di Gabriele Censi
Apre la Civica Enoteca Maceratese e il presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi lo annuncia con un sospiro: “Ci abbiamo messo un pò ma finalmente ci siamo, l’impegno che avevamo preso con il Comune si concretizza in una struttura ed in un investimento per dei locali destinati a restare nel tempo”. L’inaugurazione sabato 16 alle 11.00 in corso della Repubblica 51 con ospiti a sorpresa di Musicultura. Insieme alla Camera di Commercio e il Comune (presente alla conferenza stampa il vice sindaco Irene Manzi), è coinvolta anche l’amministrazione provinciale (oggi rappresentata dall’assessore alle attività produttive Giovanni Torresi) e l’Azienda Speciale Exit che ne avrà la gestione.
Il presidente dell’azienda Luca Bartoli spiega che lo spazio sarà a disposizione gratuita di tutti i produttori della provincia di vini, oli e liquori. Non si svolgerà attività concorrenziale agli esercizi commerciali ma sarà un punto di accoglienza aperto tutto l’anno (orari 10.30-12,30 e 17-21 escluso il lunedì) che ospiterà tutte le Doc maceratesi e avrà la collaborazione dell’Associazione Italiana Sommelier.
Irene Manzi pone l’attenzione sul ruolo di “animazione del centro storico che la struttura dovrà avere con eventi ed incontri”. Giovanni Torresi ritiene questa “una tappa fondamentale per il percorso di valorizzazione delle eccellenze del territorio”. “Ci sarà personale altamente qualificato sia per quanto riguarda la conoscenza del territorio sia per gli aspetti tecnici dei prodotti” chiarisce Mario Guadagno, segretario generale CCIAA. Per ora dunque solo liquidi e nessuna vendita ma “è un punto di partenza – chiude Bianchi- speriamo che al vino si aggiunga anche una fetta di pane con sopra il ciauscolo e tutte le altre nostre eccellenze, ma soprattutto la mia proposta è di convogliare qui le attività di accoglienza di tutti gli enti territoriali per ottimizzare i costi e migliorare l’offerta”.
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ma Torresi non è implicato a Pioraco? ce lo troviamo su tutte le foto…ma perchè??
Vorrei sommessamente ricordare che nelle immediate vicinanze, sotto il Palazzo della Provincia con ingresso contraddistinto al civico 2 di via dei Catenati, c’è già l’enoteca provinciale.
in perfetta controtendenza rispetto a quello che sta avvenendo per gli esercizi commerciali di questo tipo e quindi contro ogni logica si apre un locale che entro un anno sarà chiuso ….per mancanza di ogni tipo di utenza/presenza.
MA NON SI POTEVANO SPENDERE MEGLIO QUESTI SOLDI???????
Non comprendo…
Sarà possibile acquistare poi i prodotti esposti?
Perchè se la risposta è SI questo significa inevitabilmente andare a fare concorrenza ad altre attività commerciali
Se la risposta è invece NO cosa serve questa struttura con personale?
Sarebbero bastate delle vetrinette con i prodotti in esposizine.
Un altro fenomeno sul quale bisogna richiamare l’attenzione dei cittadini consapevoli, è quello della mortalità per alcoolismo. Non vorrei, a questo punto, che gli organizzatori del recente Congresso antiproibizionista temessero alcunché dalle mie parole. Io, non solo non credo all’astinenza assoluta; penso, anzi, che, se ragionevoli dosi di alcool avessero fatto molto male al genere umano, a quest’ora l’umanità sarebbe scomparsa o quasi, perché liquidi fermentati si bevono fin dai tempi preistorici. Però non vi è dubbio che in Italia si comincia a bere troppo egregiamente. Il Mortara, nelle sue «Prospettive economiche» ci fa sapere che l’Italia ha 3 milioni di ettari dedicati a vigna; un milione di più di quello che non ne abbiano la Francia e la Spagna, che sono, come sapete, paesi produttori mondiali di vino.
I morti per alcolismo non sono una cifra eccessiva; si va da 664 nel 1922 a 1.315 nel 1925; e i quozienti più alti sono nelle Marche, nella Liguria, nel Veneto, nell’Umbria, nel Piemonte, negli Abruzzi, nell’Emilia.
