di Filippo Ciccarelli
Una piena storica: mai le acque del lago artificiale di Castreccioni sono arrivate così vicine al limite, superato nel pomeriggio di oggi, quando è avvenuta la prima tracimazione in 26 anni di storia del bacino artificiale, gestito dal Consorzio di Bonifica del Musone, Potenza, Chieti, Asola e Alto Nera. Sono tantissime le testimonianze pubblicate in rete: foto e video che mostrano le cascate scorrere dalle bocche lungo il muro di calcestruzzo, alto 72 metri: ma per la “vera” tracimazione il livello dell’acqua deve alzarsi ancora di 80 centimetri. Allo stato attuale sono 40 i milioni di metri cubi d’acqua contenuti nel lago artificiale, la diga tracimerà quando saranno circa 42. L’avvocato Claudio Netti, commissario del Consorzio di Bonifica, spiega il fenomeno: “I venti forti che spirano sulla nostra regione hanno creato delle onde sul lago, e così parte dell’acqua è tracimata. Non siamo ancora alla tracimazione per colmatura, è un preannuncio e speriamo che sia di buon auspicio”.
La quota di tracimazione si misura partendo dal livello del mare: l’acqua della diga di Castreccioni tracima quando arriva a 342,45 metri, un livello sfiorato due anni fa, quando venne toccata quota 341,21. Oggi l’acqua è a 341,65 metri, ma molte onde spinte dal forte vento sono riuscite a fuoriuscire, catturando l’attenzione dei cingolani e degli
automobilisti di passaggio. “Speriamo di poter salutare presto la tracimazione vera e propria – prosegue l’avvocato Netti – perché così si potrebbe procedere al collaudo finale e la diga entrerebbe in pieno esercizio. Castreccioni è la più grande diga del centro Italia, e l’unica di quelle costruito nel periodo che sta arrivando a collaudo finale; 150mila marchigiani ricevono quotidianamente l’acqua dall’invaso, con cui vengono irrigati anche 4.000 ettari di terreno agricolo e si stanno eseguendo i lavori per portare l’acqua ad altri 1.500 ettari”.
Nel corso degli anni la diga è stata progressivamente alzata: quando la quota di tracimazione arrivò a 334 metri fu necessario costruire opere accessorie e ponti per ovviare agli allagamenti delle strade vicine. L’eventuale tracimazione per colmatura non causerebbe problemi, proprio per il graduale processo di messa in sicurezza e collaudo effettuato nel corso degli anni con gli accertamenti strumentali previsti dalla legge.
L’opera è stata costruita in 4 anni, ed alla sua costruzione hanno partecipato circa 300 persone distribuite su tre turni, 24 ore al giorno. Oggi il muro di sbarramento è alto 72 metri e lungo 320, mentre il lago artificiale occupa una superficie complessiva di circa 300 ettari. “La diga è un esempio di buona attività esecutrice di un’amministrazione marchigiana che ha saputo spendere bene il denaro pubblico: la sua importanza è fondamentale per la valle del Musone e non solo” conclude Netti. Anche il sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, esprime la speranza di poter arrivare al collaudo definitivo: “Mancano 80 centimetri, poco meno di 3 milioni di metri cubi d’acqua, perché si possa parlare di una tracimazione effettiva. Stiamo aspettando con ansia questo evento, da 25 anni: speriamo si arrivi presto alla capacità piena”.
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Accidenti è molto preoccupante!
…speriamo che il vento si calmi …
Un nuovo vajont???Non ce lo auguriamo!!!
@ il Padrino: E’ sciocco fare paragoni col Vajont (che tracimò perchè la montagna crollò dentro l’invaso). Il vento fa un baffo ad una struttura come quella di Castreccioni!