E’ fallita la trattativa fra la la Samesi Immobiliare e il Comune di Civitanova. Questa mattina a Macerata si è tenuta la procedura di mediazione per giungere ad un accordo fra le parti che però ha avuto esito negativo dopo il rinvio dello scorso 6 dicembre (leggi l’articolo). Al centro del tentativo di mediazione c’erano i 150mila euro richiesti dalla società per il presunto reato di violazione di domicilio. L’antefatto ha origine più di un anno fa, e si riferisce alla servitù di passaggio che grava sull’area insistente sulla proprietà di Giovanni Sagripanti. Quando le ruspe iniziarono a scavare per realizzare le opere di urbanizzazione primaria la Samesi denunciò il Comune contestando la proprietà privata. Il Comune però si difese sostenendo che la costituzione dell’asservimento risaliva agli anni ‘80. Bocche cucite da parte dei legali di entrambe le parti che hanno firmato la clausola di riservatezza sulla vicenda che a breve si incardinerà in un processo civile. Trapela però che la Samesi sarebbe intenzionata ad alzare la posta in gioco e a chiedere il doppio rispetto a quanto emerso in fase di trattativa, arrivando fino a 300mila euro. Con l’avvio del processo la società potrebbe anche utilizzare una presunta anomalia negli atti, dal momento che la conduttura fognaria asservita negli anni 80 fu stipulata con la ditta Fratelli Sagripanti e non con la Samesi immobiliare. Prosegue invece il contenzioso dal punto di vista penale, dopo che il legale di Giovanni Sagripanti, l’avvocato Simone Santoro, ha depositato una memoria che ha fatto riaprire le indagini. Il processo civile è seguito invece dagli avvocati Roberta Pizzarulli per la Samesi e Massimo Ortenzi per il Comune di Civitanova.
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300.000 EURO! NON MALE, UN’ALTRA TASSA DI 40 EURO PER OGNI FAMIGLIA CIVITANOVESE.