Qui si è affacciato il problema della riduzione degli spacci, che erano moltissimi: 187.000 osterie in Italia! Ne abbiamo chiuse 25.000, e procederemo energicamente in questa direzione anche perché noi lo possiamo fare. Siccome noi, probabilmente, non avremo più occasione di sollecitare voti dagli osti e dai loro clienti, come accadeva durante il Medio-Evo democratico-liberale, possiamo permetterci il lusso di chiudere questi spacci di rovinosa felicità a buon mercato.
dal Discorso dell’Ascensione di Benito Mussolini (26 Maggio 1927)
………….
Eppure fa piacere a sera
andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie,
e due canzoni fatte alla leggera
in cui gridando celi il desiderio che sian presi sul serio
il fatto che sei triste o che t’annoi
e tutti i dubbi tuoi…
Ma i moralisti han chiuso i bar
e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori:
è bello ritornar “normalità”,
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera!
……………
E un’ altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
o forse per sentirmi meno solo
o forse perchè a notte vivon strani fantasmi e sogni vani
che danno quell’ ipocondria ben nota,
poi… la bottiglia è vuota…
(Guccini)
Appoggiato sulle braccia, dietro al vetro d’un bicchiere,
alza appena un po’ la faccia e domanda ancora da bere.
I rumori della strada filtran piano alle pareti,
dorme il gatto sulla panca e lo sporco appanna i vetri.
(F. Guccini, L’ubriaco – 1970)
Com’è bello il vino
rosso rosso rosso,
bianco è il mattino,
sono dentro a un fosso.
E in mezzo all’acqua sporca
godo queste stelle,
questa vita è corta,
è scritto sulla pelle.
Ma com’è bello il vino
bianco bianco bianco,
rosso è il mattino,
sento male a un fianco.
Vita vita vita,
sera dopo sera,
fuggi tra le dita,
spera, Mira, spera.
(Ciampi-Marchetti)
Esistenza, che stai qui di contrabbando,
come un ladro sempre pronta per fuggire,
ogni età chiude in sé i crismi dello sbando, sbaglio e intuire,
coi suoi giochi di carambola e rimando, prendere e offrire,
ma si muoia solo un po’ di quando in quando,
ma sia poco a poco che si va a morire…
Ogni giorno è un altro giorno regalato,
ogni notte è un buco nero da riempire,
ma per quanto non l’ ho mai visto colmato, così per dire,
resta solo l’ urlo solito gridato, tentare e agire,
ma si pianga solo un po’ perchè è un peccato
e si rida poi sul come andrà a finire…
Lo capisco se mi prendi per le mele,
ma ci passo sopra, gioco e non mi arrendo,
ogni giorno riapro i vetri e alzo le vele, se posso prendo,
quando perdo non sto lì a mandar giù fiele e non mi svendo
e poi perdere ogni tanto ci ha il suo miele
e se dicono che vinco stan mentendo
perchè quelle poche volte che busso a bastoni,
mi rispondono con spade o con denari,
la ragione diamo e il vincere ai coglioni, oppure ai bari,
resteremo sempre a un punto dai campioni (tredici è pari),
ma si perda perchè siam tre volte buoni
e si vinca solo in sogni straordinari…
Ah, quei sogni, ah, quelle forze del destino
che chi conta spingerebbe a rinnegare,
ci hanno detto di non fare più casino, non disturbare:
canteremo solo in modo clandestino, senza vociare,
poi ghignando ce ne andremo pian pianino
per sederci lungo il fiume ad aspettare…
Quello che mi gira in testa questa notte
son tornato, incerta amica, a riferire,
noi immergenti, noi con fedi ed ossa rotte, lasciamo dire:
ne abbiam visti geni e maghi uscire a frotte per scomparire…
Noi, se si muore solo un po’ chi se ne fotte,
ma sia molto tardi che si va a dormire…
Canzone di Notte n.3 – Guccini
Il vino è il più certo, e
(senza paragone) il più
efficace consolatore.
Dunque il vigore;
dunque la natura.
(G. Leopardi, Zibaldone – 1820)