Tentato omicidio a Civitanova
“Daniela sopportava per amore dei figli”

Parla l'avvocato della 43enne accoltellata dal marito: "C'erano stati episodi di violenza". Nei prossimi giorni la vittima presenterà la memoria difensiva

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La scientifica al lavoro nella casa dove è avvenuto l'accoltellamento

La scientifica al lavoro nella casa dove è avvenuto l’accoltellamento

di Laura Boccanera

In passato ci sono stati episodi di aggressività, ma Daniela sopportava e tollerava per i figli”. Parla Serenella Monachesi, avvocato e amica di Daniela Martini, la donna scampata alla morte dopo che il marito, lunedì mattina, ha tentato di ucciderla accoltellandola con tre fendenti. Il legale conosce da tempo la donna: in passato Daniela è stata la badante della madre dell’avvocato e in queste ore sente continuamente al telefono la vittima. “Ho parlato con Daniela, sta migliorando, la sua preoccupazione maggiore però non è tanto per se stessa ma per i figli; sta ricevendo manifestazioni di solidarietà da tante famiglie e da tanti amici in questo momento difficile”. L’avvocato nei prossimi giorni presenterà una memoria difensiva della sua cliente. Intanto però sull’accaduto emergono retroscena, in particolare sul carattere dell’uomo e sul rapporto coniugale della coppia che era in procinto di separarsi. “Avevano parlato della separazione qualche tempo fa, ma il giorno del tentato omicidio non stavano litigando (cosa che invece ha riferito il marito di Daniela nell’interrogatorio di garanzia, ndr). L’aggressione è avvenuta in bagno. Lui è un uomo dal carattere difficile, non conciliativo, spesso violento, con una grande differenza di età rispetto alla moglie, un uomo che bada a se stesso e basta. C’erano stati episodi precedenti, ma lei sopportava e tollerava per i figli”. E proprio la preoccupazione maggiore è per il piccolino di soli 8 anni visto anche uno spiacevole episodio accaduto a scuola: “Le insegnanti forse non avevano preparato la classe a quanto successo – continua il legale – e al rientro a scuola il minore è stato tartassato dalle domande dei compagni, gli chiedevano addirittura se fosse vero che il padre aveva accoltellato la madre. Il ragazzino negava, ma ha subito uno choc terribile e dovrà intraprenderà un percorso psicologico”.

 



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