di Laura Boccanera
Giaceva lì abbandonato alla pioggia, al vento e al sole da diversi anni, nonostante in quei ferri ed ingranaggi si nascondesse oltre un secolo di storia della città. Il Tornio dell’ex fabbrica Cecchetti non è più un rudere da archeologia industriale ma è stato recuperato e a breve inizierà il restauro e la manutenzione dello storico reperto scientifico. Un’operazione che è stata resa possibile, oltre alla volontà dell’amministrazione, grazie all’imprenditore Giovanni Faggiolati, titolare della Ditta “Faggiolati Pumps spa” di Sforzacosta. Ieri grazie ad un mezzo della Ditta “Zallocco” il tornio metallico del 1862 è stato rimosso. Sulla storia delle industrie Cecchetti e sui manufatti dell’azienda si è soffermato in diversi scritti ed interventi anche lo storico locale Alvise Manni che ricorda come nel 1990 il Tornio in fu regalato dai proprietari della ex Cecchetti all’ amministrazione comunale. Da allora però le vicissitudini sono state alterne e non altrettanto gloriose: prima la chiusura dello stabilimento metalmeccanico, nel 1994, e poi la successiva demolizione dei fabbricati.
“Grazie alla generosità lungimirante dell’imprenditore Giovanni Faggiolati, ed alla provata perizia tecnica dell’ing. Enrico Ercoli, ex “cecchettaro” ed ora direttore del restauro del manufatto, si è riuscito a mettere insieme le sinergie del territorio comune di Civitanova, Centro Studi, Archeoclub civitanovese e Civitanova 2000 per iniziare il recupero scientifico del prezioso reperto – dichiara soddisfatto il sindaco Corvatta – l’operazione di manutenzione è naturalmente aperta anche a chi volesse contribuire in qualsiasi modo”.
“Come storico locale non posso che essere oltremodo commosso – dichiara Manni – tengo accesa la tenue fiammella della speranza di tutelare un Bene Culturale cittadino che dai nostri recenti studi probabilmente risulterebbe essere un esemplare di Archeologia Industriale forse unico al mondo.Grazie infine al sindaco della nostra città Corvatta, che ha saputo accogliere le nostre accorate istanze e capire subito che i tempi erano finalmente maturi per restituire al pubblico godimento un pezzo importante della nostra storia comune.”
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Adesso può iniziare il conto alla rovescia in attesa che qualcuno dell’opposizione dichiari che Corvatta dovrebbe preoccuparsi delle 145 famiglie in attesa di una casa anziché di questa inutile ferraglia.
Interessante notare come coloro che sorridono al fotografo abbiano tutti i sistemi di protezione richiesti dalla legge se si è in un cantiere: infatti si vede chiaramente che indossano i caschi, la pettorina, e forse anche le scarpe sono quelle tecniche/da lavoro
Ma chi è addetto ai controlli in cantiere controlla?
E se c’è la prova fotografica si possono elevare sanzioni?