Più finanziamenti alla ricerca, più investimenti per l’internazionalizzazione e contenimento delle spese: il presente è solido per l’Università di Macerata. Lo dicono i numeri dell’ultimo bilancio consuntivo, che presenta un avanzo di amministrazione netto 2012 di oltre 5 milioni e 300 mila euro. “Il 2012 – spiega il rettore Luigi Lacchè – è stato l’anno della sostanziale messa a regime del nuovo assetto organizzativo dell’Università di Macerata, realizzata attraverso un profondo processo di semplificazione, razionalizzazione e consolidamento qualitativo”. Il documento, approvato oggi dal Consiglio di amministrazione dell’Ateneo, ha ricevuto una valutazione estremamente positiva anche dal Nucleo di valutazione. Nel 2012 le entrate sono state pari a euro 56 milioni e 250 mila euro al netto delle partite di giro e delle contabilità speciali, per una spesa complessiva di 49 milioni e 229 mila euro. Sul fronte delle entrate, sono visibili i primi frutti dell’apertura dell’Ateneo a collaborazioni con soggetti privati o pubblici per convenzioni, servizi, ricerche e studi. In particolare, da segnalare la crescita delle entrate per la ricerca, pari a quasi 2,5 milioni di euro contro i circa 850 mila euro dell’anno precedente. Dal lato delle spese, nel 2012 è continuata la discesa iniziata nel 2011, che in due anni è stata di oltre 6 milioni di euro, soprattutto grazie alle minori spese sostenute per il personale e per il funzionamento dell’Ateneo, a vantaggio di quelle con maggiore valore aggiunto: didattica e servizi agli studenti, ricerca scientifica e internazionalizzazione. “Il bilancio consuntivo – aggiunge Lacchè – è il più importante documento sullo stato di salute di una organizzazione e mostra l’efficacia complessiva dell’azione intrapresa. Una gestione oculata ed efficiente produce risultati importanti”. Il Consuntivo 2012 rispetta ampiamente anche i due principali vincoli alla gestione imposti dallo Stato: quello dell’incidenza delle spese per il personale sulle entrate, che risulta pari al 71,62% (nel 2011 era 76,68%) rispetto al limite dell’80%, e quello sull’indebitamento (per ammortamento mutui) pari al 7,72% (nel 2011 era 18,50%) rispetto al limite del 15%. “Continuando su questa strada e riuscendo a conservare il livello attuale di finanziamento statale – commenta il rettore – potremo destinare risorse crescenti per il ripristino del turn-over e per lo sviluppo qualitativo del personale dell’Ateneo”. La situazione è, dunque, positiva. “Ma dobbiamo avere piena coscienza delle grandi difficoltà del momento per continuare con decisione la strada intrapresa: per sviluppare sempre di più la ricerca nazionale e internazionale, migliorare ulteriormente l’offerta didattica e i servizi agli studenti, adempiere al meglio alla missione dell’Ateneo come primario agente territoriale di sviluppo e innovazione”, conclude il rettore.
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