Un sostegno all’orgoglio femminile
in una provincia sotterraneamente maschilista

MACERATA - Presentata la pubblicazione "Diario Pubblico.Le imprese a governo femminile"

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Sara Giannini

di Maurizio Verdenelli

“Se si tratta di donne, il denaro in banca costa di più. Nonostante che le imprenditrici paghino regolarmente, vengono tuttavia percepite dal sistema come ‘fragili’ e dunque penalizzate. Tutto questo emerge da una recente, precisa osservazione del contesto, ed è un fatto che amareggia oltre che ad essere destinato a colpire ingiustamente un comparto rilevante dell’imprenditoria maceratese e marchigiana”.
Parola di Sara Giannini, assessore regionale all’Industria e all’Artigianato. E quanto sia importante e rilevante il comparto dell’impresa a governo femminile, lo definisce il presidente della Camera di Commercio di Macerata, Giuliano Bianchi: “Rappresenta oltre un quarto del totale. Inoltre, rispetto a noi, le donne riescono a fare più cose contemporaneamente (pensiamo al lavoro in casa e in famiglia) e ad essere più creative. Ad esempio, mia moglie (Patrizia Tambroni, figlia dell’indimenticabile sen. Rodolfo ndr) riesce ancora a stupirmi ogni giorno per energia e dinamismo”. E Nando Ottavi, presidente provinciale di Confindustria (in odore di presidenza regionale): “Il numero delle donne dirigenti d’impresa aumenta in Associazione. Sul loro talento multiforme concordo poi ampiamente con Bianchi”.
La “celebrazione di Lisistrata” è avvenuta ieri nell’Aula Magna del dipartimento di Filosofia e Scienze umane dell’Università di Macerata in occasione della presentazione dell’agile volumetto “Diario Pubblico. Le imprese a governo femminile” dedicato dalla Regione alla provincia maceratese. Altre pubblicazioni seguiranno in riferimento alle altre realtà marchigiane.

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Oriana Salvucci

Intanto c’è da registrare questo ottimo avvio: giornalisti, taccuini, macchine fotografiche, telecamere, tanto pubblico, una folla di autorità e naturalmente di donne impegnate a pieno titolo nel lavoro, nella cultura e nel sociale. La pubblicazione, a cura dell’assessorato delle attività produttive, è stata definita (a scanso di equivoci) “utile e necessaria” da parte della Giannini che inoltre ha parlato a proposito dell’imprenditoria ‘rosa’ sul tema della responsabilità. “Mi è stato chiesto come mi sento in una situazione di Potere. Sinceramente non mi sono mai accorta di essere in un tale contesto. So soltanto che come assessore regionale sono chiamata a prendere decisioni che riguardano un sacco di persone che non conosco. La risposta alla domanda è dunque questa: faccio e cerco di fare scelte responsabili”.
La pubblicazione -la cui cura è stata affidata ad Oriana Salvucci, nota pure come direttrice artistica della rassegna al femminile “Non a voce sola”- presenta diciotto storie di donne imprenditrici. A cominciare da una musicista famosa per essere stata la prima direttrice d’orchestra, Cinzia Pennesi. Che ha aperto i lavori del convegno con un pezzo al piano che Bach dedicò a sua moglie Anna Magdalena. Anche le altre storie, che non si limitano alla semplice sfera professionale, hanno firme importanti: Alessia Fabi, Emilia Torrezi, Fiotrella Tombolino, Lara Sacripanti, Lucia Dignani, Luisa Mirella Bruni, Manila Marinucci, Maria Toni, Monia Bianchi, Nadia Ercoli, Orietta Varnelli, Rosaria Ercoli, Rosaria Morganti (l’aperitivo della serata è stato a cura del suo ‘Due Cigni’), Simona Baldocini, Simona Reschini, Stefania Bravi e Tania Pieroni.

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Paola Mariani

Tutte ‘numero uno’ per un team ‘fabuloso’ a sostegno dell’orgoglio femminile in una provincia sotterraneamente seppure non dichiaratamente maschilista. Una rivincita importante, questa, non da parte di una ‘Riserva Indiana” o di una “Quota protetta” pur rilucente, ma l’esordio ufficiale e pieno del ‘valore della differenza’ -il tema di un altro intervento in sala, quello della sociologa Patrizia David. O meglio ancora la presa d’atto di un nuovo potere sia pure considerato ‘fragile’ e finora non del tutto affidabile da parte del sistema bancario. “Se c’è una donna al governo di un’impresa –ha rincarato la vicepresidente della Provincia, on. Paola Mariani- questa crea automaticamente occupazione. Ed è un’azienda più stabile nel tempo con grandi margini di crescita. Ci sono le seriazioni statistiche a provarlo. E seppure molte possibilità vengano a mancare nel lavoro per l’altra Metà del Cielo, il “tetto di cristallo” sessista è destinato ad essere frantumato dai numeri. Che provano come le donne siano più mature, più concrete e più ponderate. Siamo inoltre presenti in quasi tutti i settori dell’imprenditoria. Anche nell’edilizia. Ci sono pure donne manovali nelle foto ‘storiche’ sul tetto dell’ospedale di Macerata che si andava costruendo”.
La David, docente all’Università di Camerino, ha parlato della prima indagine scientifica ‘di genere’ sull’universo femminile nel Maceratese, una dozzina di anni fa. “Molte cose sono cambiate in poco tempo. E’ emersa, nel Lavoro, la capacità femminile d’esplorare percorsi alternativi utilizzando più possibilità di scelta, mostrando la capacità di rompere un modello di riferimento in cui pareva legata. Tutto ciò a differenza dell’uomo che invece molto spesso ne resta all’interno, chiuso”.
Sono intervenute pure altre due ‘firme’ della pubblicazione regionale (cui hanno contribuito Provincia di Macerata, Confindustria di Macerata e l’Associazione Ante Litteram): Natascia Gattucci e Claudia Santoni, rispettivamente presidente e vice dell’Osservatorio di Genere, nato poco più di un anno fa.
All’evento presentato ‘in calce’ nell’invito da una significativa e pregnante citazione da “Gli Imperdonabili” di Cristina Campo: “ …l’era della Bellezza in fuga, della grazia e del mistero sul punto di scomparire…” sono intervenuti anche il vice sindaco di Macerata, Irene Manzi; il consigliere regionale Francesco Massi; il rettore dell’ateneo Luigi Lacchè; il preside di Scienze Politiche Francesco Adornato; il direttore della CCIA, Guadagno e i sindaci di Montecassiano, Capparucci e di Pievebovigliana, Luciani.



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