“La tutela della salute è un valore non negoziabile e va profuso ogni sforzo per assicurare il raggiungimento di questo obiettivo. L’Amministrazione Comunale auspica l’impegno di tutti e sostiene ogni iniziativa utile allo scopo”. Così il Sindaco Sergio Paolucci, in apertura del convegno sul Radar organizzato dall’Associazione “Città Prestata” al centro culturale “F. Scarfiotti”, che ha portato i suoi saluti e quelli del Comune a tutti i convenuti. In platea presenti anche il Capitano Nunzio Pisano, Comandante della 114° Squadriglia Radar di Potenza Picena, il Direttore dell’Arpam Gianni Corvatta e il responsabile del Servizio Epidemiologia Ambientale dell’Arpam Mauro Mattutini. Nel suo intervento il Sindaco ha sottolineato che “Potenza Picena è una città dalla storia millenaria, ma anche una città turistica, industriale, agricola che si contraddistingue da anni per l’elevata attenzione alle tematiche ambientali”. Il Sindaco ha poi ricordato che “dal 1956 nel nostro territorio sono presenti le strutture dell’Aeronautica e le apparecchiature Radar e da sempre c’è attenzione ai suoi effetti sulla salute pubblica”. “Ringraziamo l’Associazione “Città Prestata” – ha continuato il Sindaco – per questo convegno. Un’iniziativa che accogliamo con favore, auspicando tuttavia che ci sia confronto e dialogo tra Istituzioni e cittadini, evitando posizioni ideologiche e strumentalizzazioni che non gioverebbero alla comprensione del fenomeno e alla salvaguardia della salute dei cittadini”. Infine il Sindaco ha ringraziato ARPAM e ASUR per i controlli e le indagini recentemente rese pubbliche e li ha invitati a proseguire e ad approfondire le osservazioni affinché sia monitorato il territorio e siano arricchite le conoscenze scientifiche in materia.
Da sinistra, il Dott. Bonapace, il Prof. Bizzi e la Prof.ssa Seyhan; sullo sfondo i due Radar di Potenza Picena
La prima relazione è stato effettuata dal Dott. Marinelli, autore tra l’altro di un’importante ricerca su cellule collocate nelle abitazioni esposte al radar di Potenza Picena. Sono intervenuti poi il Prof. Henry Lai della Washington University, la Prof.ssa Nesrin Seyhan della Gazi University, Ankara (TR), il Prof. Olle Johansson dell’Istituto Karolinska, Stoccolma, Svezia, il Dott. Örjan Hallberg della Hallberg Independent Research, il Prof. Maurizio Brizzi dell’Istituto di Statistica dell’Università di Bologna, il Prof. Livio Giuliani dell’Università della Tuscia, il Dott.ssa Michela Padovani dell’Istituto Ramazzini di Bologna,, il Prof. Massimo Scalia dell’Università La Sapienza di Roma, la Dott.ssa Eleonora Miranda dell’IGM-CNR di Bologna, il Prof. Mario Barteri dell’Università La Sapienza di Roma, il Dott. Ian Marc Bonapace dell’Università Insubria di Busto Arsizio, il Dott. Maurizio Fontana di Genova.
E’ stato ascoltato anche un contributo video del Dott. Lennart Hardell dell’Ospedale Universitario di Orebro mentre sono state affrontate anche tematiche sociali e legali con l’Avv. Cristina Tabano, l’Avv. Stefano Palmisano, il Prof. Massimo Sperini e la Dott.ssa Francesca Pulcini e ci sono stati collegamenti in videoconferenza con i comitati di Quirra e Niscemi.
Pienamente soddisfatti gli organizzatori che hanno portato a Potenza Picena relatori di statura internazionale. Nutrita e attenta la partecipazione dei cittadini durante tutta la giornata dei lavori che si è conclusa con la firma degli esperti di due documenti entrambi ispirati al principio di cautela. Il primo di carattere generale sull’elettromagnetismo invita ad adottare provvedimenti cautelativi da parte delle amministrazioni. Mentre il secondo riferito direttamente al caso di Potenza Picena chiede di spegnere o rimuovere i Radar che “non si possono definire sicuri”. “E’ stata una bella esperienza e un momento di dibattito costruttivo – dice Edoardo Marabini di Città Prestata -, ma da domani, dopo avere ascoltato gli esperti, siamo chiamati noi direttamente a metterci in azione come cittadini e come istituzioni in difesa della nostra salute”
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Congratulazioni alle persone di “citta’ prestata”. Anche se ritengo che questo tipo di convegno doveva essere l’amministrazione comunale ad organizzarlo. Mi dispiace dirlo. ma purtroppo a potenza piena in particolare a porto potenza aumentano persone che muoiono di tumore o che attualmente sono vive ma che hanno avuto questo tipo di diagnosi. Colpa del radar? Circostanze casuali?
Perchè non si ridisloca in una zona disabitata? Per esempio sul monte Conero? Oppure sulla piattaforma al largo di Porto sant’Elpidio. Se non sbaglio è attualmente non operativa. Non occorre che il radar sia posto in quota non deve fare scoperta di superficie ma scoperta e controllo aereo.
Se vogliamo spegnere il radar per le onde elettromagnetiche, per coerenza dovremmo spegnere tutti i ripetitori dei nostri cari telefoni cellullari, e perchè no anche i ripetitori televisivi. Cosa pensate che arrivi alle vostre antenne o parabole satellitari(e quindi anche sulle nostre teste): onde elettromagnetiche 24 ore al giorno per tutta la nostra vita terrena. La verità è che vogliamo trovare un caproespiatorio all’ aumento dei tumori non solo a porto potenza ma in tutta la provincia allora prendiamocela anche con quello che respiriamo(pm 10 spesso al di sopra della norma) e mangiamo (pesticidi,conservanti e quant’altro presenti in quasi tutti i cibi). E la radioattività di Chernobil non ce la mettiamo???? La verità è che bisogna avere un GRAN CULO per non ammalarsi in questa “civiltà” di MERDA!!!
@markus: probabilmente ignori alcune grandezze fisiche, come l’intensità del campo elettromagnetico, la potenza di trasmissione e la diversa risposta degli organismi al variare delle frequenze.
Una cella GSM ha tipicamente una copertura di qualche chilometro, quindi ha un potere di emissione dell’ordine di pochi watt. Le connessioni hiperlan addirittura inferiori al watt.
Un radar, invece, deve inviare un segnare in radiofrequenza che deve “colpire” il bersaglio anche a centinaia di chilometri di distanza e poi deve tornare indietro. Stiamo parlando di potenze dell’ordine dei KW ed è ben diversa cosa rispetto un ripetitore di telefonia mobile. Io non conosco le specifiche tecniche di questo radar, ma capisco la preoccupazione della gente. E non capisco, come dicevano altri, perchè non collocare tali strutture (di cui non metto in dubbio l’utilità) in aree non abitate, come in cima a qualche monte (e non ce ne mancano) o su strutture offshore.