Nuovo importante passo avanti per l’ampliamento a tre corsie del tratto marchigiano dell’A14. Oggi, con oltre 2 mesi di anticipo sul programma dei lavori, è stato abbattuto l’ultimo diaframma della galleria Sappanico, fra Ancona Nord ed Ancona Sud, la più lunga fra quelle presenti nel tratto interessato dai lavori di ampliamento in A14. Durante lo scavo sono stati raggiunti livelli di sicurezza ancora più elevati grazie all’utilizzo della nuova tecnica detta “centina sicura”. “Nelle Marche – ha dichiarato Gennarino Tozzi, Condirettore di Autostrade per l’Italia – stiamo investendo circa 2 miliardi di euro e abbiamo già aperto al traffico oltre 90 km di terze corsie su un totale di circa 126 km con un anticipo medio di 6 mesi. Ad oggi quindi, da Bologna a Senigallia, è possibile percorrere a tre corsie tutti i 195 km del tratto autostradale di A14. Siamo stati in grado di rispettare una tabella di marcia così impegnativa anche grazie alla collaborazione con tutti gli enti territoriali. Un’ulteriore conferma della forte sintonia tra Autostrade per l’Italia e Regione Marche – ha aggiunto Tozzi – arriva dall’essere riusciti a trovare una soluzione che consentisse al Consorzio Samac, che aveva difficoltà finanziarie, di riprendere i lavori di ampliamento a tre corsie del lotto 4 nel tratto tra Senigallia e Ancona nord. A questo punto, se tutto procederà regolarmente, il completamento della terza corsia avverrà per settembre 2014 quando risulterà ampliato a tre corsie l’intero tratto di autostrada da Rimini Nord a Porto Sant’Elpidio con la sola esclusione del tratto Ancona Nord.”
Nel realizzare gli interventi di ammodernamento ed ampliamento della rete, Autostrade per l’Italia pone la massima attenzione sia ai tempi di realizzazione che al tema della sicurezza. Per quest’ultima, si tratta di un vero e proprio impegno sociale che si persegue sia nei confronti degli automobilisti, grazie a strumenti come il Tutor, che dei lavoratori impegnati nei nostri cantieri che vengono incentivati, per alcune opere, con veri e propri premi per comportamenti virtuosi. In particolare si stanno registrando per i cantieri di potenziamento dell’A14 tra Cattolica e Porto Sant’Elpidio, Indici di Frequenza e di Gravità degli infortuni nettamente inferiori alle medie nazionali. Inoltre durante i lavori di ampliamento si garantiscono sempre due corsie per senso di marcia e ciò assicura il minor disagio possibile alla circolazione con la massima sicurezza per i lavoratori dei cantieri.
E proprio in linea con l’impegno continuo di migliorare la sicurezza dei lavoratori che per lo scavo della galleria Sappanico, lunga circa 900 metri, è stata utilizzata una tecnica sperimentale, mai adoperata finora, detta “centina sicura”. Si tratta di un sistema di contenimento provvisorio dello scavo tramite un particolare tipo di centina metallica che non prevede, durante la posa in opera, la presenza di operatori in prossimità del fronte di scavo migliorando, in tal modo, la sicurezza dei lavoratori impiegati nella realizzazione dell’opera.
“In una fase così dura per il nostro Paese, non solo per la crisi economica ma anche per quella di fiducia verso le istituzioni – ha detto il Presidente della Regione Gian Mario Spacca – offrire un segnale così concreto di efficienza e rispetto degli impegni assunti è di straordinaria importanza. Significa dimostrare con i fatti che la crescita è possibile. Che si può investire su uno sviluppo responsabile, rispettoso dell’ambiente e del paesaggio, creando occupazione. Che la collaborazione leale e trasparente tra pubblico e privato è in grado di produrre ottimi risultati in tempi veloci. Nelle Marche tutto questo si sta realizzando, anche grazie alle opere di Autostrade per l’Italia che stanno procedendo speditamente e senza disagi per gli automobilisti. Presto, risolto anche il nodo di Senigallia, l’intero tratto autostradale marchigiano fino a Porto Sant’Elpidio sarà dotato di tre corsie. Un esempio per tutto il Paese”.
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Certo che tra Spacca e questo Tozzi delle Autostrade si sono scambiati leccate a spreco, tanto a loro non costa nulla. Chi li percorre, questi meravigliosi 90 km di terza corsia già aperti, sa che slalom occorre fare fra continui restringimenti di corsia, salti da una corsia all’altra, tratti in cui quel lavoro va completato o quell’altro ancora va rivisto, o quel viadotto va allargato o quel terrapieno va eliminato. Tratti ancora in cui una volta che ci passo sono veramente a tre corsie ma dove qualche mese dopo, magari perché stanno eseguendo qualche ritocco, trovo i birillini bianchi e rossi a restringere la carreggiata. E ci stanno lavorando da così tanti anni! Mi ricordo i primi cantieri per la terza corsia a metà del decennio passato. E in tutti questi anni fra Rimini e Porto Sant’Elpidio è stato come sulla Salerno-Reggio Calabria. La “Gianmariospaccata” su questa nuova imponente Muraglia Cinese lascia quindi tutto il tempo che trova. Non so quanto misero per costruire la Muraglia, anche perché non si tratta di una sola Muraglia ma di un insieme di opere costruite in varie epoche da vari imperatori e poi “unificate” da un altro imperatore ancora, ma, venendo più vicino, il secondo ponte sul Bosforo fu costruito dal 1986 al 1988. E la velocità, per riparlare invece proprio della Cina, con cui vengono stesi nastri autostradali di centinaia di chilometri a te e più corsie, è diventata famosa.
Va quindi bene tutto, che Spacca e questo qui delle Autostrade ci vengano a spiegare quanto è bello e progressivo avere un “Indice di Frequenza e Gravità di Infortuni” inferiore alla media nazionale, e che vengano a mettere su palchi e cori ogni qualvolta casca un diaframma su una galleria. Tutto bene. Ma noi, che Spacca non siamo e che invece siamo quelli che gli passiamo lo stipendio, prendiamo queste coglionate per quello che sono e ricordiamoci le sceneggiate che i politici marchigiani fecero già all’epoca del terremoto (Spacca lo ricorderà: già allora si sacrificava al nostro servizio in qualità, mi pare, di Assessore alle Attività Produttive della Regione), con la cerimonia di consegna delle chiavi dei moduli abitativi (eufemismo per container, come “non vedente” per cieco”) a Serravalle conclusasi, non appena le telecamere se ne erano andate, con il ritiro delle chiavi stesse appena “consegnate” agli assegnatari, perché i “moduli” erano ancora privi dei servizi essenziali, con puntata di “Striscia la Notizia” dedicata al fatto e Gabibbo a passeggio a Serravalle a intervistare inviperiti paesani.