Questa mattina, dalle 10 alle 12, i lavoratori della pubblica amministrazione e della scuola di Cgil e Uil hanno manifestato in piazza della Libertà contro i tagli nella spesa pubblica. Subito dopo una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto Giardina. Di seguito la nota dei sindacati:
“La manifestazione provinciale di questa mattina a Macerata davanti alla Prefettura, indetta dalle categorie del lavoro pubblico di Cgil e Uil (Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-PA e Uil-Rua), vuole mandare un segnale chiaro e inequivocabile: la mobilitazione territoriale che sta interessando tutto il Paese verrà intensificata e porterà alla proclamazione dello sciopero generale nel mese di settembre. Questa è la risposta dei lavoratori del pubblico impiego della Provincia di Macerata alle pesanti misure recessive previste nel D.L. 95 del 6 luglio 2012 Rivisitazione della spesa pubblica — spending review, in fase di discussione in Parlamento. Nel corso del presidio-assemblea dei lavoratori, le Segreterie provinciali di Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-Pa e Uil-Rua si sono incontrate con il Prefetto di Macerata dott. Pietro Giardina e hanno chiesto “una modifica sostanziale alle politiche economiche del Governo che tagliano in modo insensato e iniquo le risorse destinate ai servizi pubblici, minano alla base le radici dello stato sociale, determinano le ‘condizioni per una completa destrutturazione della pubblica amministrazione a vantaggio di privati senza scrupoli”. “Intanto non si interviene sui veri mali della pubblica amministrazione, non si tagliano gli sprechi, le consulenze, gli spaventosi costi degli apparati politico-istituzionali, non si affronta con coraggio l’evasione fiscale e contributiva, non si combatte la dilagante corruzione.
Di fronte a questa situazione lo sciopero generale di settembre non rappresenta il punto finale della nostra mobilitazione ma una prima tappa a cui seguiranno altre forme di lotta”.
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Ma sono quattro gatti!!!!
E per di più saranno gli organizzatori CGIL e UIL, pensionati e qualche nullafacente dei centri sociali.
Eccoli, quelli che hanno ridotto l’Italia alla fame e alla umiliazione. Pensate una cosa: i sinadacati sono contro l’abolizione dell’art.18 dello statuto dei lavoratori e ci fanno pure gli scioperi, ma non tutti sanno che l’art. 18 non vale nè per i sindacati nè per i partiti. Loro, infatti, possono licenziare e lo fanno come e quanto desiderano senza dover giustificare nulla a nessuno.