Litiga con la moglie e l’accoltella,
tentato omicidio a Civitanova Alta
Arrestato un 64enne

DRAMMA FRA LE MURA DI CASA - Daniela Martini, 43 anni, è stata operata e non è in pericolo di vita. Intorno alle 8 di questa mattina il marito, Giovanni Aireti, si è scagliato contro di lei colpendola con tre fendenti. Alla base del gesto forse la gelosia. Ora l'uomo è in carcere a Montacuto (Ultimo aggiornamento ore 19.40)

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Giovanni Aireti esce dal commissariato dopo l'arresto

Giovanni Aireti esce dal commissariato dopo l’arresto

Il luogo dove è avvenuto il tentato omicidio

Il luogo dove è avvenuto il tentato omicidio

di Laura Boccanera

«Aiuto aiuto, m’ammazza». Un lamento disperato attraverso la porta di casa di quella palazzina di Corso della Repubblica 67 a Civitanova Alta e poi il silenzio. Questo il grido di Daniela Martini, 43 anni, la donna aggredita questa mattina dal marito, Giovanni Aireti, 64 anni. Una lite domestica sfociata quasi in tragedia, con l’uomo che afferra un coltello da cucina con 32 centimetri di lama e si scaglia contro la donna raggiungendola alla schiena, con un fendente sferrato all’altezza della scapola e che raggiunge il polmone, uno alla mano e l’altro alla gamba. Attorno alle 8 i due coniugi erano da soli in casa, il figlio maggiore di 19 anni era andato all’Università, a Macerata, mentre il più piccolo, di appena 8, era stato accompagnato a scuola da una vicina. La lite inizia al primo piano della palazzina e si fa via via sempre più violenta, con l’uomo che afferra il coltello e tenta di finire la Martini che scappa e urla a gran voce per attirare l’attenzione dei condomini. Un ragazzo che vive con la madre al secondo piano sente le grida, scende e suona alla porta dei coniugi. Il marito è in bagno e sta colpendo la moglie. Il campanello lo distrae e si ferma, la donna riesce a divincolarsi, a scappare e ad aprire la porta ai vicini. I testimoni vedono Daniela a terra, in ginocchio, e lui che arriva con il coltello, gli gettano contro uno stendino mentre lei scappa di nuovo e si chiude in una stanza a chiave. L’uomo si barrica in casa e chiude di nuovo la porta. Nel frattempo sul pianerottolo si è affacciato

La scientifica al lavoro

La scientifica al lavoro

anche un altro giovane che vive nello stesso condominio e allerta 118 e polizia. La chiamata arriva in commissariato verso le 8 e la volante, già in giro, arriva sul posto pochi minuti dopo. Gli agenti devono insistere parecchio prima di riuscire a farsi aprire la porta. Aireti è chiuso in casa con la moglie e non vuole aprire. Grazie all’esperienza dei due poliziotti della volante però alla fine si arrende, apre e si consegna. La 43enne viene portata immediatamente al Pronto soccorso e da lì al reparto di chirurgia dove i medici dopo un’operazione durata circa 3 ore riescono a salvarle la vita. Sebbene avesse perso molto sangue al momento dell’arrivo del 118 era ancora in uno stato di coscienza. Dopo l’operazione le sue condizioni sono in miglioramento e non sarebbe in pericolo di vita. La volante nel frattempo conduce Aireti in commissariato dove viene interrogato e fotosegnalato. Solo dopo le 13 è stato condotto nel carcere di Montacuto.
I vicini sono sgomenti: recentemente i coniugi avevano dei problemi di coppia: lei era disoccupata e saltuariamente faceva le pulizie in alcuni uffici, mentre lui era operaio in un’azienda di stampaggio di Porto Recanati, ma il matrimonio cominciava a scricchiolare. Sarebbe dunque la gelosia uno dei moventi in un quadro familiare però piuttosto complesso. «Le litigate non erano frequenti, ogni tanto si sentiva qualche litigio, ma come in tutte le famiglie, con la moglie con i figli. Lui era una persona che ultimamente però non stava molto bene – spiega Fabio Fioretti, amministratore del condominio – proprio l’altro giorno era venuto a casa mia, mi aveva dato i soldi del condominio e si era scusato per il ritardo, però non immaginavo mai potesse fare tanto». L’uomo, che è originario di Aprilia, arrivato a Civitanova nel 1996 era al secondo matrimonio, separato dalla prima moglie con cui ha già due figli, non ha a suo tentato omicidio civitanova alta daniela martini (1)carico denunce per precedenti analoghi. In commissariato Aireti è rimasto tranquillo, ha confessato di essere il responsabile dell’aggressione ed è stato nominato come legale d’ufficio l’avvocato Carlo Buongarzone. «Si sentivano urla disumane – racconta la madre del giovane al secondo piano, accorso in soccorso della donna – allora mio figlio che doveva andare a lavorare alle 10 e si trovava in casa è sceso e si è fatto aprire, poi ha visto il sangue nell’appartamento e insieme con un altro condominio hanno chiamato la polizia e il 118». Due i femminicidi che hanno colpito Civitanova nel giro di pochi anni: due anni fa il 14 gennaio nella stessa via, a pochi metri di distanza venne uccisa Grazyna Tarkowska (leggi l’articolo), sempre per mano del marito e lo scorso 15 settembre Maria Pia Bigoni, finita anche lei dal marito (leggi l’articolo).

(ultimo aggiornamento ore 17)

 

Il coltello utilizzato da Aireti per colpire la moglie

Il coltello utilizzato da Aireti per colpire la moglie

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