di Carmen Russo
Un duplice evento si è svolto nella sala conferenze della nuova sede dell’IFI (in via Ghino Valenti a Macerata),l’inaugurazione dei locali di quest’ultima e la presentazione e l’illustrazione dei risultati delle indagini effettuate sull’ultima edizione del Macerata Opera Festival. Di grande importanza è stato il supporto, non solo finanziario, di Giancarlo Cossiri e della sua IFI. «Siamo accomunati dall’obiettivo di conoscere informazioni sul pubblico, anzi sui clienti, nel caso specifico quelli dello Sferisterio. È su questa base che io ho
costruito la IFI, sull’importanza di dare ai miei clienti, banche, aziende, privati, tutti gli strumenti per conoscere al meglio coloro che sono sul punto di diventare i loro clienti. E un mercato migliore è fatto di persone che si conoscono meglio». Questo è il nucleo del tema del convegno intitolato “Le informazioni, patrimonio per le imprese”, in cui perfettamente si inserisce l’indagine attuata dal CdA del Macerata Opera Festival attraverso i questionari raccolti nell’ultima edizione che hanno come finalità quella di conoscere il pubblico in tutti i suoi aspetti.
Nell’esporre i risultati, il sindaco Carancini ha ribadito il ruolo cardine che lo Sferisterio ha per Macerata e quanto sia importante il risvolto sociale sulla popolazione, impegnando per quattro mesi all’anno, circa cinquecento persone. ˂˂I dati sono stati raccolti nelle 12 serate dell’Opera. Su circa 30000 questionari quelli compilati sono stati 7569 il che è – a parere di esperti- è una buona media˃˃. Da una prima analisi il 15% degli spettatori ha un’età anagrafica inferiore a 30 anni, il 64,5% ha dai 31 ai 64 anni ed il 20,5% è over 65. Il dato di genere è per ora sorprendente: il 65,6% di pubblico è donna perché notoriamente ˂˂l’opera è donna – ha scherzato Carancini – ma abbiamo in testa il progetto di allargare l’interesse sia per il sesso maschile che per i giovani!˃˃ ha concluso. Un altro dato emerso è che tra i partecipanti all’evento il 15% è rappresentato dai maceratesi, il 20% proviene da altri comuni della provincia di Macerata, il 29% da altre province delle Marche, il 27% da altre regioni di Italia e solo l’8% è rappresentato gli stranieri. ˂˂Anche qui –dice il sindaco- si concentreranno le nostre forze: espandere il valore dello Sferisterio e dell’Opera oltre i confini nazionali˃˃.
In accordo con questo ultimo punto è l’intervento di Francesco Micheli, direttore artistico del Macerata Opera Festival, il quale esce dalla visione standardizzata del teatro come tempio. ˂˂Perché –spiega- un tempio è comandato da anarchia e ritualità e manca di bilanci: tutto l’opposto di quello di cui necessita un vero luogo di cultura come un teatro dell’opera. Bisogna essere tradizionalisti ma di qualità, bisogna che ci siano collaborazioni con teatri italiani e stranieri˃˃. Anche gli interventi della docente dell’Università di Macerata Katia Giusepponi del direttore generale Tax&Legal Gruppo 24 Ore, Paolo Poggi e dell’assessore alla Cultura della Regione Marche Pietro Marcolini si sono posti sulla stessa onda fiduciosa, in quanto ormai assodato è l’impegno che l’Associazione Arena Sferisterio metterà nelle prossime edizioni del Macerata Opera Festival, in previsione del cinquantesimo anniversario dell’evento.
Il convegno ha visto una calda partecipazione. C’erano tra gli altri il Rettore dell’Università di Macerata Luigi Lacchè, il presidente di Banca Marche Lauro Costa, il presidente della Fondazione Carima Franco Gazzani ed il direttore Renzo Borroni, il presidente della fondazione Cassa Risparmio di Jesi Tonino Perini, il presidente dell’Accademia di Belle Arti Evio Hermas Ercoli, il presidente CdO Marchesud Emanuele Frontoni, il presidente Form Renato Pasqualetti, il consigliere regionale Francesco Massi, l’assessore provinciale Massimiliano Bianchini.
(foto Cronache Maceratesi, vietata la riproduzione)
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Due cartelli per occupazione di suolo pubblico, un ampio tendone prefabbricato, impianti audio, nemmeno se venisse il papa. Mi sono chiesto cosa c’era e ho visto Cossiri di IFI, ossia il presidente della statua della massoneria, Carancini Micheli e copany e ho capito molte cose…
DOVREMO LAVORARE ANCHE SUL MERCATO INTERNAZIONALE….
Ma fino ad una decina di anni fa, sul mercato internazionale, Macerata Opera era un nome conosciuto e rispettato.
Ciò vuol dire che, negli ultimi anni (SOF e MOF), invece di progredire siamo tornati indietro, visto che ci siamo rivolti solo al mercato locale/regionale…