Da sinistra la direttrice Paola Taddei, l’artista Jannis Kounellis e il professore Pierfrancesco Giannangeli
di Carmen Russo
I festeggiamenti dei primi quarant’anni dell’Accademia di Belle Arti di Macerata si sono aperti oggi con un evento che ha portato fervore e partecipazione, l’assegnazione del Premio Svoboda, nell’auditorium omonimo, all’artista greco di grande fama Jannis Kounellis.
L’Accademia si mostra senza alcun capello bianco, anzi diventa, con il passare del tempo, sempre più giovane e più aperta al mutevole linguaggio delle generazioni che ormai da quattro decine d’anni passano attraverso le arterie dei propri corridoi.
Fondata da Giorgio Cegna e Adriano Ciaffi, ha nutrito e cresciuto grandi artisti creando un solido legame con la città di Macerata e con la Provincia.
A dimostrazione di questo infatti Stefania Monteverde, assessore comunale ai Beni Culturali e Paola Mariani, assessore provinciale alle Politiche del Lavoro sono concordi nell’affermare la strategica posizione dell’Accademia “fucina dei nostri artisti e dei giovani talenti” dice Paola Mariani.
Al loro entusiasmo si unisce Pietro Marcolini, assessore alla Cultura della Regione Marche che afferma: “Dobbiamo pensare ad una fertilizzazione basata sull’arte e sulla cultura. – e continua -sta per iniziare un altro decennio impegnativo tra le tante difficoltà, ma bisogna tenere saldo e vivo il contatto con le istituzioni.”
Tanta fiducia anche nelle parole di Evio Hermas Ercoli, presidente dell’ABA di Macerata che sostiene l’arte come “unico motore economico possibile”, identificando dunque la spinta dell’ Accademia con quella economica. “Bisogna combattere contro lo stereotipo che vuole l’artista “romantico” ed estraneo alla realtà, se dessimo un giusto peso all’arte, saremmo tutti più felici”.
Anche il direttore Paola Taddei nel suo discorso mette in risalto i punti chiave che da ormai 40 anni caratterizzano l’Accademia: eccellenza, specializzazione e internazionalizzazione. “L’avvio di nuovi corsi ed insegnamenti ha già portato la nostra Accademia a toccare quasi 1000 iscritti provenienti da tutto il territorio nazionale, fatto che ci pone di fronte a nuove ed interessanti sfide. Puntiamo alla qualità nell’organizzazione, nei contenuti, nei processi e nelle scelte confidando nella struttura didattica e amministrativa e nel prodotto inteso come tutti i contenuti della didattica nonché la puntualità del servizio agli studenti” .
Ad introdurre l’ospite d’eccezione Pierfrancesco Giannangeli, docente di Storia dello Spettacolo, delinea un’approfondita analisi di Jannis Kounellis, autentico maestro dell’arte contemporanea. Un carattere artistico indefinito quello di Kounellis, operante nel teatro seppur non da scenografo, aderente all’arte povera e viva – letteralmente. Di lui, infatti, famosa è la performance con i 12 Cavalli vivi, legati nella galleria L’attico di Fabio Sargentini.
L’arte per il greco è un rito, risiede più nella preparazione che nel risultato. Ed è proprio questo che tiene particolarmente a sottolineare lo stesso, neo-laureato, Jannis Kounellis -dopo essere stato insignito del titolo dalla direttrice Paola Taddei : “bisogna riuscire a dialogare dappertutto, l’idea dello spazio non è in sé spaziale se non attraverso la pittura, che può rappresentare il dramma più di come fa la letteratura.”
Tanta partecipazione e tanti interventi avvenuti nell’Auditorium Svoboda nel primo giorno di festeggiamenti di un anniversario così importante per un caposaldo della città di Macerata quale l’Accademia, ma gli appuntamenti continueranno nei prossimi giorni:
Auditorium Josef Svoboda
ore 10.00 Incontro con MARIO AIRÒ a cura di Loretta Fabrizi
20 MARZO
Auditorium Josef Svoboda
ore 11.30 BIANCO VALENTE, BOTTO & BRUNO, KATJA LOHER, DEVRIM KADIRBEYOGLU, MARY ZIGOURY a cura di Antonello Tolve
OPERE DELLA GALLERIA PIO MONTI Palazzo Buonaccorsi dal 20 al 30 marzo
ore 15.30 “ALL’OMBRA DELLE PERIFERIE SILENZIOSE” incontro con BOTTO & BRUNO
21 MARZO
Auditorium Josef Svoboda
ore 11.00 “INCONTRO CON PIO MONTI” a cura di Pierfrancesco Giannangeli
ore 15.30 “L’ETÀ SOFFICE: TEORIA E PRATICA DELL’ARTE NELL’EPOCA DEI NEW MEDIA” con RENATO BARILLI e ANGELO TRIMARCO
presentano Matilde Galletti e Antonello Tolve.
(FOTO-SERVIZIO DI LUCREZIA BENFATTO)
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I soliti premi per portare gente… nulla più… che tristezza!!!!!!!!!
Trovare un artista Italiano.. no è!!!! Mi viene da pensare se imparano cosi bene perché non fanno nascere artisti .. dico imparano perché l’arte non si impara e non si insegna o si è artisti o no… ma per trovare gli artisti bisogna capirli e curarli non farli andare via dal territorio, gli artigiani sono scomparsi la prima forma d’arte e oggi cosa vogliamo, abbiamo trascurato il spassato e quindi c’è poco futuro.. imparate dalle parole del maestro kounellis nella semplicità degli spazzi ha creato l’arte e dalla semplicità degli elementi della materia ha creato l’arte, perché lui è un arista vero…… e la sua magnifica semplicità lo fa grande uomo e non per la sua cultura ma per il suo spirito.
Perché non essere soddisfatti una volta tanto? Ma non si potrebbero lasciare le polemiche per altre occasioni? Per non parlare delle contraddizioni in cui alcuni cadono, pur di dichiarare il proprio disaccordo.
Molte persone nella vita non vorrebbero altro che un riconoscimento alla propria attività. Nè soldi, né poltrone, solo un semplice riconoscimento. Lamentarsi per aver colto l’occasione di una ricorrenza per dare un riconoscimento è proprio miserevole.
Inoltre che cosa vuol dire …. solo per portare persone … ? Certo che siamo forti. Se non si fa nulla per dare lustro e portare persone, ti tirano le pietre, se si fa qualcosa che porta persone, ti tirano le pietre. Prima o poi qualche pietra tornerà indietro, accade sempre. Come gli sputi verso l’alto o controvento.
Cecco……………. nessuno è scontento…. ma avere la presunzione di avere e possedere l’arte solo perché si ha il potere di un accademia questo no.. l’arte e l’espressione dello spirito libero e quando non lo è più non è arte, ma artigianato foto copie dell’arte. Chi ha il potere di giudicare e fare non permette a nessuno di invadere il territorio bruciandolo, essere artisti è una lotta specialmente per chi non viene da loro e già un problema chiedere e avere il patrocinio figurati i fondi per non dire di spazi idonei a fare arte.. credo che nessuno dica del riconoscimento ma come ho detto era meglio cercare qui o magari aiutare quelli locali…