I reati sono diminuiti
ma la gente non ci crede

La crisi è dura e la sicurezza ne risente. Macerata? Il solito lamento. E Civitanova? Il vantaggio di distrarsi con lo show fra Peroni e Donna Assunta

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liuti giancarlodi Giancarlo Liuti

Due fatti, in questi ultimi giorni, hanno posto in evidenza le profonde differenze caratteriali  fra maceratesi e civitanovesi. I primi introversi, predisposti allo scetticismo, all’incredulità, a quella pratica del brontolìo o del mugugno che gli deriva da strani grigiori dell’anima. I secondi, al contrario, estroversi, proiettati all’esterno, inclini ai clamori, alle dispute, al mettersi in luce. Più umbratili, i maceratesi. Più sotto il sole, i civitanovesi. Chissà, forse dipende dal clima. Macerata, infatti, risente delle nebbie dei due fiumi – il Chienti e il Potenza – che le han fatto da genitori, mentre Civitanova è stuzzicata dallo jodio che le proviene dal mare.

 

Il comandante Di Stefano

Il comandante Di Stefano

Quali sono i due fatti? Nel primo caso la reazione popolare ai dati statistici sulla criminalità forniti dai carabinieri, dai quali risulta che nel 2012 il numero complessivo dei reati è diminuito dal sette e mezzo per cento rispetto al 2011. Nel secondo caso la vicenda della via intitolata a Giorgio Almirante, che ha dato luogo a infuocati dibattiti apparentemente ideologici ma segnati da protagonismi personali e da spettacolarizzazioni di stampo televisivo, fra l’altro con un giovane assessore in carica che si è fatto fotografare mentre butta nel cestino la targa di quella via e in tal modo ha imitato lo showman Berlusconi che, nel varietà di Santoro, ha pulito col fazzoletto la sedia occupata da Travaglio.

Intendiamoci, la faccenda della via Giorgio Almirante merita considerazioni di ben altro spessore. E bisognerà farle. Ma questa storia non è ancora finita, giacché sabato prossimo arriverà, come showgirl, Donna Assunta Almirante (leggi gli articoli), una signora sulla novantina di cui è nota la fondamentale importanza nella storia italiana degli ultimi sessant’anni. Ne riparleremo, quindi, a bocce ferme, ammesso che finalmente si fermino e ammesso che l’imponente servizio d’ordine pubblico previsto  per una visita a tal punto scatenatrice di reciproche intemperanze si riveli inutile. Intanto mi si consenta un sospetto che in fondo conferma quanto dicevo all’inizio, ossia che i civitanovesi, alle prese come tutti noi coi pesanti effetti della crisi economica, hanno però quel vitalismo e, direi, quell’ottimismo che li porta, magari per pochi giorni, a dimenticarsene e a distrarsi in più distensivi sketch d’arte varia. Rispetto ai maceratesi, insomma, hanno una marcia in più. E sarebbe sciocco negarlo.

Ma veniamo  ai dati sulla criminalità.  Nella conferenza stampa di fine d’anno (leggi l’articolo), il colonnello Marco Di Stefano, comandante la tenenza dei carabinieri, ha annunciato  che i reati commessi in provincia furono 11.710 nel 2011 e sono scesi a 10.835 nel 2012 (quasi mille di meno), aggiungendo che ciò “possa dipendere anche dall’attività di contrasto messa in piedi dall’arma e dalle iniziative di prevenzione e controllo del territorio”, ammettendo tuttavia che “a ciò non corrisponde la percezione di sicurezza da parte dei cittadini, un valore per noi prioritario”, e concludendo: “Nel 2013, quindi, ci impegneremo ad incidere ancora più significativamente sulla delittuosità affinché la gente senta la nostra vicinanza e si senta più sicura in casa, nel fare acquisti nei negozi e nel parcheggiare le auto”.

Donna Assunta e il gesto dell'assessore Peroni che ha scatenato le proteste

Donna Assunta e il gesto dell’assessore Peroni che ha scatenato le proteste

Tutto rose e fiori? Mica tanto, visto che i furti sono diminuiti e le rapine no: due in meno quelle in banca, sì, ma cinque in più quelle negli esercizi commerciali e una in più quelle nelle case. D’accordo, inoltre, che non tutti i reati vengono denunciati. E d’accordo che l’identificazione dei responsabili sta al di sotto del cinquanta per cento. Nel complesso, però, il bilancio è positivo, nel senso che dimostra un passo avanti sul fronte della sicurezza, un fronte assai problematico, oggi, con l’aria che tira. La gente è convinta che ormai siamo – tutti, e sempre peggio – nelle mani di ladri e rapinatori? Vero. La cosiddetta “percezione” è questa, e il colonnello Di Stefano l’ha ammesso. Ma stavolta la gente si sbaglia. Niente esclude, intendiamoci, che in fatto di sicurezza si potrebbe fare di più o meglio. E niente esclude che il 2013 si riveli peggiore del 2012. Però quelle cifre dovrebbero suscitare non oso dire un moto di sollievo ma almeno un attimo di riflessione e di autocritica. Qual è stata, invece, la reazione dei maceratesi? Gelida, come sempre. E in molti casi addirittura polemica,  quasi insinuando che i dati siano falsi, o addomesticati, o frutto di vanagloria. Ma è possibile, santo cielo, che a Macerata non ci sia mai un pur piccolo e pur breve scatto di soddisfazione per una pur piccola e pur breve luce che si accende? Possibile che, a differenza dei civitanovesi, i maceratesi non riescano mai a distrarsi dalle loro eterne lamentazioni magari inventandosi un brillante show come quello dell’assessore Francesco Peroni e di Donna Assunta?



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