E’ stato rinviato a giudizio questa mattina dal Gup del Tribunale di Roma Ivo Costamagna. Il contenzioso legale si incardina nell’ambito della vicenda “Parentopoli” quando ormai tre anni fa nel corso di una conferenza stampa Costamagna chiese un’operazione trasparenza per chiedere di conoscere se vi fossero presunte irregolarità nelle assunzioni di parenti di amministratori nelle aziende partecipate. Uno scandalo che fece scalpore e che provocò a valanga una serie di denunce da parte dei familiari dei politici chiamati in causa. Il processo romano è relativo al fratello di Fausto Troiani che era stato vice sindaco due anni prima, di professione vigile urbano. Il giudice ha deciso di non archiviare la pratica e di andare ad udienza il prossimo 15 gennaio 2015. “Questo dopo che altri cinque giudici dei tribunali di Macerata, Ancona e Bologna su altrettante denunce presentate dagli altri parenti di cui avevo fatto il nome – spiega Costamagna – avevano, in questi tre anni, già archiviato, spesso su richiesta dello stesso pubblico ministero, definendo le mie dichiarazioni rientranti nel diritto di critica e, tra l’altro, rispondenti alla realtà dei fatti. Il Gup di Roma non la pensa cosi a differenza di diversi sui colleghi giudici – commenta Costamagna – Non sta a me ma al mio avvocato verificare la sussistenza, in punto di diritto, di una eventuale contraddittorietà di giudicato. Per quanto mi riguarda sono pronto a ribadire in pubblica udienza ciò che ho detto e scritto qui ed in tante altre occasioni. Sarò anche il primo politico ed amministratore sotto inchiesta per aver voluto portare a conoscenza della gente la cosiddetta parentopoli e non per averla posta in essere”.
Rimane però fiducioso sebbene stupito del rinvio il legale Federico Valori: “Ci sorprende questa decisione di rinvio a giudizio, viste anche le archiviazioni precedenti per la medesima vicenda. Rimaniamo comunque certi che durante il processo emergeranno la legalità e la correttezza del nostro comportamento”.
(redazione CM)
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Dall’amministrazione comunale di Civitanova, riceviamo:
Il sindaco di Civitanova Marche Tommaso Claudio Corvatta e l’Amministrazione comunale esprimono solidarietà nei confronti del Presidente del consiglio Ivo Costamagna per il rinvio a giudizio disposto per diffamazione dal Gup del Tribunale di Roma per le dichiarazioni fornite a mezzo stampa sul così detto caso Parentopoli. “Va ricordato – sottolinea il primo cittadino – che già altri organi di giustizia, in altre sedi, hanno archiviato l’accusa di diffamazione, non ravvisando vi fossero estremi penalmente rilevanti nelle dichiarazioni di Costamagna. Siamo fiduciosi nell’operato della magistratura e convinti che anche questo procedimento giungerà alle medesime conclusioni. La richiesta di chiarezza formulata a suo tempo dall’attuale presidente del consiglio su assunzioni, incarichi e trasferimenti di familiari degli amministratori comunali era e resta condivisa da tutta la nostra maggioranza, come condiviso è il valore della trasparenza degli atti e procedimenti amministrativi, che riteniamo uno dei pilastri del nostro impegno politico”
ESPRIMO LA MIA PIENA SOLIDARIETA’ AD IVO COSTAMAGNA INSTANCABILE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE CIVITANOVESE. UNA PERSONA ONESTA, LEALE, CHE AMA LA NOSTRA CITTA’. PERSONA CHE STIMO MOLTISSIMO SIA COME AMICO CHE COME AMMINISTRATORE
@roby…I giovani…la memoria…gli italici vizi…
Costamagna si dimentica sempre di precisare che è anche l’unico politico locale che non lavora e campa solo con lo stipendio degli incarichi politici della regione e del comune e quindi con i soldi del contribuente. Ed intanto per pagare i suoi stipendi a Civitanova Marche il Sindaco e tutta l’amministrazione comunale aumentano del 38% la TARES: perché non esprimono solidarietà ai cittadini che lavorano 8 ore al giorno e che hanno impegnato tutta la tredicesima per pagare le tasse comunali?
Come per tutte le altre vicende caro Ivo ne uscirai più forte di prima. Un abbraccio
Massimiliano Bianchini
Povero Costamagna! A parlare democraticamente e in piena libertà ci si rimette sempre. Al mio paese si dice “cornuto e mazziato”. Ma sicuramente uscirà vittorioso anche in questa ossessionante e banale vicenda giudiziaria che ormai si trascina da diverso tempo. Pazienza! forse ci siamo dimenticati che siamo in Italia e le cose vanno così.