di Laura Boccanera
“Scelte scellerate, clientelismo, favoritismi, far finta di non vedere quanto era indispensabile la massima attenzione, tutto questo ha lasciato in eredità un consistente indebitamento a medio e lungo termine e una sofferenza di liquidità che ci costringe ancora oggi, all’utilizzo di anticipi e scoperti di conto corrente di una certa consistenza, anche se in verità inferiori a quelli che si erano registrati negli ultimi quattro anni di presidenza Baioni”. Si apre con un diretto, puntuale e preciso j’accuse la relazione del 1 semestre 2013 dell’Atac che questa sera nel corso del consiglio comunale l’Ad di Atac spa Sergio Cognigni illustrerà in assise. Il punto in realtà è alla fine di una lunga serie di mozioni e potrebbe slittare in seconda convocazione venerdì. Un consiglio che si annuncia atteso e vivace anche per la relazione che il sindaco terrà sullo stato di avanzamento delle trattative per la realizzazione del palas. Ma all’odg c’è anche il bilancio dell’Atac, il consuntivo 2012 e la relazione semestrale del 2013 e Cognigni nel suo discorso annuncia una serie di interventi che verranno messi in campo e quelli già attuati: “La sfida che ci aspetta è quella di cambiare – scrive – di assumere la consapevolezza che niente è più come prima, non conteranno più né gli amici né gli amici degli amici”. Al 30 giugno dai dati diffusi l’Atac mostra una situazione debitoria verso le banche a medio e breve termine. Sui finanziamenti a medio e lungo termine l’indebitamento verso le banche è pari a 5.570.569,00 euro con scadenza 2024, mentre l’indebitamento verso il Comune, asseverato dal nuovo collegio dei revisori dei conti è pari a 609.593,94. Tra le operazioni di “spending review” messe in campo Cognigni elenca la riduzione di cellulari e sim ai dipendenti, la regolamentazione dei collegamenti informatici con riduzione di costo e il taglio delle consulenze, escluse quelle obbligatorie per legge. Si scopre ad esempio che per quanto riguarda il settore trasporti l’autobus granturismo euro 3 acquistato nel 2005 per 270mila euro rendeva all’azienda solo 27mila euro annui, ma tra personale e manutenzione costava 43mila euro. L’azienda ha proceduto alla vendita all’asta e ha ricavato 120mila euro. Il bilancio consuntivo del 2012 si è chiuso invece con un utile di esercizio di 185mila euro. In consiglio stasera verrà rendicontato anche il bilancio dell’azienda Teatri di Civitanova, consuntivo 2012.
“La sinistra maschera tutti i veri problemi di Civitanova dietro alla vicenda Palas e Fiera, tema che appassiona, nel frattempo io presento una mozione per tenere la Tares al minimo. Deduco quindi che uno dei due, tra me e Corvatta, abbia perso il senso della realtà”. Interviene così il consigliere comunale Erminio Marinelli che illustra la mozione che dovrebbe essere discussa questa sera. “Solo noi in Italia non abbiamo ancora presentato il bilancio – dice Marinelli – l’atto di programmazione più importante. A novembre tutti gli altri Comuni della Penisola approveranno l’assestamento e noi? Con una mia mozione in Consiglio comunale chiederò di applicare la Tares ai minimi introducendo riduzioni fino al 30% per le abitazioni con un solo occupante, ad uso stagionale e per le famiglie che producono minore quantità di sacchetti gialli. Senza vedere al più presto il Bilancio, temo che troveremo brutte sorprese sotto l’albero di Natale”.
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@COGNIGNI SE E’ VERO QUELLO CHE DICE, E NON HO MOTIVO DI DUBITARE, IN 20 ANNI DI OPPOSIZIONE SIETE MAI ANDATI A VERIFICARE LA GESTIONE DELL’ATAC? AVETE MAI CHIESTO L’INTERVENTO DELLA CORTE DEI CONTI? SE CI SONO STATI CLIENTELISMI E FAVORITISMI, TRATTANDOSI DI AZIENDA PUBBLICA, TRASMETTE TUTTO AL TRIBUNALE.
SE NON FATE QUESTO VUOL DIRE CHE SIETE COMPLICI DI CHI VI HA PRECEDUTO.
I LADRI DI PESARO DI GIORNO LITIGANO, LA SERA VANNO INSIEME A ……………………….. CENA (NON IN GALERA)
Scelte scellerate…come nominare lui a guidare l’atac
Nei paesi civili, quindi non in Italia, per non licenziare personale, si riducono le ore di lavoro dei dipendenti, si ricorre ad ammortizzatori sociali e si rivedono le strategie aziendali. Sergio Cognigni, grande manager, pensa invece che, riducendo il numero di cellulari e sim, il debito consolidato di circa 6-7 milioni di euro svanisca. Quanti telefonini hanno all’Atac? Questi amministratori di questo passo manderanno il comune civitanovese in bancarotta.
Scelte scellerate, clientelismo, favoritismi……solo ora ve ne accorgete? E’ tutto quello che, disgraziatamente, sta mandando l’Italia in rovina.