Oltre 300 mila etichette e certificati di garanzia falsi di ‘Bottega Veneta’, griffe di lusso della pelletteria, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Macerata in provincia di Fermo. Si tratta di un carico di prodotti semilavorati, pronti per essere assemblati e commercializzati nelle boutique dell’Italia centro-settentrionale.
La qualita’ delle etichette e di 35 mila certificati filigranati attestanti l’autenticità dei prodotti, fanno pensare ad un circuito più sofisticato di quello legato ai venditori ambulanti e abusivi. Pressochè identico all’originale il ‘logo’ di Bottega Veneta, cosi’ come la grammatura della carta utilizzata per i certificati. Per ora la Finanza ha sporto denuncia contro ignoti: non si conoscono i destinatari del carico.
Proseguono le indagini finalizzate a risalire agli effettivi responsabili del traffico. Rilevantissimo comunque il danno inflitto all’organizzazione criminale del falso, visto che i prodotti sequestrati hanno impedito che finissero sul mercato beni per un notevole valore.
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Il mercato del falso grossolano ha assunto dimensioni straordinarie con un giro di affari multimilionario in totale evasione fiscale; quello della contraffazione sofisticata, più odioso perché inganna l’affidamento del consumatore, si sta facendo strada anche nella vendita c.d regolare.
L’operazione della GdF non deve essere sottovalutata per le dimensioni e per il valore del materiale sequestrato e sono certo che nel prossimo rapporto triennale Iperico il Comando Provinciale di Macerata sara’ considerato una eccellenza in ragione delle proporzioni del territorio e del numero di militari in servizio.
Come al solito ci nascondiamo dietro ad un dito.
Chi viene danneggiato dalle false griffe???
Chi le compra non di certo perché spesso sono oggetti molto simili agli originali?
Molti commercianti (boutique) disonesti che le spacciano per autentiche?
Le grandi firme (multinazionali) made in Italy che comunque non riuscirebbero a vendere al consumatore medio neanche un decimo di oggetti ai loro prezzi?
Compriamo un cellulare da 20 euro ed ha la sua IMEI univoca!!
Perché chi piange tanto sul mercato del falso non applica un codice sul prodotto che lo renda tracciabile????
Se la produzione lo facesse il problema sarebbe risolto ma dopo si verrebbe a sapere chi ha prodotto l’articolo, a chi lo ha venduto, a che prezzo ….. e via via fino all’acquirente finale.
Evidentemente la cosa diventerebbe MOLTO imbarazzante per i predicatori della legalità!!!
La GdF avrebbe più tempo e risorse da dedicare a problemi ben più importanti
per la società.