A cena con “Bathore nel cuore”
e con una dedica a Giulia

MACERATA - Torna l'iniziativa di solidarietà per l'Albania ma il pensiero corre alla giovane sposa uccisa dal suocero a 50 chilometri dalla missione di don Patrizio Santinelli, spesso chiamato a dirimere liti familiari

- caricamento letture
La cena di solidarietà dello scorso anno

La cena di solidarietà dello scorso anno

di Maurizio Verdenelli

Nel cuore, non solo Bathore ma anche e soprattutto Giulia. La solidarietà che si ripete quest’anno per la parrocchia albanese della diocesi maceratese ha questa volta una dedica ed un ricordo speciale: Giulia Baldassarri, la giovane sposa di Montelupone uccisa dal suocero Engjell Ucaj ad Elban, in Albania, insieme con suo marito Sokol. “Siamo vicini alla famiglia di Giulia, agli amici della coppia, agli stessi abitanti di Montelupone, di recente ripetutamente colpiti da tragedie tanto analoghe” ha detto questa mattina il vescovo di Macerata, mons. Claudio Giuliodori presentando la Cena di Solidarietà per il secondo anno consecutivo organizzata dal Comitato festeggiamenti di Piediripa presso il ristorante Anton di Recanati, venerdì 8 prossimo, per finanziare le opere della parrocchia ‘maceratese’ di Bathore –nel 2011 furono 600 i partecipanti e raccolti 25.000 euro.
Bathore, sobborgo di Tirana si trova a 50 chilometri da Elban, ‘teatro’ della tragedia familiare che ha travolto Giulia e Sokol. “Le divisioni all’interno delle famiglie e fuori, tra i vari clan, hanno una radice di grande violenza che deriva direttamente dalle terribili sofferenze subite in tempi recenti dalla popolazione” ha detto mons. Giuliodori. L’evangelizzazione a Bathore come in altre parti dell’Albania passa anche e soprattutto attraverso un’opera costante di pacificazione e mediazione. “Un’attività che ha fatto propria sin dai primi momenti della sua missione in Albania dal ‘nostro’ parroco don Patrizio Santinelli”. Ordinato sacerdote 25 anni fa, don Patrizio, 50 anni a luglio, è nel Paese di Madre Teresa di Calcutta da ormai sedici anni, a Bathore, 50.000 abitanti (di fede islamica nella misura del 70%) ha costruito una chiesa ed un centro sociale che offre corsi di formazione professionale (corsi di taglio, cucito e ricamo, cucina, computer, lingue straniere, musica, animazione ed accoglienza) frequentati anche dai musulmani, a dimostrazione di un modello raggiunto di integrazione e convivenza civile.
“Don Santinelli, che conosce perfettamente la lingua albanese – dice il vescovo- ha iniziato il suo percorso missionario tra la gente povera della montagna che poi emigrati sono andati ad ingrossare i sobborghi delle città, come Bathore a 7 km dalla capitale”. Quasi quotidianamente il parroco marchigiano che viene da Pollenza è chiamato a dirimere ‘questioni’ che violentissime insorgono all’interno della popolazione che ormai ha superato quella della stessa Macerata che nel corso di questi ultimi anni si è resa benemerita con donazioni pari a 600.000 euro per il progresso di questa ‘sua’ parrocchia albanese (le altre due internazionali affidate alla diocesi sono a Taiwan ed in Argentina). E c’è pure un’associazione, “Il Cammino”, nata essendo sindaco Giorgio Meschini, che è il ‘braccio’ operativo di Chiesa e Municipio di questa attiva solidarietà in direzione di Tirana. Molti i giovani maceratesi che in questi anni hanno prestato, in estate, la loro opera. Anche e soprattutto nel centro sociale dove l’ascolto e la visita alle famiglie è la prima ‘mission’, ma non certo l’ultima considerata la povertà che affligge la popolazione.

