Nessuna contestazione per Roberto Fiore
“Ci fossero ancora i compagni di una volta”

MACERATA - Il leader di Forza Nuova è stato accolto da uno spiegamento di forze dell'ordine

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Da sinistra Gianni Correggiari, Roberto Fiore e Tommaso Golini

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Le scritte apparse questa mattina vicino all’ingresso del Caffè Venanzetti

di Alessandra Pierini

Le inconfondibili bandiere di Forza Nuova alle finestra del Caffe Venanzetti e un significativo spiegamento di forze di pubblica sicurezza hanno accolto il leader di Forza Nuova Roberto Fiore questo pomeriggio a Macerata. I temuti scontri e contestazioni non ci sono stati e la galleria Scipione è rimasta per lo più deserta, fatta eccezione per qualche passante stupito dal vedere tanti carabinieri e poliziotti. Gli oppositori di Forza Nuova hanno affidato la loro contestazione a qualche scritta sui muri apparsa nella notte ma rimossa già in mattinata.

Fiore ha trovato una platea composta da molti giovani e ha esordito parlando del suo legame con Macerata e con le Marche:  «Ho qui i miei parenti e in questa città ha passato diverso tempo all’università anche se poi ho deciso di studiare le lingue in giro per il mondo. Ricordo il club della Filarmonica  e so che questa è una città tipicamente del Centro Italia, sintesi di realtà quale la piccola impresa, il carattere della gente che hanno fatto forte la nostra cultura. Tutto ciò rischia di scomparire».
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A questo punto Fiore riprende i temi cari a Forza Nuova quali il contrasto all’usura («e’ diventata un ‘attività protetta dalla legge e dall’istituzione centrale tanto che gli usurai sono i nostri governanti»), il debito pubblico che non deve essere pagato («Il denaro prestato è stato creato dal nulla  e non possono chiedercelo indietro») per poi invitare a potenziare l’agricoltura:  «Ci dicono che la crisi è ovunque ma non è vero, ad esempio a Varsavia dove l’economia poggia per il 25% sull’agricoltura è in crescita. I marchigiani sono diventati ricchi e potenti grazie a questo settore che dobbiamo difendere tornando ad un modello legato profondamente alle nostre tradizioni. Attaccano la Grecia, la Spagna e l’Italia perchè sono l’Europa profonda che ci ha dato le linee di pensiero». Fiore parla anche di rivoluzione: «Conosco il carattere dei marchigiani, sono persone concrete che lavorano sodo e non amano sommovimenti ma in questo momento la rivoluzione pacifica  che passa attraverso tutta la classe politica è fondamentale». Per finire Fiore se la prende con i comunisti: «Ricordo quando nel 1972 mio padre tenne un comizio in piazza della Libertà e io ero presente. Ad un certo punto i compagni saltarono fuori cantando “Avanti popolo alla riscossa”. Magari oggi ci fossero compagni così. Quando incontro comunisti vecchio stile riesco a parlarci. L’importanza del radicamento di Forza Nuova è fondamentale mentre gli altri partiti stanno morendo».

(Foto Cronache Maceratesi – Vietata la riproduzione)


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