Nello scorso week end si è svolto un pellegrinaggio di fedeli loretani a San Giovanni Rotondo per far visita al santuario di San Pio da Pietralcina, grati al santo per l’invito che egli faceva: ”andate dalla Madonna di Loreto, Lei si che una grazia ve la farà”. Guidati da Monsignor Giovanni Tonucci, l’Arcivescovo Delegato Pontificio, giunti a San Giovanni Rotondo i pellegrini hanno ascoltato una riflessione di padre Luciano Lotti. “Padre Lotti”, ricorda Monsignor Decio Cipolloni, Vicario della Prelatura di Loreto, “ha evidenziato la straordinaria chiamata ricevuta da Pio affinché condividesse in modo speciale ed irripetibile la sofferenza di Cristo Crocifisso, fino a farsi misericordia per i penitenti che accorrevano a lui. La visita accurata alla nuova Basilica ed alla tomba di San Pio hanno confermato non solo lo splendore dell’arte, ma la grandezza della santità espressa dall’umiltà, dalla penitenza e dalla sua semplicità evangelica”. “Riserve e giudizi contrapposti sulla nuova Basilica e sulla tomba”, ha aggiunto a commento del pellegrinaggio Monsignor Cipolloni, “sono stati superati dal messaggio che la grandiosa opera trasmette su San Pio, personaggio mitizzato da alcuni, ma sentito dai più come il santo che si coinvolge con la sofferenza umana che segna la vita degli uomini di oggi”.
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…non solo lo splendore dell’arte, ma la grandezza della santità espressa dall’umiltà…
bisognerebbe vergognarsi di questa frase: a San Giovanni Rotondo c’è solo oro e sfarzi, altro che splendore dell’arte e umiltà!
Di sicuro un grande Santo come San Pio, vissuto in completa povertà per gli altri, se potesse tornare in vita, si vergognerebbe di dove oggi riposa.
San Pio non ha bisogno di tutto questo e può essere pregato ovunque, ma andare a pregarlo alla sua tomba, se non si ha una fede veramente profonda, serve solo a vergognarsi di essere cristiani, perchè c’è ancora chi muore di fame ma la Chiesa, invece che comprarci pane e carne per chi ne ha bisogno, ci costruisce mosaici d’oro per un luogo, non tanto di pellegrinaggio così come è ora, quanto di turismo.
E vi assicuro che chi scrive questo ha una fede profonda!
Liana Paciaroni