Sull’onda della carica di fiducia data sabato dal ministro dell’agricoltura, Mario Catania, in visita alla rassegna, la terza ed ultima giornata della Rassegna agricola centro Italia (Raci), a Villa Potenza di Macerata, è stata vissuta in un clima anche di festa con tanta gente che, nonostante il tempo incerto, ha affollato il Centro fiere. Il momento di maggiore coinvolgimento, che ha accomunato operatori e pubblico, è stato a metà giornata il tradizionale concorso dei migliori bovini di razza Marchigiana.
Campione delle Raci 2012, scelto tra i 292 capi in mostra, è “Volt”, un toro di poco più di tre anni di età, del peso di 13 quintali, nato a cresciuto nell’azienda zootecnica di Marco Mei a Morrovalle. Il “titolo” assegnato a “Volt” era già in casa, o meglio nella stessa stalla del suo allevatore. Il nuovo campione, infatti, oltre ad essere imparentato con “Teatro” il toro vincitore dello scorso anno – portato in fiera dall’Azienda Mei anche in questa edizione, ma fuori concorso – è figlio di “Otello” il toro vincitore alla Raci nel 2007 e nipote di “Erode” che vinse nel 2002.
Il presidente Pettinari con tutti i collaboratori della Raci alla premiazione dei migliori bovini di razza marchigiana
“Volt”, che l’esperto maceratese Euro Saltari, per tanti anni giudice nelle mostre di bovini, ha elogiato per “il lungo tronco cilindrico, le sviluppate masse muscolari, la linea dorsale particolarmente voluminosa”, per un anno potrà fregiarsi della corona di “re” dei bovini di razza Marchigiana. Ad “incoronare” il vincitore della mostra è stato il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, il quale ha colto l’occasione per ringraziare tutti gli allevatori che “con il loro impegno quotidiano fanno crescere il patrimonio zootecnico e soprattutto la qualità della razza “Marchigiana”, la quale – ha detto – dopo essere stata salvata negli anni ’80 dal pericolo di estinzione, è oggi apprezzata non solo in Italia, ma anche e soprattutto all’estero”.
“Nella vittoria di ‘Volt’ c’è tutta la storia della Raci e della ‘Marchigiana’ – ha sottolineato il direttore dell’Associazione regionale allevatori, Dino Mosca -. L’opera di selezione e di miglioramento genetico svolta dal Centro tori di Macerata ha consentito non solo la nascita di tanti ‘campioni’, ma uno sviluppo dell’intero patrimonio zootecnico di questa razza che, in pochi decenni si è imposta in Italia e nel mondo per caratteristiche morfologiche e per qualità organolettiche della carne”. Oggi allevamenti di bovini ‘Marchigiani’ sono presenti in mote regioni italiane, specialmente al sud, tant’è che un allevatore di Benevento, Giuseppe Gagliardi, è stato premiato per il complesso dei capi presentati alla Raci. La grande adattabilità del bovino ‘Marchigiano’ a climi ed ambienti diversi, ha fatto sì che questa razza si sia diffusa anche all’estero. Decine di migliaia di capi sono allevati in America (Usa e Canada), in Sud Africa, in Olanda e in alcuni Paesi d’oltre Adriatico. Già da tempo presente in Albania, ora si stanno sperimentando allevamenti delle ‘Marchigiana’ anche in Bosnia e in Montenegro. Tra le autorità presenti alla premiazione, per altro, c’erano anche amministratori pubblici ed operatori zootecnici di questi due Stati balcanici.
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La novità delle Raci 2012, notata dalle migliaia di visitatori e, prima di loro, dagli operatori, è stata la netta separazione tra l’aspetto commerciale e quello promozionale, nonché di valorizzazione delle tipicità agroalimentari del territorio. L’Amministrazione provinciale di Macerata, che quest’anno, ha assunto direttamente tutta l’organizzazione della rassegna, ha voluto riunire in un unico padiglione i “Gusti e sapori della terra delle armonie”. Un allestimento innovativo ha ospitato tutti i soggetti istituzionali, Provincia, Camera di commercio, Regione Marche, Università, Assam, Ais e, attraverso le associazioni agricole (Coldiretti, Cia, Copragri, Confagricoltura), i produttori. La prima finalità è stata quella di far sì che il territorio si presentasse unitariamente. Altro scopo, oltre che promuovere nel suo complesso tutte le eccellenze agroalimentari tipiche della provincia e farne conoscere al consumatore le qualità ed il valore nutrizionale, è anche quello di consolidare il sistema, costruendo una rete di soggetti che valorizzino l’intera filiera, sviluppando economicamente tutto il settore.
Nella giornata conclusiva della Raci, questi temi sono stati affrontati anche in una tavola rotonda, coordinata dal giornalista esperto di agroalimentare ed enogastronomia, Ugo Bellesi. E’ stato fatto il punto sullo stato di tutela di alcuni prodotti tipici, quali la mela rosa dei Sibillini, il vino cotto di Loro Piceno, il ciauscolo
tradizionale maceratese, lo zafferano dei Sibillini, la carne bovina di razza Marchigiana, il suino della Marca, per i quali sono in corso pratiche di riconoscimento dell’Ipg o della Dop. Per alcuni di questi prodotti sono in atto sperimentazioni produttive con la consulenza scientifica delle Università di Ancona e Camerino. Ne hanno parlato: Valentino Ferrari, Assuero Zampini, Massimo Focacci, Vittorio Giorgi, Nelson Gentili, con Giuseppe Potentini del Centro italiano di analisi sensoriali e Andrea Catorci, docente di botanica ambientale all’Università di Camerino.
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veramente una manifestazione interessante e completa, bravi!!!!!
Ma Volt è quello con la coppa e i baffi????
@ Marco Travaglio de MC.
Troppo forte. Una ventata di allegria per un inizio settimana così…uggioso! Grazie.
@TRAVAGLIO
Quello con i baffi solo le vacche può premiare
@Marco Travaglio de MC.
E’ l’habitat naturale del tizio coi baffi…..se non lui chi potrebbe presiedere la Ra.ci?