“Serve un immediato intervento della Prefettura e delle forze dell’ordine per evitare che i cinghiali continuino a devastare i raccolti”. E’ l’appello della Coldiretti Macerata che ha chiesto un incontro al Prefetto per cercare una soluzione a un problema che è ormai di ordine pubblico. Non si ferma, infatti, il numero di segnalazioni dagli agricoltori della provincia di terreni devastati dalle incursioni di branchi di animali. “Un fenomeno che ha ormai esasperato le nostre imprese, messe nelle condizioni di chiudere i battenti a causa di una situazione che va avanti da troppi anni senza che la politica sia riuscita a porvi rimedio – denuncia Francesco Fucili, presidente della Coldiretti provinciale -. Né sembra che l’attività venatoria sia stata sino ad oggi capace di contenerne il numero”. Nelle scorse settimane forze dell’ordine e Procura di Camerino hanno addirittura aperto un’indagine su una serie di atti e comportamenti scorretti nel mondo dei cosiddetti cinghialai, le squadre incaricate di ridurre la presenza degli animali selvatici. Secondo un’analisi di Coldiretti, tra incidenti stradali e danni nei campi, i cinghiali costano ai cittadini marchigiani 4,5 milioni di euro all’anno. Ai 2,4 milioni di euro di danni provocati nelle campagne si aggiungono quelli registrati nelle aree protette e nelle oasi, con il conto stimato che arriva a 3 milioni. Vanno poi considerati gli incidenti stradali. Nonostante l’ultimo regolamento regionale in materia abbia reso più difficile avere un indennizzo (peraltro pagato solo per il 50 per cento del danno), il bilancio parla di 1,5 milioni di euro. E questa somma non tiene conto degli schianti effettivamente provocati da animali selvatici ma ora non riconosciuti.
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invece di sparare agli uccelli, facciamo sfogare i cacciatori verso i cinghiali che si riproducono in maniera impressionante, neanche fossero topi…in +, ci si mangia abbondantemente, rispetto a un passeraceo.
La Prefettura ?
Le forze dell’Ordine?
Qui coloro che dovrebbero rimediare e rifondere i danni causati da questi rinoceronti europei, dovrebbero essere solo ed esclusivamente le associazioni venatorie che hanno importato fauna non locale presso le nostre campagne ed i nostri monti.
Ora a danno fatto nascondono le mani.
Siamo costretti a passeggiare tra i monti col timore di venire caricati dalle inconsapevoli “mamme” che vogliono difendere i loro cuccioli, dobbiamo stare con gli occhi aperti lungo le strade per evitare di cozzare contro questi bestioni non autoctoni che possono tranquillamente distruggere utilitarie,
La politica non trova soluzioni?
Io non ho mai cacciato però con i soldi delle mie tasse invece di destinarli a qualcosa di utile per la società sono costretto in quota parte a rifondere danni agli agricoltori che, bontà loro non hanno colpe a meno di non essere parte delle sopra descritte associazioni venatorie.
Quale è la logica di questo sperpero di denaro? Perché non si riesce ad agire?
Una sola parola “voti” e di conseguenza clientelismo e poltrone.
Poi si può anche dissentire ma nei parchi giochi, per le attività ludiche, ognuno paga per se e non crea problemi agli altri rivendicando un diritto ancestrale oramai per fortuna superato come quello di cacciare per sfamarsi.
Il problema potrebbe essere risolto ma nessuno si applica per farlo. Basterebbe lasciare aperta la caccia al cinghiale tutto l’anno oppure aumentare le giornate di caccia selettiva verso questa specie il tutto controllato dagli organi preposti ovvero il Corpo Forestale dello Stato oppure ancora lasciare agli agricoltori che possiedono porto d’armi e licenza di caccia di poter abbattere cinghiali nella propria azienda. Il problema è che ancora stiamo ascoltando chi sostiene che il lupo possa controllare il numero di cinghiali non pensando però al fatto che anche questi provocano danni a chi possiede pecore nelle zone alto collinari o montane. Penso e sostengo che tutti gli agricoltori si sono veramente stancati di dover subire danni e dover aumentare i loro costi di gestione per applicare recinzioni con corrente elettrica !!!!!
Comunicato di Confcinghiale:
‘Gli uomini devastano loro stessi e l’ambiente che li circonda. Bisogna intervenire!!’
La caccia al cinghiale aperta tutto l’anno?? E con che sicurezza si andrebbe a fare una passeggiata in campagna..in montagna….durante la bella stagione? Con la paura di prendersi schioppettate per essere scambiati per cinghiale?? troviamo altre soluzioni, anzi, le trovassetro i cacciatori stessi che hanno creato questo problema. ma non con la caccia d’estate. Certo il problema dei cincghiali è veramente serio per chi lavora in agricoltura. Forse, dico forse potrei essere daccordo con piu ripetrute battute speciali dedicate a questa bestia. Battute a ripetizione, ma in inverno.
Da un lato saranno i cinghiali a causare danni, quindi la soluzione è semplice.
Dall’altro lato, l’incuria della provincia fa si che la strada che da Tolentino va a Camerino, via Torre Beregna,
è tuttora pericolosa, stante il fatto che la frana dell’anno scorso si è riprodotta nello stesso identico posto
(riprazione fata da c…….) ora con le piogge e con la neve si è allargata, e la soluzione tampone adottata è
stata di allargare la strada a monte, con l’aggravio di aprire un varco all’acqua, in modo che penetra ancora
di più nel suolo, ed il pericolo è grave. Basterebbe forse il passaggio di un mezzo pesante, per causare
la catastrofe. Ma non solo se chi passa gli capita nel momento in cui frana, va a finire in uno strapiombo.
E’ chiedere troppo, eliminare il pericolo e sistemare l’intera strada, ridotta apoco più di una mulattiera, date
le condizione miserevoli in cui è ridotto il manto asfaatato. Oppure è più importante Sarnano Sassotetto,
per far passare gli sciatori, hanno la stessa importanza?