di Alessandro Feliziani
Nel 2012, anno centrale della fase recessiva iniziata a metà del 2011, l’industria manifatturiera maceratese ha avuto risultati altalenanti, anche se nel complesso migliori rispetto ad altre province marchigiane. Il panorama fornito dall’annuale indagine della Fondazione Merloni sulle principali imprese marchigiane, offre un quadro con segni negativi o positivi nella variazione delle vendite e nella redditività operativa netta solo in parte dovuta al comparto industriale di riferimento delle singole aziende. Tutti i settori produttivi, infatti, risultano risentire della fase congiunturale negativa e le aziende che alla fine del 2012 hanno potuto chiudere i loro bilanci con buoni risultati di incremento delle vendite lo debbono piuttosto a scelte strategiche di posizionamento del prodotto o – ed è la maggior parte dei casi – alla presenza sui mercati internazionali, soprattutto extraeuropei. Ciò stante il generale calo della domanda interna.
L’indagine, curata da Valeriano Balloni e Donato Iacomucci, è stata presentata nella sede dell’ISTAO, ad Ancona. Essa prende in esame i bilanci di oltre 230 società industriali marchiane. Le maceratesi sono 46 (di cui 22 tra le prime cento in classifica) e, di queste, trentuno (praticamente i due terzi) hanno chiuso l’esercizio 2012 con un “segno +” nella redditività netta delle vendite. Di queste, però, solamente tredici hanno fatturato di più rispetto all’anno precedente.
Se si tiene conto del solo dato riferito al volume d’affari, le aziende industriali maceratesi che nel 2012 hanno aumentato le vendite rispetto al 2011 sono 14. In termini di percentuale la miglior performance da un anno all’altro l’ha compiuta una piccola azienda meccanica di Civitanova , la OMAZ, che produce attrezzature metalliche ed impianti per allevamenti di polli. L’azienda civitanovese, che per valore assoluto di fatturato è 150esima nella classifica regionale e 33esima tra le maceratesi, è salita dai 12 milioni di euro di fatturato del 2011 ai quasi 17 milioni del 2012, con un balzo in avanti del 38%. Dietro alla OMAZ, sempre per maggiore percentuale di incremento del volume d’affari, figurano in classifica: la Laminox di Sarnano (produzione di stufe elettrice e a gas) con + 21,2%, la Nuova Simonelli di Belforte del Chienti (macchine per caffè espresso) + 15,9%, la Tombolini di Urbisaglia (una delle più note griffe della moda) + 14,8%. Seguono con percentuali inferiori, nell’ordine: Clementoni giocattoli di Recanati, Finproject (pelli e calzature) di Morrovalle, Halley informatica di Matelica, Bieffe (industria grafica) di Recanati, Lube Holding di Treia (finanziaria che controlla Lube industria cucine, Lube Service & Engineering, Faer Ambienti, Borgo Antico e Italcucine componibili Lube), Manifattura Paoloni (altra griffe dell’abbigliamento maschile) di Appignano, Fabi calzature di Monte San Giusto, Goldenplast (gomme per calzature e fondi sintetici per campi di calcio) di Potenza Picena, Lube industria cucine di Treia, Paciotti Calzature di Civitanova.
Le società industriali marchigiane che nel 2012 hanno fatturato più di cento milioni di euro sono complessivamente 25. Di queste, le maceratesi sono sette. La “classifica” provinciale è aperta dalla Fimag Spa, la Holding del gruppo Guzzini di Recanati che controlla IGuzzini Illuminazione, Teuco, Fratelli Guzzini e la Esco Green Energy 6, entrata a far parte del gruppo nel corso del 2012. Il volume d’affari di questa holding ha superato 258 milioni di euro. Seguono, nell’ordine, Poltrona Frau di Tolentino (238 milioni), IGuzzini Illuminazione (184), Lube Holding (147) Lube Cucine (139) Clementoni giocattoli (133) e Industria Chimica Adriatica di Civitanova (104).
Tra le prime cento società industriali delle Marche, oltre alle predette sette aziende, figurano anche: Fornari di Civitanova (calzature), Finproject di Morrovalle, GiEsseGi mobili di Appignano, La Fonte (Holding del gruppo Falc di Civitanova), Manifattura Paoloni di Appignano, Paciotti Spa di Civitanova, Falc calzature di Civitanova, Fabi calzature di Monte San Giusto, Nova Vetro di San Severino, Goldenplast di Potenza Picena, Teuco Guzzini di Recanati, Eurosuole (fondi per calzature) di Civitanova, Fonderia Lead Time di Caldarola, Fintel Energia Group di Pollenza e Nuova Simonelli di Belforte del Chienti.
Oltre alla classifica generale, l’indagine della Fondazione Merloni ha redatto anche delle classifiche settoriali, suddividendo le aziende in base al loro comparto produttivo. Prendendo qui in esame solo le prime dieci in classifica per volume d’affari di ciascun settore, le industrie maceratesi presenti sono: IGuzzini illuminazione (prima nel comparto elettrico), Mondi Tolentino e Tecnostampa Recanati (carta e stampa), Industria Chimica Adriatica (chimica), Goldenplast e Teuco Guzzini (gomma e plastica), Lube e GiEsseGi (legno e mobili), Nuova Simonelli (meccanica), Manifatura Paoloni e Tombolini (tessile-abbigliamento), Fonderia Lead Time (metalli), Nova Vetro, Craglia marmi Tolentino e Soverchia marmi San Severino nel comparto dei cosiddetti “minerali non metalliferi”. Infine, ben cinque aziende: Poltrona Frau, Fornari, Finproject, Paciotti e Falc figurano tra le prime dieci del settore pelli, cuoio e calzature, comparto cardine dell’economia manifatturiera maceratese.
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fornari…….concordato rventivo
paciotti…….idem………..
invece di dare i numeri, fate una relazione su quanti dipendenti si trovano ora senza lavoro nella nostra provincia!
iGuzzini 30 unità licenziati con la scusa di mobilità per calo produzione
Teuco 110 unità licenziati
ecc ecc
poi fanno vedere che hanno il primato per il fatturato ma i controlli da parte degl’organi competenti no, perchè questi si permettono di licenziare e poi fanno vedere che hanno un fatturato alto? mah questa è l’italia scritta appositamente con la minuscola