle campagne marchigiane. “Tarta” (come lo chiamiamo affettuosamente noi di QC) è infatti un appassionato lettore e un valente scrittore, ma di professione è ingegnere e architetto.
Da ultimo, ma non per ultimo, c’è da registrare l’esordio attivo sulle nostre colonne di Edoardo Salvioni, il nostro “topo”, il ricercatore inesausto di chicche e rarità, che scova puntualmente con un’abilità invidiabile. Il suo primo articolo è dedicato agli Scritti sull’arte di Remo Pagnanelli, e viene pubblicato a puntate: la prima in apertura, le seguenti in Note in calce.
Buone letture!
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caro Filippo, sarò senz’altro tra i lettori della poesia del direttonotte (per me sarà dell’alba!): intanto ho letto già le prime. Grazie! La poesia è viva, anzi è la vita! ciao. Gian Mario