

Sergio Ciampriello, mentre prepara il banco al mercato
di Erika Mariniello
Piove incessantemente e, nonostante le previsioni meteo non promettano nulla di buono, mi avventuro alla scoperta della storia di un nuovo maceratese. Questa volta, neanche a farlo apposta, è un ragazzo di origine argentina, proprio come Papa Francesco, il primo latinoamericano eletto nella storia della Chiesa Cattolica.
Sergio mi aspetta al mercato di Porto Potenza Picena dove, ogni giovedì mattina, lavora come venditore ambulante proponendo abbigliamento sportivo. Una professione che ha intrapreso qualche anno fa dopo aver lavorato come operaio precario in un’azienda locale. “Io ho due difetti – mi dice subito dopo avermi stretto la mano per presentarsi – sono molto sincero e sono anche molto timido, non sono abituato a stare davanti alla telecamera”. Bastano poche domande però per rompere il ghiaccio e, mentre prepara il banco per iniziare la sua giornata al mercato, Sergio mi racconta che è nato a Buenos Aires 37 anni fa. Dopo la morte dei suoi genitori, è stato affidato ad una famiglia adottiva, la mamma è di orgine argentina, il papà è italiano, di Caserta.

Sergio Ciampriello al mercato
Raccontare una vita fatta di viaggi, cambiamenti, incontri e abbandoni in poche parole non è semplice, ma Sergio che non può dimenticare quello che ha vissuto, ci tiene a dirmi che dopo tutto quello che ha passato, ora sta bene e che la provincia di Macerata gli “gusta un bel po”. Zona dove, ironia del destino, quindici anni fa era già stato per qualche tempo, quando nel 1998, partendo dall’Argentina arrivò a Montegranaro dove trovò un impiego in un’azienda di scarpe. “In quegli anni, in Italia c’era tantissimo lavoro – racconta Sergio – poi è iniziata la crisi e ho deciso di partire per la Spagna”.
Crescere in Argentina, dice Sergio, non è semplice e se non fosse stato per la grinta e la tenacia che lo contraddistinguono, forse oggi non sarebbe così fiero di raccontarmi dove è riuscito ad arrivare. “A me ha salvato la tecnica dell’arrangiarsi – ha detto – ho sempre cercato di darmi da fare nella vita, ho sempre avuto voglia di lavorare e con un po’ di ottimismo sono andato avanti”. Dopo essere stato in Spagna, in Germania e in Austria, dall’Argentina dove ha lasciato la sua famiglia, la sua ex moglie e i suoi due bambini di 5 e 8 anni, due anni fa ha scelto di trasferirsi a Civitanova Alta, dove ha ricominciato a vivere. Una grande amicizia che nel tempo si è trasformata in amore e un nuovo lavoro lo hanno spinto a questo cambiamento che lo ha reso felice.

Civitanova alta
Di questa zona della provincia di Macerata, ama la tranquillità, la possibilità di raggiungere il mare e la montagna in poco tempo, è rimasto colpito positivamente dalla gente che lo ha accolto subito e dalla bellezza dei paesaggi che può ammirare quando ha un pò di tempo libero e, percorrendo la pista ciclabile, da grande sportive qual è, raggiunge il litorale. Dell’Argentina, invece, non gli manca molto, solo i suoi bambini che vorrebbe poter vedere tutti i giorni. “Li sento al telefono parlo con loro spesso su skype – racconta visibilemente emozionato – ma non è la stessa cosa, mi piacerebbe averli qui”. Forse perchè vorrebbe mostrare loro dove ha scelto di iniziare la sua nuova vita e magari, tra una scampagnata e l’altra, raccontare loro tutto quello che significa per lui la provincia di Macerata e magari portarli al mare in bicicletta.
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