di Gianluca Ginella
La carriera cominciata a Palermo ai tempi di Boris Giuliano, la lotta alla Camorra, la prima indagine aperta sui rifiuti a Caserta, l’opposizione a una carica che poteva trasformarsi in una seconda scuola Diaz. Questi alcuni tratti della carriera del nuovo questore di Macerata, Leucio Porto, che da martedì ha preso il posto di Roberto Gentile, che è stato trasferito a Brindisi.
Arriva da Roma il nuovo questore di Macerata, ha 61 anni ed è originario di Benevento. Leucio Porto è sposato con una insegnante e ha due figli: Rossella, che è avvocato, e Luca, anche lui poliziotto. Nella Capitale, dove è rimasto tre anni, ricopriva due incarichi: uno era nei reparti speciali della polizia, l’altro come responsabile di obiettivo per il progetto Pon sicurezza (Programma operativo nazionale sicurezza). Dalla metropoli alla provincia, com’è stato l’impatto con Macerata?
“Più che favorevole, mi ha impressionato l’architettura, ma anche le persone. E’ un piccolo paradiso, ed è la prima volta nella mia carriera che oltrepasso Roma” dice Porto.
Questo è il suo primo incarico da questore, con che spirito lo affronta?
“Con lo stesso spirito di quando sono uscito dall’accademia. Pieno di speranza e con la voglia di raggiungere gli obiettivi e di essere produttivo per la collettività”.
Quando è cominciata la sua carriera?
“Sono entrato in accademia nel 1973. Penso che fossi un predestinato a diventare poliziotto, perché sono nato nell’anno del centenario della polizia”.
Qual è stato il suo primo incarico?
“La mia prima assegnazione è stata a Palermo, ai tempi di Boris Giuliano (il capo della Squadra mobile che venne ucciso nel 1979 dal boss Leoluca Bagarella, ndr). Poi sono stato assegnato a Napoli, al reparto Mobile, Celere e al Nucleo prevenzione crimine”.
Dopo il battesimo del fuoco in due città caldissime, il nuovo questore era stato assegnato al Nucleo antisequestro e si era occupato del rapimento Casella. Altra tappa a Maddaloni, in Campania…
“Non riuscivano ad aprire il commissariato e mi mandarono lì per farlo”.
E come finì?
“Bene, il commissariato è stato aperto”.
E in seguito?
“Sono stato assegnato al commissariato di Santa Maria Capua Vetere, dove sono rimasto per dieci anni. Lì ho aperto la prima indagine sui rifiuti, che non ho potuto concludere perché in seguito sono stato trasferito. Gli incartamenti stanno ancora là, forse un giorno li leggerà Saviano e ci farà un libro (dice ironicamente, ndr)”.
E proprio dirigendo il commissariato del casertano, Porto era stato elogiato dal quotidiano Il Manifesto per aver evitato che si ripetesse lì quello che avvenne a Genova, alla scuola Diaz.
Cosa era successo?
“Mi ero opposto a una carica. Il sindaco aveva consentito a dei ragazzi di fare un concerto, nel palazzetto dello sport. Dopo 4 giorni aveva revocato l’autorizzazione. Erano ragazzi che stavano andando là per ascoltare la musica, avrei dovuto farli sgombrare. Ma andai sul posto e verificai che non c’erano problemi. Così feci l’ordinanza per consentire il concerto. In quel modo tutelai l’ordine e la sicurezza pubblica. E al concerto andò tutto bene”.
Una cosa simile Porto la fece anche nel Salernitano, nel 2005, quando dirigeva il compartimento della Polfer di Napoli. I binari erano stati bloccati dai cittadini che protestavano contro le discariche di Salerno. Il nuovo questore di Macerata aveva prima portato la calma, poi una telefonata del presidente della Repubblica Napolitano ad un sindaco che era con i cittadini sui binari del treno, convinse i manifestanti a liberare i binari. E proprio Salerno, dove ha fatto il vicario, è una città che gli è rimasta nel cuore, “una città che come Macerata mi è piaciuta di primo acchito”.
A proposito di Macerata, si è già fatto un’idea su quali siano i reati da contrastare in provincia?
“Per adesso i problemi sono la prevenzione e il controllo. Poi in seguito cominceremo ad incidere di più, ma con calma. Cercando di non fare danni, operando in sinergia con le altre forze dell’ordine. Cercheremo in tutti i modi di venire incontro ai carabinieri, così come loro verranno incontro a noi”
Lei nel corso della sua carriera ha risolto situazioni difficili con il dialogo…
“Io credo nel dialogo con le persone, perché le persone dicono delle città. Cercherò di stare in giro più che in ufficio, perché la polizia deve stare tra la gente. Non ho mai dato adito alle fonti investigative, preferisco fare il poliziotto, andare io sul posto”.
Uno dei nodi della sicurezza è l’Hotel House di Porto Recanati, lì è difficile operare…
“Ci andremo, lo conosceremo e solo così sapremo dove porta ogni strada, dove svolta ogni vicolo”
Intanto ha già preso informazioni su Macerata…
“Ho letto la storia di Matteo Ricci, il vostro ambasciatore nel mondo, ho visto l’università, ho conosciuto lo Sferisterio. Però è un peccato che la città della musica non abbia un conservatorio”. Un piccolo appunto per una città che dice averlo già coinvolto con la sua atmosfera “che dà la sensazione di un luogo già conosciuto” precisa il nuovo questore.
(Foto di Lucrezia Benfatto)
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Benvenuto e buon lavoro.
Benvenuto in Provincia, Macerata sia come città , che come provincia non è la succursale del Paradiso La nostra provincia è dinamica e ricca e fa gola alle associazioni malavitose di ogni dove, Italiane e straniere. Qui potrà continuare a combattere la sua battaglia fatta in Campania ( RIFIUTI COMPRESI ) a Civitanova Marche c’è la succursale di quelle associazioni malavitose che lui ha combattuto a Caserta.Questa situazione di invasione criminosa viene negata e minimizzata da chi dovrebbe combatterla,dico ” chi” a 360 istituzioni, forze politche . La prima cosa da fare è istituire un centro di indagine sulle attività patrimoniale, basta una visura camerale per sapere chi si cela a volte dietro grandi e medi, e piccoli investimenti immobiliari. Nel commercio vi sono passagi di proprietà da monitorare ed in un secondo tempo reperire personale alle forze dell’ordine, Controllare il movimento dei vu cumprà all’apparenza innocui, ma dietro di loro c’i sono le solite associazioni malavitose . Mi è simpatico il suo riferimento alla Diaz , io non c’ero a Genova, ma anche qui in provincia chi simpatizzava per i no global veniva visto come potenziale “criminale politco”. Buon lavoro e ben venuto tra di noi.
Benvenuto Sig Porto
Macerata era, qualche anno fa’ un paradiso.
Ci auguriamo Lei ripristini quella condizione.
Macerata Paradiso? Mmm maceratese doc lo sono, ma il paradiso e’ ben altro…. Cmq buon lavoro!
e come no! … di architettura ce n’è anche troppa… i paradisi invece sono tutti artificiali e tra corrotti, corruttibili e caste vi sono diversi tipi di “architettamenti” x coprire scenari malavitosi di prim’ordine … mi auguro che abbia perseveranza e consistenza per contrastare ed abbattere gli omertosi muri di una cittadina che fa solo finta di dormire …