I Rom se ne vanno

CIVITANOVA -Attorno alle 20 la carovana di nomadi insediati in via Valletta ha lasciato l'accampamento della zona industriale. Sgombero senza tensioni da parte di carabinieri e Polizia municipale

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nomadidi Laura Boccanera

Avevano garantito di lasciare l’accampamento di via Valletta e in effetti le 15 roulotte e camper del gruppo di nomadi che da sabato occupano il parcheggio della zona industriale hanno lasciato Civitanova. Effetto anche delle molteplici pressioni che fin dal pomeriggio Vigili urbani e Carabinieri, giunti in supporto alle pattuglie della municipale hanno a più riprese effettuato sul gruppo di nomadi. Attorno alle 20 l’ultimo camper ha lasciato il piazzale. Nessuna tensione nè reazione scomposta si è verificata e in ordine e tranquillamente la famiglia rom, originaria dell’Ungheria e stanziale in inverno nel Veneto, ha abbandonato Civitanova diretta probabilmente a sud. Sul posto anche i Carabinieri di Civitanova e Civitanova alta. Già ieri pomeriggio la Polizia municipale aveva tentato di sgomberare la carovana che però ha temporeggiato, spostandosi solo di qualche decina di metri nel piazzale confinante al primo stanziamento. Le pattuglie del 112 del radiomobile della compagnia di Civitanova marche e della stazione di Civitanova alta, hanno raggiunto il luogo dove si era insediata la carovana ed hanno identificato gli occupanti effettuando anche accertamenti in banca dati. Già dal pomeriggio le forze dell’ordine in accordo con l’amministrazione hanno tenuto un tavolo tecnico per studiare il da farsi e dall’incontro è uscita la decisione di concedere tempo al gruppo per radunare le proprie cose e lasciare la città entro le 20.  Ieri (leggi l’articolo) la presenza dei camper aveva infastidito e preoccupato molti piccoli

Il piazzale antistante a quello di Via Valletta dove si sono temporaneamente spostati i nomadi

Il piazzale antistante a quello di Via Valletta dove si sono temporaneamente spostati i nomadi

imprenditori e titolari di attività della zona industriale che hanno riferito di aver trovato i nomadi all’interno dei loro magazzini e dei loro uffici senza essere stati invitati. I nomadi non hanno perpetrato furti, ma l’allarme sociale in poche ore è divampato tanto che un gruppo di imprenditori aveva già raccolto decine di firme con l’intenzione di protocollarle e presentarle in Comune. “Il timore di subire infrazioni è altissimo – scrive in una lettera aperta Enrico Giardini – non intendiamo assolutamente trascurare la situazione, con il rischio che diventi un uso e costume dei nomadi approfittarsi della accondiscendenza dell’amministrazione comunale nei loro confronti. Tutta la comunità imprenditoriale, richiede che vengano rispettate le leggi, così come il legislatore lo pretende nei nostri confronti, aggravando continuamente le imprese di oneri burocratici ed economici fino a soffocarle”.



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