Ciarapica affonda su ex liceo e bollette dell’acqua

CIVITANOVA - Il consigliere di minoranza accusa il sindaco di immobilismo sulla vendita dell'area da parte della Provincia e critica l'aumento delle tariffe

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fabrizio ciarapica“Ex Liceo  emblematico del modo di fare di Corvatta, che da una parte continua a guardare indietro e a criticare la vecchia amministrazione, dall’altra non ha attuato nulla del suo programma elettorale”. Fabrizio Ciarapica consigliere comunale di centrodestra interviene a difesa di Marinelli dopo la replica del sindaco sulla vendita dell’ex liceo da parte della provincia (leggi l’articolo) La verità è che dopo ripetute promesse, non ha mosso un dito per evitare la vendita dell’ex liceo Scentifico – dice Ciarapica – già inserito nel bilancio della Provincia tra i beni prontamente alienabili. Se domani ci fosse un privato interessato, nel giro di un anno, potrebbero sorgere palazzine o centri commerciali, senza nessun investimento in opere pubbliche e verdi, come il quartiere meriterebbe e che a gran voce chiede. Ci fu un accordo scritto tra il Sindaco Mobili e il Commissario Prefettizio, dopo la caduta di Capponi, per la riorganizzazione urbanistica dell’area, con diminuzione della volumetria , che doveva tenere conto delle esigenze della Città e del quartiere e sulla base di tali indicazioni l’ufficio tecnico elaborò una bozza di progetto, che a questo punto il Sindaco dimostra di non conoscere minimamente”. Ma Ciarapica, insieme con l’ex sindaco Mobili interviene anche sull’aumento della tariffa dell’acqua comunicata dall’Atac nei giorni scorsi (leggi l’articolo) nella quale l’amministratore delegato parla di un aumento ridotto rispetto a quanto prevede la legge per venire incontro ai cittadini. Opposta invece la tesi della minoranza: “l’aumento dell’acqua non è un obbligo di legge come vorrebbe far intendere Corvatta – scrivono –  bensì una sua precisa scelta.  Innanzitutto ci domandiamo per quale motivo nel piano tariffario dell’Ato, votato anche dal Sindaco di Civitanova, l’Atac risulta essere l’azienda a cui è stato applicato l’incremento dell’8.4%, (5% per il 2012 e 3.4% per il 2013), quando invece per l’Apm di Macerata ad esempio, è stata prevista addirittura una riduzione tariffaria dello 0.4% per il 2012. La giustificazione ‘poteva andar peggio’, non deve essere un vanto per chi amministra la città, bensì un fatto serio su cui riflettere e prendere provvedimenti. Ci spieghi inoltre Corvatta, visto che la tariffa deriva dalla somma tra costo dell’acqua, costi di gestione e investimenti, per quale motivo dinanzi a una riduzione degli investimenti sulle condotte, passati da 2.065.468 euro del 2011, a  1.640.875 del 2012 euro fino a  1.480.000 euro del 2013, il costo per l’utente continua a crescere?”

(l.b.)



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