Play off con San Cesareo-Maceratese: non c’è due senza tre?

I biancorossi, in formazione del tutto sperimentale, hanno fatto una buona impressione nel secondo tempo di Agnone
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Enrico Maria Scattolini

Enrico Maria Scattolini

di Enrico Maria Scattolini

CONTRORDINE: TUTTI A ROMA! Il San Cesareo, bloccato sul pari interno dal Celano (-), viene raggiunto dal Termoli nella classifica generale, superato in quella avulsa, cede la seconda piazza agli avversari e scivola al terzo posto. Cambia così improvvisamente destino della Maceratese. Che affronterà la sua semifinale play-off  nella periferia della capitale anziché nel Molise.

DESTINAZIONE CHE POTREBBE ESSERE PERO’ RAGGIUNTA ugualmente a metà settimana se i biancorossi dovessero (ri)vincere a San Cesareo (+++) ed il Termoli battere la Vis Pesaro nell’altro raggruppamento.

QUINDI HELVIA RECINA PROBABILMENTE OUT (-) Una  rinuncia dolorosa per la tifoseria biancorossa, che avrebbe sicuramente meritato la soddisfazione di chiudere in gloria questa splendida stagione. Ma non si può avere tutto.

MEGLIO O PEGGIO? Io mi dichiaro ottimista (+). Perchè: (a) il Termoli è la squadra più in forma del girone, insieme a quella biancorossa; (b) il San Cesareo attualmente la più sconocchiata, per aver perduto un campionato che riteneva di avere già in tasca prima di essere preso a sberle, sul proprio terreno, da due marchigiane (Maceratese ed Ancona) ed essere inciampato su un inutile pareggio con la terza (Civitanovese); (c): la benamata ha disputato i due migliori match del suo folgorante torneo proprio contro i laziali; (d): Melchiorri li ha tramortiti con tre splendidi gol in centoventi minuti. Sufficiente per un pronostico favorevole?

L'esultanza di Federico Melchiorri

L’esultanza di Federico Melchiorri

ATTENTI PERO’ AGLI ARBITRI. Nulla da obiettare sul comportamento di Camplone di Pescara, che ha diretto Olympia Agnonese –Maceratese (+). Peraltro privo di spunti di particolare significato, nonostante la partecipazione emotiva del pubblico locale, eccessiva per l’irrilevanza della posta in palio. Sorprende, al contrario, la designazione del suo secondo assistente, tale Domenico Campitelli, proveniente dalla sezione di Termoli. Città la cui squadra, se non mi sbaglio, era in un qualche modo… interessata al risultato dell’incontro. A questo punto, c’è da pensarle/temerle tutte.

IL FINALE SHOCK DEL DERBY DI RECANATI/SAMBENEDETTESE (-) autorizza d’altro canto questa dietrologia, conseguenza del generale scadimento dell’etica sportiva, se – come riferito dalle cronache – qualcuno al “Tubaldi” si sarebbe sentito autorizzato a suggerire esplicitamente l’errore dal dischetto degli undici metri al collega rigorista rossoblù (Napolano rinunciatario, Pazzi invece implacabile), dal cui piede di battuta sarebbe dipeso il destino della squadra leopardiana. Come poi è accaduto.

UNA VOLTA SI AVEVA ALMENO IL BUON SENSO (+) d’invocare in silenzio, o al massimo con uno sguardo d’intesa, il rispetto di regole non scritte ma sempre cogenti fra avversari che prima o poi sono destinati a ritrovarsi sul campo. Magari sotto la stessa bandiera.

PALLADINI VA VIA. SPADONI? Il DS sambenedettese seguirà la stessa sorte dell’allenatore che, a fine match, ha annunciato che lascerà la società rivierasca, nonostante la sospirata promozione in seconda divisione? Ricorderete le dichiarazioni d’amore per il biancorosso che raccolsi da Spadoni all’indomani del derby al “Riviera delle Palme”contro la Maceratese. Ora i tempi potrebbero essere maturi per concretizzarle (+).

CI SONO PERO’ DI MEZZO LE DIMISSIONI DELLA DOTTORESSA TARDELLA (—). Assente dalle “Civitelle”di Agnone e pertanto non contattabile. Non mi risulta però che nel frattempo la situazione sia mutata, al di là della buona volontà e delle generose intenzioni di tutti …salvo probabilmente di quelli che dovrebbero metter mano al portafoglio.

E CI SONO ANCHE I PLAY-OFF, il cui significato è stato recentemente rinvigorito (+) dall’annuncio della FIGC della sua decisa intenzione di attingere dalla serie D eventuali sostituzioni di squadre che dovessero fallire nella categoria superiore. Incominciando, ovviamente, dalla classifica di merito generata dall’over season.

Giuseppe Negro

Giuseppe Negro

MA IN OGNI CASO E’ NECESSARIO AGIRE IN FRETTA (+), per organizzare e programmare il possibile, dalla migliore alla peggiore ipotesi, prima dell’oblio delle vacanze.

CHILOMETRI BEN SPESI. Quasi seicento quelli per raggiungere e ritornare da Agnone (leggi la cronaca della gara), paese arrampicato sui i monti marsicani. Carburante e tempo sprecati per supporters ed addetti ai lavori ospiti, a giudicare da quanto (non) visto sino all’intervallo dell’incontro. L’esatto contrario, invece,alla fine. Per la strepitosa ripresa dei biancorossi (+) in rimonta del doppio svantaggio: tre gol-quello di Melchiorri al solito magico – due traverse ed infinite occasioni per altre reti. E tale da finalmente ammutolire la chiassosa tifoseria molisana.

SEGARELLI IL REDIVIVO (+) Un inizio affannoso in un centrocampo leggero per le assenze di Luisi e Carboni, per la desuetudine all’impegno e per l’impostazione offensiva della Maceratese. Ma poi un progressivo miglioramento nella corsa, nel ritmo ed anche nell’impostazione. Sino al top di una ripresa al limite della perfezione. Segarelli potrebbe essere molto utile nei play-off. Sperando che non si riducano ad una sola gara.

IL LATO B DI NEGRO. I suoi compagni hanno festeggiato il gol del leccese su tiro piazzato… piazzandogli calcioni amicali in quel posto. Singolare manifestazione di simpatico cameratismo per questo giocatore che non è riuscito a ripetere la splendida stagione dello scorso anno a Jesi, che ha indubbiamente sofferto la panchina senza però mai protestare e che ha dato il massimo ogni volta che è stato utilizzato da Di Fabio. Al punto di conquistare la fondamentale amicizia dello spogliatoio (+).

I PORTIERI DI DI FABIO. Contro l’Ancona, all’Helvia Recina, scoprì il ”nazionale” Marani quasi per sbaglio. Ieri ci ha riprovato con Ortenzi, under ’94 (+). Lo ha spedito in trincea a tre minuti dalla fine. Doveva essere una formalità, frutto di una promessa fatta alla vigilia. Invece Ortenzi, un attimo dopo, si è trovato a tu per tu con il centrocampista Ricamato, liberato dall’assist del solito Keità per la rete della vittoria molisana. ”Sono uscito alla disperata – racconterà Ortenzi in sala stampa – Lui mi ha calciato addosso. Sono stato fortunato.” Io direi anche molto bravo a rubare il tempo all’avversario. Evidentemente dello stesso parere sono stati anche gli altri difensori biancorossi, che hanno sommerso d’abbracci  il portierino. Il quale si chiede ancora: ”Ma che sarebbe accaduto se avessi subito il gol della sconfitta?” Ma perché arrovellarsi alla sua età?



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