“Straordinaria la stagione lirica del 2012 – afferma il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Romano Carancini – ed ora arriva anche il massimo premio della critica musicale italiana a sancire un vero e proprio trionfo. Sapevamo, con tutto il CdA e con il direttore artistico Francesco Micheli, di aver lavorato ad un cartellone di alto valore qualitativo, il premio ‘Abbiati’ ricevuto da Leo Muscato per la regia della Bohème ne è la conferma. Mi congratulo a nome di tutta la città con Muscato, per la sua bravura, e con Micheli, per le preziose scelte artistiche”. Leo Muscato, grazie anche all’opera di Giacomo Puccini messa in scena per il Macerata Opera Festival del 2012, ha ricevuto il massimo riconoscimento dalla Associazione Nazionale Critici Musicali. Questa la motivazione espressa dalla giuria: “Con tre spettacoli molto diversi, si è imposto con mano competente, originale e poetica: in Bohème a Macerata (Sferisterio Festival) ha colpito per la tenuta del linguaggio drammaturgico pucciniano, spostato nel clima giovane e fiducioso del Sessantotto parigino; in La fuga in maschera, rarità di Spontini (Jesi Festival Pergolesi Spontini) ha giocato con leggerezza nel clima della commedia buffa; in Nabucco (Cagliari, Teatro Lirico) ha inventato con mezzi essenziali la tinta corale del dramma di Verdi”.Nella rappresentazione di Leo Muscato veniva ricostruito un immaginario, con costumi, azioni e ambientazioni, che parlavano ai ragazzi di oggi, i quali da un lato hanno potuto immedesimarsi nelle storie dei giovani bohemien rappresentati sul palco dello Sferisterio, e dall’altra hanno rivisto in scena ciò che hanno sentito dai racconti dei loro genitori, dato che è stato raccontato uno spaccato della generazione precedente. Dietro alle quinte, oltre al regista hanno lavorato Silvia Aymonino (costumi), Alessandra De Angelis (assistente regia), Federica Parolini (scene), Michela Lucenti (coreografie) e Alessandro Verrazzi (luci). “La Bohème – dichiara il vicepresidente dell’Associazione Sferisterio Antonio Pettinari – è stata un’opera che centrava in pieno la missione della nuova direzione artistica di Francesco Micheli: parlare anche ad un pubblico nuovo, più giovane, più aperto ai nuovi linguaggi. Il cartellone del 2013 e le attività programmate su tutta la provincia di Macerata confermano questo percorso”.
Istituito nel 1981, il Premio “Abbiati” viene conferito dalla Associazione Nazionale Critici Musicali quale riconoscimento ai protagonisti assoluti delle attività musicali italiane. “Una notizia meravigliosa – conclude il direttore artistico Micheli – che conforta l’impostazione che tutti insieme abbiamo voluto dare al Festival. Allo Sferisterio l’estate scorsa abbiamo presentato tre giovani figure femminili, Violetta, Carmen e Mimì, raccontandole come ragazze vere, vive, capaci di parlare e sentire insieme agli spettatori di oggi. La Mimì di Muscato, impegnata sulle barricate del ’68 come nelle battaglie degli affetti, è stata una ricerca partecipe e appassionata delle vibrazioni più profonde dell’opera di Puccini e il riconoscimento della critica fa seguito all’entusiasmo di un pubblico sempre emozionato e coinvolto. Questo premio è anche la conferma, per noi come per gli altri Enti produttori degli spettacoli di Leo, che in anni difficili come quelli che stiamo vivendo è possibile e doveroso fare un teatro d’eccellenza anche con mezzi limitati, lavorando con le idee e l’entusiasmo. Vorrei ringraziare i critici musicali italiani per l’attenzione che ci hanno riservato, Leo per la sua intelligenza e passione e i cantanti, le masse e i lavoratori dello Sferisterio per il loro grande lavoro”. La commissione della 32esima edizione del Premio “Abbiati” era composta da Danilo Boaretto, Alessandro Cammarano, Andrea Estero, Angelo Foletto, Dino Foresio, Enrico Girardi, Giancarlo Landini, Marilisa Lazzari, Patrizia Luppi, Gian Paolo Minardi, Gregorio Moppi, Alessandro Mormile, Paolo Petazzi. Il riconoscimento sarà consegnato il 26 maggio durante la cerimonia di premiazione in programma al teatro Donizetti di Bergamo.
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Allo scenografo Benito Leonori, direttore tecnico della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Macerata, è stato assegnato il Premio Speciale, con la seguente motivazione: “Per la ricostruzione dell’allestimento scenico di Josef Svoboda di Macbeth di Verdi, realizzata con perizia, tecniche e materiali moderni, adatti alle nuove apparecchiature di proiezione e di illuminazione: esemplare esempio di restauro teatrale finalizzato al recupero d’una testimonianza scenica storica altrimenti perduta, e commisurato alle dimensioni e alla dotazione dei palcoscenici dei teatri di tradizione”. L’allestimento del “Macbeth”, a cura della Fondazione Pergolesi Spontini e con la regia di Henning Brockhaus, ha debuttato al Teatro Pergolesi di Jesi, nel novembre del 2012, e nel 2013 in due tra i più importanti palcoscenici lirici nazionali, al Teatro Carlo Felice di Genova e al Teatro Lirico G. Verdi di Trieste, riportando ovunque un grandissimo successo di pubblico e di critica.
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Complimenti vivissimi al mio amico Benito, cui consiglio – per la prossima volta – l’assunzione di una foto in cui è sorridente… 😀