Don Patrizio Santinelli

Don Patrizio Santinelli

“Nelle famiglie albanesi vigono ancora rapporti e subordinazioni arcaici” riferisce la collega Francesca Cipolloni, redattore capo del settimanale “Emmaus” ed addetto stampa della Diocesi, che ha visitato la parrocchia albanese da dove i giovani non partono più verso l’Italia, colpita dalla crisi, ma in direzione del Nord Europa e del Nord America. In quello stesso ‘contesto albanese’ ad appena 50 chilometri da Bathore “dove –scrive don Patrizio- abbiamo cercato di investire le nostre potenzialità educative a servizio delle nuove generazioni, dei ragazzi e dei bambini, ma anche delle donne che pur avendo un grande ruolo nella società soffrono spesso pesanti discriminazioni”, in quel ‘contesto’, dicevamo, è scoppiato il devastante raptus di violenza familiare che ha distrutto Giulia, Sokol e il frutto del loro amore.
Ma da Bathore (ri)nasce la speranza. Scrive ancora il sacerdote maceratese che l’8 febbraio sarà da Anton: “Vista la vitalità delle presenze sempre crescenti in parrocchia e nel centro di formazione, si è pensato di costruire all’interno del complesso della nuova chiesa, una serie di locali che permetta di offrire nuovi spazi alla catechesi, alla socializzazione e alla promozione umana. Queste opere rendono concreta la possibilità di avere spazi e possibilità di dialogo, di comprensione reciproca e collaborazione concreta per costruire la nuova Albania”.
Intanto da Macerata, una manciata di chilometri da Montelupone, si continuerà a lavorare per questo nuovo Paese che è stato (pure e soprattutto) di una grande ‘Santa’: Madre Teresa. Lo farà ancora una volta partecipando alla Cena di solidarietà che l’associazione cuochi appresterà nei magnifici locali di Anton. Il menù? Insalatina d’inverno con coppa di testa maceratese, strudel di patate rosse, verza e ciauscolo, risotto mantecato con zucca gialla e funghi porcini (un vero cult, garantisce Iginia Carducci), vincisgrassi ‘della tradizione’, spallino di vitello alla vernaccia nera di Serrapetrona, patatine sabbiate, mousse di cioccolato e zafferano dei Sibillini su crema di agrumi. E naturalmente tutto innaffiato dai nostri migliori vini (per chiudere caffè e Varnelli). Tutto messo a disposizione dai produttori locali. Il costo, che andrà a beneficio di Bathore, sarà di 30 euro a persona.
L’iniziativa, che ripete quella del febbraio 2011 (poco prima del blizzard) è stata illustrata in una sede nuovissima e, per così dire, informale: La civica enoteca maceratese “la cui apertura ha contribuito ha restituire vivacità alle attività del centro storico cittadino” – ha detto Luca Bartoli presidente di Ex.It, l’azienda speciale della Camera di Commercio che la gestisce. “Anche quest’anno gli sponsor hanno aderito con la consueta generosità e lo spirito di accoglienza maceratese, ma è certo che la crisi rende tutto più difficile… anche la solidarietà”.

Monsignor Giuliodori alla cena di solidarietà

Monsignor Giuliodori e don Patrizio Santinelli alla cena di solidarietà del 2012

E Franco Forti, presidente del Comitato di Piediripa che dal 2004, dal tragico tsunami, passando per Sri Lanka, Etiopia, Tanzania e dopo il Centro Studi Li Ma Dou arrivando a Bathore, è protagonista con Diocesi, Camera di Commercio, Associazione Cuochi, Istituto Alberghiero Varnelli, ristorante Anton e tanti sponsor di questo slancio solidale senza frontiere invita tutti a cena venerdì 8 facendo scongiuri perchè non si verifichino recrudescenze…epidemiche che dodici mesi fa falcidiarono un pò le prenotazioni (630) arrivate. Per prenotare questi i numeri giusti: 349-8416403 (Franco Forti); 329-0110584 (Riccardo Petetta); 328-9650111 (Mario Mazzaferro).
Per una fattiva solidarietà un grande menù ‘maceratese’ affidato all’Associazione provinciale Cuochi di cui è presidente Iginia Carducci: “Siamo come una grande famiglia, uniti e senza invidie. Per noi è un fatto anche d’onore e non solo d’amore lavorare al limite delle nostre possibilità e dei nostri talenti per rendere indimenticabile questa Cena per Bathore. Sarà, assicuriamo, un menù a km 0, con cibi ed alimenti di ‘casa nostra’: i migliori! Abbiamo bisogno di valorizzare le nostre eccellenze. E’ infatti un momento difficile pure per la ristorazione: tanti locali chiudono anche nel Maceratese, aumenta il numero dei colleghi senza lavoro e non si sa al momento quanti dei ristoranti sulla costa potranno riaprire in primavera… Il nostro sarà dunque anche un segnale per un nuovo e migliore domani anche e sopratutto in direzione del ponte Bathore-Macerata, Italia-Albania. Il 50% degli studenti dell’Alberghiero che lavorerà in sala e nelle cucine, l’8 febbraio, per la Cena della Solidarietà è infatti costituito da giovani albanesi”.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
Podcast
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X