Da Giuliano Meschini (Rivoluzione Civile), consigliere comunale a Macerata, riceviamo:
Di queste porcate non ne possiamo più. Abbiamo bisogno di democrazia, che solo una legge elettorale senza premio di maggioranza ma con il ballottaggio dei primi due arrivati, può coniugare democrazia e governabilità.
Basta con le coalizioni strumentali di partiti, ognuno deve correre solo con il proprio partito e con sbarramento al 5%. La creazione di liste civetta e personalistiche verrebbero così drasticamente ridotte spingendo ad aggregazioni in pochi partiti, riducendo le frammentazioni eccessive. Inoltre i candidati devono essere scelti dai cittadini e non dai partiti: questi eletti nominati dai partiti è un atto antidemocratico.
La legge elettorale deve seguire un metodo uguale sia a livello nazionale che regionale e comunale.
Inoltre si può ridurre il voto ad un solo giorno, per evitare eccessive perdite di tempo.
La necessità di una semplificazione delle operazioni di voto è altrettanto importante, stiamo utilizzando un metodo tutto manuale. Si potrebbero adottare macchine elettroniche che velocizzerebbe le operazioni di voto, con una forte riduzione dei seggi e di tutte le operazioni di scrutinio, con tutti gli accorgimenti di sicurezza del caso.
Nello stato la burocrazia è un altro nemico dei cittadini.
Sarebbe interessante dare maggior possibilità di democrazia diretta dei cittadini su questioni di primario interesse generale, onde dare una maggiore importanza alla partecipazione popolare.
Inoltre ritengo fondamentale dare alla politica la funzione di un servizio, riducendo i mandati ad un massimo di due. In questa maniera crescerebbe la partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini in politica, togliendo il politico di professione che praticherebbe la politica in primis per il suo interesse personale.
Ma si vuole una profonda riforma della legge elettorale in forma maggiormente democratica?
Finora i partiti si sono dimostrati vere lobby e centri di potere personali o di oligarchie. Per cui una vera riforma elettorale non può prescindere da una profonda riforma dei partiti politici come espressione di vera vita democratica.
Solo una democrazia che funzioni, può combattere la corruzione, l’illegalità e la criminalità che sono i veri bubboni che impediscono il bene comune.
Ho sentito la necessità di aprire un dibattito di straordinaria attualità dopo l’attuale consultazione elettorale, che possa coinvolgere tutti i cittadini con contributi di idee e proposte”.
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Di quali porcate sta parlando? Intende porcata l’accordo Di Pietro/Ingroia?
A parte l’ovvietà delle considerazioni che ha fatto, come intende Lei,in primis, regolarsi per il futuro? E cosa ci consiglia fattivamente?
Non se so messi d’accordo quando erano in due, figuriamoci adesso che sono in 3 se riescono a fare una legge elettorale condivisibile!!!
Unica legge elettorale capace di cambiare la classe politica italiana, veramente e non a chiacchere o insulti, è il SISTEMA MAGGIORITARIO UNINOMINALE A TURNO UNICO come nei paesi anglosassoni. Voti il canditato e non il simbolo, le idee e non le ideologie, la faccia e non un nome scritto su un manifesto su di una parete. Il candidato che più ottiene voti nel collegio va in Parlamento, gli altri vanno a casa, semplice semplice. Senza inciuci e senza premi si formerebbe un sistema politico BIPARTITICO O TRIPARTITICO. Sparirebbero i partitini senza senso. Pensate che una lista collegata al PD, non ricordo il nome, con lo 0,45 % è riuscita a prendere un parlamentare. Una cosa allucinante.