Alberto Maggi, “un eretico in corsia”

Il fondatore del Centro Studi Biblici di Montefano è ricoverato per un intervento e aggiorna costantemente i suoi amici di Facebook

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FOTO-ALBERTO-MAGGIPadre Alberto Maggi,il frate dell’ordine dei Servi  di Maria, fondatore del Centro Studi Biblici di Montefano, conosciuto in tutto il mondo, è stato operato questo pomeriggio, per la seconda volta in pochi giorni. L’operazione è riuscita bene e Padre Alberto si sta risvegliando. E’ stato lui stesso a raccontare, tramite la bacheca di Facebook, invasa dai messaggi di solidarietà di quanti lo conoscono e hanno seguito con trepidazione la sua malattia, perchè si trova in ospedale. «È il 9 aprile – ricorda –  lunedì dell’angelo, sono solo in casa, Ricardo (Perez, suo collaboratore ndr) è già a Bologna in procinto di imbarcarsi per la Spagna. Alle 10,30 sento come una pugnalata al petto e mi manca il respiro, penso che sia un infarto e chiamo il 118. Arriva l’ambulanza, e riparte, ma dopo alcuni minuti si ferma perché verra un’altra ambulanza, più attrezzata a prelevarmi. Il trasbordo avviene sotto il cimitero di Montefiore. Chiedo ai barellieri: già arrivati? caspita che fretta!
L’ambulanza riparte, il medico mi fa l’elettrocardiogramma, mi mette la maschera per ossigeno, poi, gentile mi avverte che la sirena non è per le mie condizioni, ma per il traffico.Uhm,sarà vero, ma forse è una pietosa bugia e siccome il dolore cresce e si fa insopportabile penso che sto per morire. Non sono mai morto prima e questa è la prima esperienza della morte. Mi meraviglio di non provare paura ansia o altro, nulla. Penso che il mio morire sarà l’ultimo regalo che potrò fare della mia vita, perché si conosce la morte solo dal morire degli altri. Così atteggio il mio volto a un grande soddisfatto sorriso. Desidero che vedano quanto sono stato contento di morire!
Mi portano a Civitanova , subito ecografie, elettrocardiogrammi. Intanto avverto Ricardo. Lo prendo proprio al volo perché si sta gia imbarcando. Decide di tornare e una nostra amica che aveva accompagnato la figlia a ll’aeroporto si offre di accompagnarlo in macchina… Il Signore comincia a agire e prendersi cura di ogni aspetto. Intanto i medici propendono per una gastrite e trascorro la notte in un lettino del pronto soccorso. Nel momento del bisogno il Signore manda sempre una angelo: arriva il filosofo Roberto Mancini, che mi sta accanto per tutta la notte, Al mattino finalmente decidono per la tac: disseccazione dell’aorta. Di corsa all’ospedale di Ancona dove ora mi trovo.
I primi giorni sono pieno di dolori e senza forze, ma con una serenità crescente. Questa esperienza mi conferma che: quando si vive per gli altri, al momento del bisogno si riceve cento volte di più. Che il Signore tutto trasforma in bene e che si prende cura di ogni particolare. Di nuovo c’è stata l’esperienza del morire. Senza alcuna paura!».
Padre Alberto ha aggiornato costantemente tutti i suoi amici di Facebook con il racconto di ogni momento della sua convalescenza. A partire da quando si è autodefinito eretico: «Cambia turno, arriva una nuova infermiera, molto professionale, un poco distaccata. Mi chiama il signor Alberto per gli altri sono semplicemente Alberto. Mi prende la temperatura e al ritorno sa che sono il signor Alberto Maggi. Dopo un poco torna e mi dice: ho saputo che lei è un prete. Poi illuminata esclama: “Ma allora lei è padre Alberto Maggi, l’e….”. L’aiuto completando la parola: “l’eretico?” Arrossisce e si scusa: “Beh, veramente. Balbetta, non volevo dirlo.ma si, l’eretico. E tra una padella e un pappagallo cominciamo a parlare di cose più spirituali, il dialogo procede tutto il giorno, trova ogni scusa per venire nella mia stanza. Conclusione: dopo tanti anni di dolorosa forzata assenza tornerà finalmente a ricevere l’eucaristia Ah che fantasia il Padreterno! ». Non mancano le visite, anche eccellenti, ad esempio ieri pomeriggio ha scritto: «Il Padreterno esagera con la sua fantasia! Un medico mi annuncia una visita. Fuori orario normalmente sono altri medici. Chi ti appare? Edoardo Menichelli, vescovo di Ancona Ho pensato che devo essere proprio grave se viene il vescovo. È stato un incontro affettuoso, umano, arricchente, e anche commovente. Finale: il Vescovo tra l’ironico e il serio mi saluta dicendo: e offri al Signore le tue sofferenze per i tuoi peccati. “Non ho peccati” rispondo, e lui, “questo è il primo”… Touché!». Fino ad un attimo prima di entrare in sala operatoria Alberto Maggi ha continuato a scrivere: «Sono pronto per l’intervento. E sereno, qualunque sia l’esito. Ricardo penserà a informarvi i prossimi giorni, poi spero al più presto di riprendere questo dialogo con voi. Mi hanno suggerito di pubblicare tutto questo e anche consigliato il titolo: Un eretico in corsia»



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