L’ Associazione Sportiva Dilettantistica Sweet Aqua Team, fondata a metà luglio, sta preparando la sua candidatura per partecipare al tanto atteso bando per l’assegnazione della piscina comunale G.Caporicci di Tolentino.
“La nostra associazione” spiega il presidente Licia Vicomandi “nasce dall’ esigenza di creare un’alternativa valida per questa struttura comunale. Da maggio, infatti, la situazione della piscina è sotto l’attenzione dell’amministrazione e di grossa parte dell’opinione pubblica locale.
Per chi invece ha vissuto come noi la realtà dell’impianto sportivo negli ultimi 15 anni, prima come atleti poi come istruttori, assistenti bagnanti o allenatori, questa storia è solo un terribile deja vu. A cadenza regolare, i fatti si sono ripetuti.
La gestione della Nuoto Tolentino A.S.D ha portato, come esposto con chiarezza nell’ultimo consiglio comunale, ad una situazione economica drammatica.
Vogliamo solo puntualizzare, senza timore di essere smentiti, alcuni punti che ultimamente sono stati forniti alla cittadinanza in maniera consapevolmente falsa.
Primo fra tutti, non è corretto che parte dei lavoratori venga strumentalizzata per far leva presso gli uffici comunali, ci riferiamo in questo caso ai due articoli di stampa in cui venivano riportate le dichiarazioni di una rappresentante dei lavoratori mai eletta e tanto meno delegata ad essere portavoce di dipendenti e collaboratori. Pertanto gran parte di essi era all’oscuro della posizione che si sarebbe presa nei confronti dell’ amministrazione comunale.
Con interventi mirati e scorretti si sta facendo infatti girare la notizia che i lavoratori della nuoto Tolentino sarebbero allineati con la stessa società facendo pressione, anche per mezzo dei sindacati, sull’amministrazione, nel tentativo di salvataggio della suddetta associazione sportiva.
Chiediamo ufficialmente che vengano forniti i nomi dei dipendenti e collaboratori che sarebbero in questa posizione.
Proprio sull’argomento dei collaboratori si apre un’altra tematica fondamentale. Nel corso degli anni la Nuoto Tolentino ha svolto sia servizi commerciali come scuola nuoto o ginnastica in acqua, sia attività agonistica e pre- agonistica nei settori del nuoto, della pallanuoto e del sincronizzato. Per svolgere queste discipline, ha fatto ricorso ad un numero elevato di istruttori, tecnici ed allenatori quasi tutti coinvolti come collaboratori.
Questi ultimi non essendo inquadrati come veri e propri lavoratori, sono stati quelli che hanno subito i danni più grossi, non potendo avvalersi della solidità di un contratto. Molti di loro, sono in attesa da anni di rimborsi spese che si aggirano in alcuni casi intorno ai 10.000 euro.
Per loro, oltre al danno economico anche la beffa di essere tenuti in considerazione come lavoratori di “serie b” e quindi privi di garanzie come gli ammortizzatori sociali.
Tanto più che ai dati sui debiti della Nuoto Tolentino la voce riferita a questa categoria di lavoratori, per quanto ne sappiamo, non compare. Con questo intervento vogliamo fare chiarezza su quanto successo finora e teniamo a precisare che ne abbiamo dati inconfutabili. Non vogliamo minimamente avviare una botta e risposta a mezzo stampa e quindi questo sarà l unico intervento pubblico che faremo!
Nel caso qualcuno voglia avere informazioni o dettagli su quanto esposto saremo ben lieti di renderli partecipi delle nostre argomentazioni. Potete contattarci, la nostra e-mail è sweetaquateam@gmail.com“.
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Non ripetete gli stessi errori. La piscina va risanata, e deve essere fruibile a tutti i cittadini, anche a coloro che
non possono permettersi il gettone. Il nuoto è una necessità per molti handicap e difetti fisici, non può essere
vista solo come luogo di sport, deve essere ….anche sport.
Quale che sia la società che se ne aggiudicherà la gestione, deve garantire il servizio, deve garantire il pagamento
dei dipendenti, deve garantire il matenimento dell’impianto e non spremerlo fino al punto che al termine della
gestione sia ridotto a rottame, come del resto avvenuto in passato. Ricordiamoci che è un servizio per i cittadini
e che i cittadini se lo sono pagato in anticipo, la mala amministrazione ha fato si che l’impianto “a detta di molti”
sia malridotto. Al primo posto la priorità è sempre del cittadino, ne del gestore, ne della politica. Sappiamo
benissimo che i politici tendono sempre ad appuntarsi la spilletta di benefattori, mentre succede puntulamente
il contrario.
Bene!
C’ e’ bisogno davvero di un rinnovamento nella continuità: il consiglio che vorrei dare alla nuova Società e’ di ascoltare le esigenze dell” utenza, in piena sinergia con l’Amministrazione e sopratutto di tenere nella dovuta considerazione quella parte dei dipendenti che non si e’ mai risparmiata nel proprio lavoro!
Una struttura storica va valorizzata e le parole del comunicato fanno intendere tanta volontà, impegno e sopratutto voglia di fare e fare bene!
Complimenti anche per il coraggio di prendere in mano in prima persona la situazione: in una crisi che attanaglia l’Italia e l’ Europa, mettersi in gioco e’ la risposta più sincera e valida che dei giovani possono dare!!
E’ evidente la mia scarsa conoscenza delle dinamiche societarie della piscina, ma la domanda che mi sono sempre posto è: com’è possibile avere tutti gli anni un bilancio fallimentare con un impianto sempre, perennemente pieno? E soprattutto: se i gestori degli ultimi anni si sono dimostrati incapaci, superficiali e poco accorti (non lo dico io, lo dice il bilancio), perché è sempre stato rinnovato loro l’incarico? Non c’erano alternative? Magari conosco anche le risposte, però se qualcuno della nuova società volesse chiarire…
Viene in mente un parallelismo, gli enti statali, provinciali, comunali, chiudono i loro bilanci perennemente in passi
vo. Il parallelismo di questi giorni lo faccio con un ente Provinciale “”sferisterio”” la stagione operistica in cui già
prima di iniziare si parlava di passività, poi d’un tratto ci si rende conto che una parte di spettaori, i soliti miracolati
non pagano e che i biglietti omaggio sono molti e proprio a personaggi che potrebbero pagarlo doppio.
Passiamo ora alla piscina, siamo sicuri che paghino tutti la quota, oppure siamo sicuri che non esistano pagamenti
cosidetti in nero, per cui il bilancio è in passivo, ma nelle tasche arrivano comunque soldi?
Il recupero non sarà la soluzione del problema, ma si inizia sempre dal minimo per arrivare poi al grosso. O no ?
Da affezionato devo dire che la struttura necessita davvero di un cambiamento di vertici, ma da quello che si evice è solo un rimpasto.Credo che ci sia bisogno di nomi nuovi di personaggi “asettici” non coinvolti in vicissitudini personali. Spero che intervenga qualche altra società che riorganizzi il servizio senza interferenze e favoritismi politici. Lasciamo fuori le beghe di palazzo pensiamo allo sport, all’attività fisica come momento di aggregazione “pulito”.